Oh, per favore, il mio cuore è tutto per te
Per favore, abbi cura di me
Sono tutto per te
Prendi, portami tutto per te
Prendi, portami a casa da teSeattle
Sam KimIl mio sonno, era come una specie di premonizione: se dormivo bene, la giornata sarebbe passata senza troppi intoppi; se dormivo male, sarebbe stato il contrario.
Quella settimana era stata di merda! Mi ero fatto male durante le lezioni di danza; i professori ci avevano subito sommerso di verifiche e dolci sin fundo, le uniche due volte che avevo parlato con Yoongi, non ero stato per niente gentile. Anche quella notte dormii male e, al mio risveglio, mi aspettai di tutto. Il rituale mio e di Namjoon iniziava dalle medie. Lui mi aspettava sempre, non perché fossi un ritardatario, ma perché diceva di essere il più grande e quindi doveva prendersi cura di me.
- Namjoon sono nato a febbraio, come puoi essere più grande di me. - gli dissi una sera. Sorrise: - Considero il giorno del mio compleanno, il giorno in cui inizia la vita, quindi; sono più grande di te. - dopo il secondo tentativo di farlo ragionare, persi ogni speranza.- Hai di nuovo dormito male? - chiese una volta che salii in macchina. Feci si con la testa e la poggiai alla spalliera di quest'ultima.
- Non credi sia il momento di vedere un medico? - disse Namjoon preoccupato. Gli sorrisi, sperando di rassicurarlo. - Non c'è alcun bisogno, passerà in fretta, non preoccuparti. - gli dissi, poggiando una mano sul suo braccio. Arrivati davanti all'università, aspettai andasse via prima di entrare. C'era fermento e non ne capii il motivo, andai per la mia strada raggiungendo la classe. Anche li, erano tutti emozionati, questa giornata non mi sarebbe piaciuta per niente. Dopo cinque minuti dall'inizio della lezione, entrarono un ragazzo e una ragazza. Entrambi bellissimi e probabilmente della stessa età di Yoongi. - Buongiorno Insegnante Kim. - disse il ragazzo. Aveva una voce profonda, molto calda ed eccitante. I suoi occhi, una volta portatosi dinnanzi a noi, si posarono su di me. Era difficile sostenere il suo sguardo, penetrante e caldo come la sua voce. - Scusate l'improvvisa interruzione ma abbiamo qualcosa di importante da dirvi. - disse, chiamando accanto a se, la ragazza che lo accompagnava. Alta, magra e capelli lunghissimi neri. Aveva gli occhi azzurro chiaro ma penso fossero lenti a contatto. Che dire, una coppia incantevole.- Ogni anno la nostra università organizza un evento chiamato "La notte delle stelle". Si tratta di una competizione tra le varie facoltà. - disse, guardando tutti i ragazzi presenti per poi ritornare su di me.
- Ogni facoltà dovrà scegliere un ragazzo ed una ragazza che li rappresenti al meglio. Vi chiederete perché non lo faccia chi organizza, sarebbe scortese nei confronti degli altri ragazzi che verrebbero "scartati." - disse, mimando le virgolette. Corrugai la fronte e lui sorrise, vi dico solo questo; se qualcuno avesse la capacità di uccidere solo con un sorriso, penso che quel ragazzo sarebbe un fuorilegge. - Non cerchiamo solo quelli bravi e competenti, cerchiamo anche persone belle, che si contraddistinguono dal resto della massa. Per questo motivo sarebbe scortese verso chi non verrebbe scelto da noi. - finì, sorridendomi in modo molto ambiguo. Lo sentii chiaramente, divenni rosso.
- Passeremo di nuovo tra qualche ora, ogni insegnante ne è a conoscenza quindi vi lasceranno liberi per tutto il tempo che vi serve. Ricordatevi che i due prescelti dovranno rappresentare la vostra facoltà. - continuò la ragazza.La sua voce era angelica, anche i portamenti che assunse quando parlò la facevano sembrare una di quelle fate, quelle dei racconti della favole. Salutarono tutti con un inchino e andarono via. Presi un gran respiro, era come se l'avessi trattenuto per tutto il tempo, quel ragazzo mi aveva quasi messo in soggezione.
- Penso sia abbastanza chiaro chi debba andare. - disse Wonpil, una volta che anche l'insegnante uscì dalla classe. Mi voltai a guardarlo e i suoi occhi erano poggiati su di me. Li sgranai appena. - Hai ragione. - rispose Hyungwon. - Perché diavolo guardate me? - risposi infastidito.
- Andiamo Hoseok, sei l'unico che balla da più tempo, sei anche bello. Quindi. - disse quest'ultimo. La cosa che mi sconvolse maggiormente era che, tutta la classe, gli dava ragione. Scossi la testa, non ero psicologicamente pronto per affrontare quella competizione. - Dahye sarà la ragazza che ti starà accanto! - rispose una nostra compagna di cui non ricordavo il nome, entrambi ci guardammo, lei sorrise e fece spallucce. Mi arresi, lo sapevo che quella giornata non mi sarebbe piaciuta.

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𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦
Fanfiction- Probabilmente non si ricorderà di me. - dissi una volta letto i risultati. Sentii un sospiro pesante accanto a me. - Ma sei tu a ricordarti di lui, cosa cambia? - rispose il mio migliore amico. - Non vi siete neanche mai parlati, magari questa è l...