~ Take my hands now ~

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"Sei il sole che è
risorto nella mia vita.
Il ritorno dei miei
sogni di gioventù.
Non so cosa sia
questa sensazione,
se tutto questo è un sogno.
Prendi le mie
mani adesso.
Sei Tu la ragione
della mia Euforia!"

Euphoria
Jeon Jungkook


Jungkook

Non riuscivo a credere a quello che le mie orecchie stavano sentendo. Avevo gli occhi spalancati e il mio cuore stava per uscirmi dal petto, tanto era forte il suo tamburellare. Un conto era sapere che la mia cotta si era finalmente reso conto della mia esistenza. Un altro, invece, era sentirgli dire determinate frasi. "Non ti voglio solo bene Jungkook." A parte che già il modo in cui pronunciava il mio nome, mi faceva perdere qualche mese di vita; il modo in cui arrotondava le labbra ti faceva venire voglia di morderle. Io sapevo cosa volesse dire con non ti voglio solo bene, non ero stupido da non comprendere il reale significato di quelle parole; nonostante questo avevo ancora il terrore di stare sognando.
- Dirti ti amo sarebbe troppo semplice Kookie. Ed io non sono e non voglio essere semplice. Così come non voglio che la nostra storia lo sia. - stava continuando, nonostante il mio viso fosse simile se non identico a quello di un cadavere.
- Sempre se lo vorrai ovvio. Io già parlo come se fosse una cosa scontata. - e sorrise. Un sorriso imbarazzato, gentile quasi infantile e li vidi un'altro Taehyung. Un ragazzo che non avevo mai visto; conoscevo il Tae sicuro di se; quello bello che sa di esserlo e che usa questa caratteristica a sua favore. Il Tae intelligente, sempre pieno di parole da essere capace di presentare un discorso davanti al presidente. Ma lui, il Taehyung che avevo davanti era una persona timida; insicura; quasi introverso. Abituato a vedere l'opposto, rimasi affascinato da quel nuovo ragazzo dinanzi a me.

- Mi pare che tutta la situazione non ti è chiara, hyong. - dissi, avvicinando la mia mano verso il suo viso. Alzai quella piccola e perfetta isoletta e ancorai i miei occhi nei suoi. - Se anche me l'avessi chiesto mesi fa ti avrei dato la stessa risposta. Ti voglio. Ti voglio come si vuole qualcosa che hai sempre desiderato e stai lì, in attesa. Voglio poterti vivere ogni giorno e non solo dentro l'università. - adesso erano i suoi occhi ad essere spalancati. Possibile che quel ragazzo non si fosse mai sentito dire quelle parole? Delle piccole rugiade passarono insolenti sul mio palmo, stava piangendo. Avvicinandomi come avevo poco prima fatto, lo strinsi forte a me. - Oh Jungkookie. - sussurrò, circondando i miei fianchi. Inspirai profondamente e l'unico odore che sentii fu quello di casa. - Saranghaeyo Kim Taehyung. Con tutto me stesso. - dissi e i suoi singhiozzi furono ancor più presenti. Mi promisi di farmi raccontare tutto di lui. Volevo comprendere cosa c'era nei suoi occhi. Stelle incandescenti e poco spiegabili.

Feci qualcosa che non avrei mai avuto il coraggio di fare se non avessi avuto la certezza di non essere respinto. Mi scostai di poco, tanto quanto bastava a sentire il suo fiato sul mio viso. Passai, delicata, una mano sulle guance incredibilmente lisce e morbide spazzando via quei piccoli fiumi che si erano permessi di violare uno spazio fin troppo sacro. Taehyung stava immobile, chi non sentisse il suo respiro, poteva credere fosse finto per quanto fermo era. Lasciava che le mie mani toccassero ogni centimetro del suo corpo e gliene fui grato. Avvicinai ancora di più il mio viso e poggiai piano le labbra su quelle sue. Fui lento, delicato; come se quel ragazzo si potesse rompere da un momento all'altro. Lo sentii trattenere il fiato, continuai comunque. Mentre lasciavo un infinità di baci su quelle piccole e deliziose labbra; il naso carezzava leggero il suo. Quando finalmente rispose, mi parve di sentire un esplosione all'altezza di entrambi i petti. Era come se cento fuochi d'artificio scoppiassero all'unisono, illuminando ogni cosa sotto e intorno a loro. L'esigenza di sentire di più fu impellente e, quelli che prima erano stati piccoli baci; divennero qualcosa di più carnale.

La lingua, impertinente e sconsiderata, passo sul suo labbro inferiore. Non trovò nessun ostacolo al suo passaggio e quando entrambe le umidità si sfiorarono persi ogni briciolo di buon senso. Gemetti avventandomi ancor di più su Taehyung. Non era solo la mia bocca a pretendere; non c'erano solo i miei gemiti a circondare quelle mura divenutemi così tanto familiari. Non era il primo ragazzo che gemeva ai mie tocchi eppure quel suono fu la cosa più seducente che le mie orecchie avessero mai sentito. Quando per causa di forza maggiore dovetti separarci, i nostri respiri erano affannati e le mie guance parevano fuochi ardenti. - Se avessi immaginato che sapevi baciare così non avrei aspettato così tanto. - disse ed io risi di gusto. Mano nella mano, pensammo di doverci distrarre e mangiare le tante leccornie che vi erano sul tavolo. Parlammo di tutto, come non era mai successo prima. Mi chiese della mia famiglia; della mia città. Perché scelsi la Seul University; il ballo. E tante di quelle domande che me ne ricordo solo la metà.

Fu la serata più bella ed eccitante di tutti i tempi. Taehyung era qualcosa di astratto; diverso sotto ogni punto di vista. All'apparenza poteva apparire come un normale ragazzo: bello, con i soldi e pieno di tutto. Quando riuscivi a penetrare quella che era solo una corazza, trovai un ragazzo fragile; pieno di insicurezze e solo. So che aveva Seokjin e Yoongi hyong. Eppure quando mi parlava o rispondeva alle mie infinite domande; fu quella la sensazione che sentii. Non sarebbe stato più solo. C'ero io adesso, Hoseok e anche Namjoon. - Perché non rimani? È tardi e prometto di non farti nulla. - disse sorridendo. Ricambiai quell'euforia scuotendo la testa:
- Chi ti dice che non sia io quello che farà qualcosa? - risposi provocandolo. Sbatté un paio di volte le palpebre ed io cercai di trattenere una risata. Deciso di rimanere, quando ne ebbi l'opportunità fui sciocco rimanendo a dormire fuori; quella notte, mi  addormentai accanto al mio amato hyong e non avevo mai dormito così bene in tutta la mia vita.


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Taehyung "La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo, riconoscere il tuo viso e accarezzarlo." @Kookie





"Quel sogno è come
un oasi verde nel deserto.
La parte innata nel
profondo di me stesso.
Sono così felice,
da non riuscire a respirare."

Euphoria
Jeon Jungkook

𝑆𝑝𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐷𝑎𝑦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora