~ You are my blue side ~

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"Perché tu sei,
la ragione per
cui ancora resisto.
Perché tu sei,
la ragione per cui
la mia testa è ancora
al di sopra dell'acqua.
E se potessi,
ti prenderei
la luna
e te la darei."

Get you the moon
Kina


Forse, io ero anche più agitato del mio amato Hoseok. Avevo visto quanto in ansia fosse, nonostante provassi a capirne il perché, non era stato del tutto chiaro. Qualcosa sospettavo, il suo stato d'animo era dovuto al'esibizione ed io c'entravo qualcosa. Potreste pensare che pecco di presunzione ma avevo imparato a conoscere il mio ragazzo; oltretutto, non aveva voluto che assistessi alle prove. Dopo le varie presentazioni, i saluti ai vecchi vincitori della gara precedente; iniziarono finalmente con le esibizioni. Hoseok sarebbe stato il quarto ed io andai in fibrillazione. Chissà cosa aveva preparato da terrorizzarlo cosi tanto. Quando fu annunciato il suo nome, le luci si spensero, una piccola nuvola di fumo invase tutto il palco e la musica che sentii la prima volta che avevo accompagnato Hobie, partì. Credetti fosse solo musica che avrebbe associato alla danza, invece il mio Hoseok, vi aveva scritto anche una canzone. Ogni parola che pronunciava, mi riportava a momenti passati e presenti. Alle superiori quando ci guardavamo da lontano; quando quella volta in palestra, per non so quale puro caso, dovemmo allenarci insieme e in quel momento, pensai fosse stata la giornata più bella della mia vita.

Hoseok si muoveva leggiadro sul palco, era nato per fare quello che faceva; ma la sua voce. Non l'avevo mai sentito cantare, sembrava che qualcosa di ultraterreno stesse recitando una delle più belle poesie mai scritte. Nonostante la musica non fosse lenta, mi parve di poter danzare un lento se solo avessi potuto essere sul palco. Capii perché nei giorni precedenti il suo stato d'animo fosse così altalenante; mi resi anche conto che il mio giudizio, per lui, era molto importante. Poteva un essere umano, amare così intensamente un suo simile? Non avevo risposta a questa domanda ma, quello che sentivo dentro al cuore, era qualcosa di più forte perfino dell'amore stesso. Capii di venerare Hoseok sotto ogni punto di vista. Ogni piccola e anche insignificante sfaccettatura di lui, era motivo della mia infinita gioia. E perdonate se sembro troppo mieloso ma non saprei davvero come farvi capire, a pieno, quello che provai di fronte a quella esibizione. Quando la canzone era al punto di arrivo, i nostri occhi si incrociarono, non avevo mai visto Hoseok così fottutamente sexy. Ammiccò e una volta finita la musica, uscì la lingua per poi mordersi il labbro inferiore. Dovetti accavallare le gambe per colpa sua!

Ci fu un boato in sala. Tutti avevano le mani alzate entusiasti di ciò che avevano visto. Hobie sorrise imbarazzato, toccandosi la nuca. Ma non era finita, Taehyung salì sul palco per dire qualcosa a Hobie e dopo due cenni con la testa, le luci si spensero nuovamente. Una sola ne rimase, ad illuminarlo tanto quanto bastava.
- Prima di far partire la musica, vorrei dire solo qualche parole sul prossimo pezzo. - disse piano, timido. La sala si riempì di un silenzio quasi religioso. - La scrissi ai tempi delle superiori. Una sera, finita la scuola, il mio cuore tremava così tanto che se non avessi fatto qualcosa avrei perso la testa. - la sua voce rimase bassa, divenne anche un po' triste. Mi sentii così tanto in colpa che dovetti alzare gli occhi al cielo per non far scendere alcun che. - L'ho scritta in due minuti! Fu come quando Silente usò la bacchetta per liberare la mente dai suoi ricordi. - sorrise ma nessuno lo seguì; e non per cattiveria ma perché erano tutti ipnotizzati da ciò che stava raccontando.
- Nonostante abbia riempito quello spazio blu, ci tenevo a fartela sentire. C'è il mio cuore li, arto che ti avevo donato ancor prima che tu lo sapessi. -

Era lenta, malinconica. Immobile, provai i suoi stessi sentimenti: dolore, perdita, rassegnazione quasi. Capii quando fu scritta quella canzone e quanto le parole potevano fare male. Non aspettai che finisse, potevo comunque sentirlo anche se mi allontanai. Aspettai Hobie dietro il palco e quando lo lasciò, mi mossi verso di lui avvolgendo i suoi fianchi con le mie braccia. All'inizio rimase immobile, sorpreso probabilmente; qualche istante dopo, sentii le sue coprire le mie spalle e seppi di essere di nuovo a casa. - Ti sono piaciute hyong? - sussurrò. Anche se era pieno di gente che andava e veniva, sembrava fossimo solo io e lui. - Dirti che mi sono piaciute e come dire che mi piace il gelato. Le ho amate entrambe, soprattutto l'ultima. Miane. - dissi, sussurrando l'ultima parola. Scosse la testa e mi sentii trascinare fuori dalla portata di tutti.
- Non hai nulla di che scusarti Yoongi. Non era il nostro tempo, probabilmente doveva andare cosi. - disse, sorreggendo il mio viso con le sue grandi e bellissime mani. Deglutii, gli occhi di Hoseok parlavano in modo cosi chiaro che sarebbe stato superfluo aprir bocca. Accorciai la distanza che ci separava per raggiungere quelle labbra, le stesse che avevano cantato per me e le stesse che sapevano amarmi come mai nessuno in tutta la mia intera esistenza. Ricambiò, sembrava non stesse aspettando altro; aiutato dalle punte dei piedi, mi avvicinai ancor di più e la sua mano andò a sorreggere la schiena. Poco dopo sentii il muro dietro di me e la mano libera del mio Hobie, lasciare strisce di fuoco sul mio addome. - Non possiamo adesso. - dissi gemendo in modo vergognoso. Esattamente come la mia, sentivo la sua di voglia. Si staccò e i suoi occhi erano incandescenti. - Ok. - sussurrò solamente.

Si esibirono tutti, ognuno aveva esposto il proprio talento nei migliori dei modi. Nonostante Hoseok fosse lontano da me, non riuscivo a pensare ad altro. Continuavo a sentire ancora la sua mano scorrere sulla mia pelle. Arrivati al momento delle premiazioni, dovetti raggiungere il palco, sarebbe toccato a me passare il "trono" al nuovo vincitore.
- Hyong? - nonostante la sua voce fosse cambiata, avrei sempre riconosciuto il suo modo di chiamarmi. - Jimishi. - dissi facendo un mezzo sorriso. Abbassò gli occhi imbarazzato: - Volevo ringraziarti. Non ho avuto il tempo e mi sembra doveroso farlo. - continuò, fissando i suoi occhi nei miei. - Non c'è niente di cui ringraziarmi Jimin. Ho sbagliato con te e le conseguenze delle mie scelte le pagherò per il resto della mia vita. Miane, ma ciò non toglie che se non amassi Hoseok come lo amo, non sarei stato cosi tanto indulgente con te. - Non avrei mai perdonato Jimin per la sua scelta, gli avrei portato rancore per sempre probabilmente. La sua espressione parve ferita ma consapevole di quello che aveva appena sentito. - Lo so. Volevo ringraziarti comunque per avermi difeso anche se in nome di Hobie. - e detto questo, girò le spalle e andò via. Mi sentii male per lui, perché aveva riposto in me speranze che, con il mio atteggiamento egoistico, avevo contribuito ad alimentare.

Sopirai apprestandomi a raggiungere il palco. Hoseok vinse per la popolarità, l'aspetto fisico e il talento. Per ogni volta che venne chiamato, la sua espressione di sorpresa era sempre la stessa. Fu Namjoon a vincere il titolo di Stella, la sua facoltà fu cosi orgogliosa che in sala, per cinque minuti, non si riuscì a sentire ad un palmo dall'altro. Consegnai la fascia e gli diedi un abbraccio, avevo imparato a voler bene a Nam, soprattutto per quello che stava regalando al mio Seokjin. - Andiamo tutti a cena? - chiese Jungkook. Scossi la testa:
- Anio. - furono talmente chiari i miei pensieri che feci arrossire Hoseok e scoppiare in una risata gioviale tutti gli altri. - L'idea non sarebbe affatto male! - rispose Kookie subito dopo e l'unico che non sorrise fu Tae. Scappammo, letteralmente. Non ero solo io quello che desiderava abbandonarsi nelle braccia del suo amato, riuscivo a sentire il cuore di Hobie battere talmente forte che, se avessi guardato attentamente, sarei riuscito a vedere la camicia alzarsi. In silenzio lo trascinai in camera mia, chiusi la porta a chiave e una volta giratomi verso di lui, rimasi senza fiato. Nel buio della mia stanza, illuminato solo dalla luce della luna, Jung Hoseok parve l'angelo più bello che il mondo avesse mai potuto vedere. Immobile rimasi a guardarlo cercando di riprendere aria e, quando sorrise abbassando gli occhi perché imbarazzato, dovetti sorreggermi da qualche parte. - Si può amare cosi tanto da sentirsi male, Hoseok? - chiesi a bassa voce. Quando i suoi occhi raggiunsero i miei, capii che si. Si poteva!

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