~ Min Yoongi ~

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Tu hai appena colorato
sulla mia pagina bianca,
quando ho tentato di riprendere i sensi,
era già diventato un disegno completo.

Hold Me Tight
BTS




Se c'era una cosa che odiavo, era essere svegliato, odiavo ancora di più essere svegliato quando sapevo di non avere nessun genere di impegno. Quando sentii la suoneria del telefono imprecai sotto voce: - Chiunque tu sia, stai rischiando la morte. - dissi, con ancora la voce impastata dal sonno. - Min Yoongi è questo il modo di rispondere al telefono? - disse la voce all'altro capo della cornetta. - Adesso che ho la certezza di chi tu sia, posso ucciderti lentamente e con più piacere. - risposi. Lo sentii sghignazzare, strana reazione per uno che era stato minacciato di morte. - Non fare il melodrammatico, non puoi stare sempre a dormire. - amavo e odiavo il mio migliore amico, nello stesso ugual modo. - E perché di grazia? - siccome mi conosceva meglio di me stesso, la sua risposta fu più che plausibile. - Perché fuori è una bella giornata, ideale per una fantastica partita a basket. - sospirai, fingendomi ancora infastidito e lui sorrise. - Ti sto aspettando giù. - scossi la testa e chiudendo la chiamata, mi andai a preparare.

Scaricai ogni tipo di tensione, il fatto che quella mattina, stranamente, non c'erano le solite ragazze ad urlare aveva fatto si che potessi giocare meglio e pensare ancora di più. A cosa? Al ragazzino che avevo incontrato quella settimana, il primo che ad avere il fegato di tenermi testa. E non fu nemmeno per questo che mi rimase in testa, era come se lo conoscessi da tanto tempo eppure, c'era qualcosa di nuovo. - Senza le ragazze Yoongi ha dato il suo meglio oggi! - disse un deficiente con le il cappellino al contrario.
- Il nostro capitano avrebbe l'imbarazzo della scelta. - lo seguì un altro identico. L'ignorai volutamente continuando per la mia strada, non sentii nemmeno più cosa continuarono a ripetere. - Lasciali perdere, lo fanno apposta. - disse, il mio migliore amico, poggiando una mano sulla spalla. - Non mi frega niente di quello che dicono, non so nemmeno come si chiamano. - risposi. Sospirò: - Se c'è qualcosa che non va sai che puoi dirmelo, vero Yoongi-shi? - guardai i suoi occhi e sorrisi. - Lo so. - sarei stato perso senza di lui. Era la persona a cui volevo più bene, saperlo vicino mi rendeva tutto più facile. Con il sorriso, aspettai andasse via.

Con lentezza estrema, degna di un bradipo, salii le scale, godendomi il silenzio che quelle palazzine donavano di tanto in tanto. Destino volle, che i miei pensieri divenissero reali, o forse stavo solo impazzendo. Lui era lì, fermo davanti le rampe di scale, con le cuffie alle orecchie e un libro enorme tra le mani. Non si era accorto di me, ne approfittai per godermi un po' la sua vista. "Gli somiglia troppo. E se fosse lui?" Dissi tra me e me. Feci un gran respiro e avvicinandomi, presi un filo della cuffie e lo tirai leggermente: - Dovresti stare attento a dove metti i piedi. - dissi. Fece un salto e il libro gli cadde dalle mani.
- Merda. - sussurrò ed io trattenni un sorriso.
Raccolsi il suo libro e glielo porsi. - Certo che la usi davvero in modo sbagliato quella bocca. - non mi pentii subito di avergli detto così. - E non sai di cos'altro sono capace con questa bocca, hyong. - rispose, sottolineando l'onorifico e, nuovamente, se ne andò, lasciandomi li come un coglione. Ed era esattamente così che mi sentivo, fosse stato un altro, avrei usato mille modi per rispondergli. Con lui no, mi spiazzava ogni volta, era come se il suo viso o il portamento che aveva, non combaciassero con quello che diceva. Quando mi resi conto di essere ancora per le scale, andai nella mia camera.

Neanche la doccia fredda riuscì a togliermi dalla testa quel ragazzo. Solo il fatto che aveva il coraggio di tenermi testa, bastava a non farmi pensare ad altro. Uniamo anche la sua somiglianza all'unica persona che avessi mai amato e la frittata era fatta. Decisi di chiamare l'altra la persona che avrebbe potuto capirmi:
- Dimmi tutto. - una volta risposto al telefono. - Ho bisogno di te Seokjin. - non era necessario aggiungere altro. Sentii un leggero fruscio e poi di nuovo la sua voce.
- Sono tutto orecchi. - disse, immaginai la scena: aveva alzato i cuscini posizionandoli bene, diceva sempre che una posizione comoda aiutava la mente a stare più attenta. - Ricordi quel ragazzino, alle superiori?- il suo viso mi apparve nuovamente, piccolino, con lo zaino sulle spalle e il viso entusiasta. L'unico forse. - Difficile dimenticare un viso come il suo. - rispose il mio migliore amico.
- Sarò diventato pazzo ma credo di averlo visto di nuovo. - il non riuscire a riconoscerlo mi rendeva nervoso, era come se avessi dimenticato un pezzo della mia esistenza. - Cos'è che ti fa dubitare? - chiese, sapevo che stava cercando di unire ogni pezzetto per poi darmi la risposta definitiva.
- C'è qualcosa di diverso e non riesco a capire che cosa. - come puoi spiegare a qualcuno quello che senti se non riesci neanche a spiegarlo a te stesso? - Sono passati quattro anni, se contiamo il fatto che sei più grande di uno. È normale che c'è qualcosa di diverso. È diventato adulto. - rispose Seokjin, non ci avevo pensato.
- Dovrebbe avere 20anni adesso, se i miei calcoli sono esatti. Dove l'hai visto? - mentre Seokjin parlava, la sua immagine, nuova per i miei occhi, si formò nella mia mente. Viso ovale, occhi chiari sempre accesi di una luce tutta sua. Il nasino che adoravo tanto, era rimasto lo stesso, perfetto sotto ogni punto di vista. La bocca, quasi a forma di cuore, liscia e piena quanto bastava.

Senza che me ne rendessi conto, una parte del mio corpo si era fatta più presente che mai.
- Yoongi mi senti? - quasi urlò il ragazzo dall'altra parte. - Miane Seokjine, ero soprappensiero. - risposi, cercando di nascondermi nonostante fossi solo. - Qui, nel mio dormitorio. - dissi e lui sogghignò.
- Almeno stavolta gli hai parlato? - mi chiese ed io ripensai alle due uniche volte in cui quel ragazzo, che non smetteva di stazionare nella mente, mi avesse zittito con poco.
- Diciamo che sono stato il solito Min Yoongi. - dissi a bassa voce. Scoppiò in una sonora risata ed io alzai gli occhi al cielo. - Sei sempre il solito coglione! Ma potrai rifarti. - disse, tra una risata e un'altra. Corrugai la fronte: - Anche quest'anno ci sarà il concorso. - rispose, come se fosse lì con me e avesse visto la mia espressione.
- Cosa? - chiesi quasi urlando. - Tranquillo, è solo per quelli del primo anno, come sempre. - buttai fuori un respiro pesante, come se l'avessi trattenuto da tempo. - Ma scelgono solo quelli bel... - e non finii la frase. - Buonanotte Yoongi-shi, dormi bene. - disse Seokjin ancora ridendo e chiuse la chiamata. Rimasi come uno stoccafisso, a guardare il muro di fronte a me. Mi addormentai con una domanda che mi gironzolava nella testa: "In che modo avrei potuto rifarmi?"

Come sempre, una luce emana da te,
come sempre, sei come un fiore profumato.
Ti prego credimi ora,
ti prego stringimi ancora
così posso sentirti.
Ti prego dammi un abbraccio.

Hold Me Tight
BTS








Buona sera, mi scuso come sempre per il ritardo nel pubblicare gli aggiornamenti ma posso fare ben poco.
Volevo precisare che questa storia avrà si i ragazzi come personaggi ma, ognuno, avrà età diverse. Magari il più piccolo potrebbe diventare il più grande; o viceversa.
Come sempre spero vi piaccia e che ci siete ancora! 💜

𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora