"Apri il mio cuore
e fai a modo tuo.
Sto affondando nei miei pensieri,
quindi tirami fuori dall'onda;
la mia mano è sopra l'acqua.
Sei la mia dolce fuga.
Ho bisogno di te
solo per poter respirare."Breath
La'Porsha RenaeLa gara era alle porte, le prove continuavano imperterrite ed io, avevo pochissimo tempo da dedicare al mio hyong. Dal canto suo invece, cercava di non lasciarmi neanche un attimo. Quando poteva mi raggiungeva in palestra o mi accompagnava alle prove. Dopo quella meravigliosa prima volta, non successe più nulla; vuoi per mancanza di tempo o semplicemente per mancanza di forze. Spesso dormivamo insieme e dopo alcuni baci o strusciamenti degni di film a luci rosse; ci addormentavamo l'uno abbracciato all'altro. Nonostante la situazione fosse ben chiara, una delle nostre sere, gli feci la fatidica domanda:
- Quindi hyong, come devo considerarci? - sussurrai tenendo gli occhi bassi. Avevo il terrore costante di poterlo perdere. - Pensavo fosse chiaro. - rispose, corrucciando la fronte. - Te lo dissi quel giorno al parcheggio, non ti lascerò più andare. Ma per fare le cose bene: vuoi essere il mio ragazzo? - chiese, intrecciando le nostre mani. Il mio cuore esplose in un tripudio di felicità ed io gli saltai addosso rispondendo: - Si, cazzo. - e lui scoppiò a ridere.Una delle mattine in cui avevo un po' di tempo per me, chiamai mio padre per dirgli della macchina. Ne fu contento e mi disse anche che mi avrebbe mandato l'autista. - Appa, non voglio l'autista. Non può aspettare i miei comodi. - risposi lamentoso. - Hoseok-ah, devi guidarla tu? - chiese. Sapevo cosa volesse dire, non lo espresse perché conosceva i miei pensieri. - Appa, non sono come te. Ti voglio bene ma non voglio nessuno che faccia qualcosa che posso benissimo fare io. - lo sentii sospirare. Mi sarebbe arrivata in settimana. Ero al settimo cielo:
- Sarang, ho una bella notizia. - sorrise. Era un suono meraviglioso. - Ti faccio ridere? - chiesi fintamente indispettito.
- Mi sa che non ti sei accorto di come mi hai chiamato. - disse, con voce bassa, soave. Deglutii e ringraziai la lontananza: - So bene come ti ho chiamato. - risposi con altrettanta cadenza. - Dimmi qual'è questa notizia. - sapevo esattamente cose stesse pensando. - A breve mi arriverà la macchina. - ci fu un attimo di silenzio e poi un sospiro. - Mi piaceva averti in macchina con me. - era triste ed io trattenni una risata. - Hyongnim, sarò sempre in macchina con te, qualche volte guiderò io. -Mi disse che la cosa non lo convinceva ma sapevo che stava scherzando. M'informò che per pranzo ci avrebbero raggiunto Seokjine e Namjoon; quei due sembravano una coppia ma negavano fino alla morte. - Mi sei mancato. - sussurrai all'orecchio di Yoongi, quando lo raggiunsi al tavolo della mensa. - Anche tu. - rispose, intrecciando le nostre mani. Era sempre una bella sensazione la nostra pelle che entrava in contatto. Era come se tante piccole formichine passeggiassero lentamente sui nostri palmi; adoravo toccare Yoongi.
- Posso unirmi? - serrai la mascella e odiai provare quelle emozioni. Il mio ragazzo mi guardò negli occhi, capii che sarebbe stata una mia scelta se farlo sedere o meno. - Certo hyong. - nonostante stesse sorridendo, i suoi occhi erano velati da qualcosa che mi metteva a disagio. - Come mai da queste parti Jimin? - me lo chiesi anche io. Non frequentava la nostra facoltà ma pareva sempre essere in mezzo ai piedi. Sospirai cercando di calmare i miei pensieri. - Volevo chiedere scusa per il mio comportamento poco corretto. - disse guardandomi. Corrugai la fronte e non fui l'unico.- Va bene così hyong. - risposi. Quanto mi pesava dover usare un nome così pieno di significato nel rivolgermi a lui. - Ah meno male. Mi sono tolto un peso. - rispose tutto allegro. Jimin era bellissimo. Tutto in lui era stato disegnato alla perfezione. Anche le sue labbra, che potevano apparire troppo pronunciate, nell'insieme erano la cosa più bella che una persona potesse guardare. Eppure, aveva la cattiveria in quella costellazione che erano i suoi occhi. - Non hai lezione oggi? - chiese di nuovo Yoongi, palesemente infastidito. - No Yoongishi. Uno degli insegnanti sta poco bene quindi abbiamo ore libere. - mi faceva male lo stomaco ed ero abbastanza nervoso.
- Scusate il ritardo. - disse il mio migliore amico. - Finalmente. - sussurrai. Namjoon corrugò la fronte e Seokjin si mise sulla difensiva. - Era da tempo che non mangiavo insieme a voi. - disse Jimin. Mi fece tenerezza, nonostante avessi quella perenne sensazione di disagio, mi fece tenerezza e gli sorrisi amichevole. Ero troppo buono. Fu un pranzo normale, si chiacchierò del più e del meno. Jimin offrì il suo aiuto a me e Namjoon per la gara. Di qualsiasi cosa avessimo avuto bisogno lui sarebbe stato a disposizione.

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𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦
Fiksi Penggemar- Probabilmente non si ricorderà di me. - dissi una volta letto i risultati. Sentii un sospiro pesante accanto a me. - Ma sei tu a ricordarti di lui, cosa cambia? - rispose il mio migliore amico. - Non vi siete neanche mai parlati, magari questa è l...