~ Is there still hope? ~

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"Solo per questa volta,
ascolta quello che ho da dire.
Dal profondo del mio cuore,
desidero che tu mi ascolti."

Hear me
(G)I-DLE




Jimin

Il buio, era divenuto il mio tutto. L'unico a cui dovevo dare una colpa era me stesso. Nonostante volessi continuare a colpevolizzare l'uno o l'altra persona; il coglione che aveva reagito nel modo sbagliato ero solo io. Erano passati mesi; mesi in cui mi dicevo sempre che tutto sarebbe passato; che avrei dimenticato. Ma niente si dimentica, speri solo che il tuo inconscio lo conservi in un cassetto che non si aprirà mai ma sai che anche il tuo corpo ti è contro. Jooheon mi teneva al corrente di tutto quello che accadeva in università; mi raccontava soprattutto di lui. Secondo Jooh si era ripreso bene ma, il mio cuore, sentiva che non poteva essere la verità. - Dovresti parlargli. - mi sussurrò una sera il mio compagno di stanza. Guardai gli occhi incantevoli di Jooheon e distolsi lo sguardo. Non lo meritavo e non meritavo la sua gentilezza. - Mi farebbe arrestare. E poi non credo che sarebbe così facile avvicinarmi a lui. - risposi con un filo di voce, come se qualcuno potesse sentirmi e capire dove mi trovassi. Forse me lo meritavo di finire in galera, di essere picchiato dai suoi amici. - Non lo farà, almeno non rimarresti più chiuso qui dentro! - concluse Jooheon.

Lo guardai dormire, ora mai era diventato il mio passatempo notturno. Da quel giorno, non riuscii più a chiudere occhio. La mia mente mi riportava sempre le stesse immagini: Hoseok per terra; il rumore sordo che aveva causato il suo corpo contro la macchina. Fu un pomeriggio di pioggia, quando decisi di porre fine alla mia prigionia, se male doveva andare almeno, sarei stato all'aria aperta. È vero, avrei perso tutto compreso Jooheon, ma ero pronto ad affrontare le conseguenze delle mie azioni!
Il fatto che quel ragazzo mi venisse a trovare spesso e che altrettanto dormisse qui, gli aveva dato la possibilità di portare un po' dei suoi vestiti. Era molto più grande di me fisicamente quindi volli approfittarne ed indossare qualcosa di suo. Vista l'incessante pioggia, felpa e cappellino non mi avrebbero fatto dare all'occhio. Quando mi avvicinai all'università, mi sembrò strano è spaventoso allo stesso tempo. Chiunque poteva vedermi, chiunque poteva capire chi fossi e chiunque poteva attaccare. Probabilmente non mi sarei difeso, mi sarei preso tutte le botte che mi avrebbero dato; magari mi sarei tolto quel macigno che tenevo nel petto. Quando scorsi la sua figura, sentii il mio cuore battere all'impazzata, era vero che stava bene ma i segni sul suo viso erano ancora ben visibili; almeno ai miei occhi.

Scossi la testa pronto ad andarmene, pensando di aver fatto una grande cazzata a venir fino in università. Quando però, vidi il mio riflesso su uno dei tanti pilastri a vetri della scuola, non seppi riconoscere la persona che mi stava guardando. Presi un profondo respiro e girando verso Hoseok, mi avvicinai. Seduto, stava studiando sopra un grosso libro, era tempo di verifiche e oltre tutte aveva anche il concorso. Quando il suo volto si girò verso di me quelle piccole strisce rosa mi colpirono in faccia come se mi avessero dato uno schiaffo. Spalancò gli occhi e rimase senza fiato, non mi aspettai reazione differente. - Prima che tu urli o scappi, te ne prego, avrei bisogno di parlarti. - dissi. Guardai il suo pomo d'Adamo fare su e giù ma non si mosse, chiaro segno che avrebbe ascoltato. - Non mi sembri nella posizione di pretendere qualcosa. - rispose. Sorrisi amaro, aveva ragione. - Vedo che te la passi bene. - continuò. Il mio aspetto era molto cambiato dall'ultima volta che i miei occhi si erano scontrati con i suoi. Magro, occhiaie profonde e  stanchezza palpabile. - Non ho molto tempo e in quel poco che mi resta devo chiederti scusa. - dissi. Ero nervoso, mi aspettavo da un momento all'altro che accadesse qualcosa. Cominciò a sistemare le sue cose ed io persi ogni speranza. - Non qui! - dissi e aspettando che mi alzassi, fece capire le sue intenzioni. - Andresti via con me? - chiesi incredulo.

𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora