~ First time ~

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"Con ogni fibra ti sentirò,
e senza pietà ti invaderò.
E bocca a bocca
ti porterò più in alto.
E come marea io salirò per te,
ardente luna incontentabile,
E mi accoglierai come sai,
più a fondo.
A mani nude, a labbra tese,
aspetto solo te."

Con ogni fibra
Nicolas Bonazzi



- Posso averti hyong? - non ero mai stato così tanto terrorizzato di fronte ad una domanda. Possiamo anche dire che mai nessuno si era preso la briga di farmela quella domanda . Non riuscivo a credere che quella persona così pura e sincera volesse proprio me. Guardai i suoi occhi così intensamente che mi parve di non vedere altri che questi. Ero rapito da lui e da ciò che mi chiedeva. Non risposi, le parole erano insignificanti in quella situazione. Spinsi il mio bacino verso di lui dandogli così una muta approvazione. Vidi quelle iridi nere accendersi di colori nuovi, come se fossero interamente costellate da luci incandescenti. Mi sentii talmente bene che mi parve di aver sempre avuto Hoseok al mio fianco. L'unica sua mano libera, iniziò a costeggiare la mia mandibola, scendendo così deliziosamente lenta per tutto il mio costato. Miriadi di brividi percorsero il mio corpo, per un istante, mi parve di non riuscire a respirare; tanta era l'intensità del suo tocco sulla mia pelle. Quando arrivò all'estremità della felpa, ne raccolse gli orli tirandola fin sopra la testa, rimasi a petto nudo e mi sentii esposto tanto quanto desiderato.

Si, perché Hoseok rimase qualche minuto immobile ad osservare ciò che aveva davanti per poi mordersi il labbro inferiore. - Ti avevo sempre immaginato ma hai superato le mie fantasie. - sussurrò, come a non voler disturbare quel sacro silenzio che si era creato. Arrossii e fui lieto al buio. Con la stessa delicatezza che aveva usato lui su di me, lasciai che anche il suo corpo mi venisse mostrato. Non era l'unico ad aver immaginato come potesse essere l'altro. Si vedeva quanto lavoro aveva usato sul suo corpo, pettorali scolpiti e addome asciutto, nonostante ciò, di una morbidezza senza eguali. Non si può descrivere la bellezza, chiunque ci abbia provato non gli ha mai reso giustizia. Così come adesso io, non posso descrivervi di quanta bellezza fosse intriso Jung Hoseok. Alzando il busto arrivai poco più sotto del suo mento, era rimasto sopra di me. La mia bocca cominciò a lasciare piccoli e morbidi baci su tutto il suo collo, facendo lo stesso percorso della sua mano poco prima. Baciai ogni parte del suo petto fino a soffermarmi sui capezzoli. Già turgidi, parvero aspettare con impazienza il mio arrivo. Lo sentii gemere portando la testa all'indietro; inarcò il bacino e la sua intimità, ancora coperta, batté insolente sul mio addome.
- Hyong. - sussurrò. - Naneun neoui geos-ida. - sgranai gli occhi e la bocca si aprì sorpresa. Sentii gli occhi pungere e qualcosa rigare le guance.

Prontamente le sue mani raggiunsero il volto e passando delicatamente sopra di esso, le sue labbra raccoglievano piano quelle che erano lacrime di gioia. Abbracciandolo forte, ribaltai le posizioni, ritrovandomi su di lui. E lo baciai, con bramosia; con avidità stavo divorando quei petali di ciliegio tanto da fargli male. Non importava, i suoi gemiti e quelle parole avevano fatto si che perdessi anche quel piccolo barlume di sanità mentale. Aprii i bottoni del jeans e con il suo aiuto, lo sfilai del tutto, per poco non soffocai con la mia stessa aria. Pareva un Dio sceso in terra per quanto seducente appariva. Lo vidi sorridere arrossendo e con grazia, si alzò raggiungendomi. Aveva una camminata sinuosa, pareva volasse per quando leggiadro mi sembrava. Credetti di impazzire. Prese la mia mano e trascinandomi accanto al letto, si sedette su di esso è fece in egual modo con il mio vestiario, portandomi con lui sopra il letto. Uno accanto all'altro, restammo solo con l'intimo addosso e mi sentii perso. Stava davvero succedendo? Deglutii rimanendo immobile, guardò nei miei occhi e quando vidi una scintilla percorrere quello sguardo, capii.

La sua mano si avvicinò impudente verso il mio basso ventre, passando dapprima sopra l'elastico dei boxer, dopo la sua mano s'insinuò all'interno e fu pelle contro pelle. Trattenni il respiro e la mia intimità fu interamente coperta da quelle mani grandi e affusolate. Roteai gli occhi buttando la testa all'indietro. Sembrava fossi io quello inesperto ma il desiderio che sentivo avesse Hoseok per me, mi lasciava disarmato. Con sorpresa, lo sentii aumentare la presa e con un gesto, sfilò anche l'ultimo pezzo di stoffa. Aprii gli occhi e lo vidi spostarsi sopra di me scendendo verso di lui. Con ingordigia, le sue labbra si posarono al di sopra coprendo lentamente tutta la sua grandezza: - Oh cielo. - il cuore stava per esplodermi, ogni lembo di pelle era percorso da scariche elettriche. Pareva stessi morendo o resuscitando, non me ne capacitai più. La sua calda e morbida lingua, non lasciava indietro nulla; assaporava esperta ogni parte del mio membro. Portai le mani tra i suoi capelli e tirai piano: - Mi stai facendo uscire di testa. Ti prego. - dissi supplicandolo. Per tutta risposta, aumentò il ritmo ed io spinsi il corpo verso la sua bocca incapace di fermarlo o fermare me stesso.

Ringraziai quella poca lucidità rimasta, fece si che riuscissi a fermarlo alzandogli il volto verso il mio. Sperando che non fraintendesse, feci no con la testa e lui, lentamente, lo lascio andare. Lo tirai verso di me e spingendolo sotto, mi misi fra le sue gambe, c'era ancora qualcosa che mi impediva i movimenti. I suoi boxer. Come se fosse tornato l'Hoseok che conoscevo e non più il ragazzo di poco prima, lo vidi vergognarsi  distogliendo lo sguardo.
- Guardami. - fu un ordine e lo eseguì. - Non smettete mai di guardarmi. Non avere vergognai del tuo splendido corpo. - dissi, non distogliendo lo sguardo da quegli occhi che, ancora adesso, mi fanno tremare il cuore. - Sei l'essere più bello che io abbia mai visto. - ed era vero. Nessuno eguagliava la magnificenza di Hoseok, non parlo solo del suo incantevole corpo. Tutto in Hoseok era stato creato solo per una persona su tutta la facci della terra. Anche se, testardo, avessi cercato in lungo e in largo, qualcuno che si avvicinasse a lui; avrei trovato un buco nell'acqua. Nuovamente le sue labbra presero possesso delle mie e, stavolta, furono le sue lacrime a bagnare il mio viso. - Non piangere amore mio, lascia che ti ami. - sussurrai sfiorando le sue labbra.

Lasciò che le mie mani toccassero il suo membro, imparando a conoscerne ogni sfaccettature; ogni vena; ogni imperfezione. E quando stanco, volli assaggiare quel nettare, mi deliziai il palato e l'udito, perché Hoseok gemeva in maniera vergognosamente seducente. Volevo di più, volevo perdermi dentro di lui; diventare unica cosa. Lasciai andare quella squisita leccornia e guardai il suo viso. Rosso cremisi, aveva le bacca poco aperta, cercava di ristabilire il suo respiro, prese una delle mie mani, passando la lingua sull'indice e l'anulare bagnandole quanto bastava per farmi capire le sue intenzioni. Mentre eseguivo il suo muto ordine, gemendo di piacere alzò poco il suo viso verso il mio e mi baciò, un bacio lungo e lento, finché il mio corpo s'inarcò verso il suo e non sentii altro che bisogno, desiderio, passione. La sua voce bassa nell'orecchio. Il mio nome, sussurrato così dolcemente da farlo sembrare qualcosa di prezioso. Finalmente mi persi dentro di lui mentre le mie mani accudivano il ragazzo che aveva deciso di aprirmi e indossarmi da prima che me ne rendessi conto. Chiamai il suo nome quando capii che il mio limite era stato superato e il suo si era riservato sulle mie mani.

Fu la sensazione più strana e incantevole che avessi mai provato, era questo quello che poeti e scrittori parlavano nei loro racconti? Era questo quello che tutti chiamavano amore? Lo era per me e tanto bastava. Accoccolato su di me, mentre disegnava piccoli cerchi sul mio addome; l'abbracciavo stretto, terrorizzato dall'idea di poterlo perdere. - Anche se ero stato via per tanto tempo, senza repulsione tu mi hai accettato. Senza te non c'è nulla, dopo l'alba, noi due. - dissi, sussurrando un pezzo della mia canzone. Alzò i suoi occhi verso i miei e sorrise:
- Accogliamo il mattino insieme.
Non lasciare la mia mano e che sia per sempre. Neanche io ti lascerò andare di nuovo. - rispose cambiando solo una parola della stessa canzone. Anche le mie labbra si alzarono in un sorriso. Dopo tanto tempo, finalmente ero felice. Felice di me stesso, di come stavano andando le cose, felice che quel ragazzino timido dei miei ricordi era lo stesso che mi stava tenendo stretto a se. Solo più grande e ancor più bello di quello che avevo sempre immaginato.


"A mani nude,
appoggiati su me.
Non ho difese,
aspetto solo te,
vedo i tuoi occhi
incandescenti
e il tuo sguardo
implacabile."

Con ogni fibra
Nicolas Bonazzi









"Naneun neoui geos-ida = Sono tuo"

𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora