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Brian's PoV

"Inizialmente non pensavo di trovarmi qua a parlarti, sai?" inizio, abbastanza insicuro e tentennando leggermente.

Siamo nella nostra camera ed abbiamo appena sciolto l'abbraccio che ci legava fino a poco fa, l'abbraccio nel quale mi ero rifugiato istintivamente e che lui, probabilmente stupito, non mi ha negato.

Lentamente David si alza dal materasso sul quale eravamo seduti entrambi e si sdraia sul mio letto. Lo guardo perplesso, senza capire esattamente cosa stia facendo, e lui in tutta risposta chiude gli occhi. Ripiega un braccio facendolo passare sulla testa mentre l'altro ricade senza forze lateralmente, quasi a contatto con il pavimento.

Rimango in silenzio, attonito, chiedendomi fra me e me cosa abbia per la testa il biondo.

"Vai avanti, ti ascolto" borbotta muovendo circolarmente la mano e mostrandomi così che non si è assopito.

Sospiro e continuo, sperando che lui mi ascolti veramente. "Non pensavo di potere parlare con te perché, fra tutti quelli che ho incontrato qua ad Hogwarts, sei quello più distaccato." E non avevo nemmeno torto a pensare questo, in effetti. Dalla sua posizione sembra da tutt'altra parte, non pare che lui si trovi nella stessa mia stanza ad ascoltarmi. Eppure continuo a parlare, perché questo non posso dirlo a nessun altro se non a lui in questo momento. "Ed in effetti... beh, non è che in questo momento tu stia dando prova della tua presenza, ecco" sbotto.

"Senti Brian, ti sto ascoltando, sto assimilando ogni parola che pronunci, o ti fidi di me parlandomi e continuando un discorso oppure lascia stare. è la seconda volta che ti interrompi, quando non c'è assolutamente alcuna ragione perché tu lo faccia." mi rimprovera velatamente senza cambiare minimamente la sua posizione.

Alzo le spalle e riprendo: "Beh... quello che ti volevo dire è che ho fatto un casino. Non so con chi parlarne, e l'unica persona che mi è venuta in mente sei tu"

Lui ridacchia leggermente. "Non è che tu abbia poi avuto così tanta fortuna nella scelta... sentiamo cosa hai da dire. Devi parlarmi del bel biondo, giusto?"

"Non chiamarlo così. Lui è Roger" replico di scatto, arrossendo subito dopo. Non mi faccio più interrompere e riprendo velocemente: "In ogni caso, eravamo in biblioteca io e lui e..." a questo punto esito, ricordando ciò che è appena avvenuto.

Non faccio in tempo a continuare che lui mi interrompe: "Avete limonato?"

"Sempre molto fine, Bowie" lo riprende una voce proveniente dal bagno. Sobbalzo leggermente e, prima che io possa dire o chiedere qualsiasi cosa, dalla porta socchiusa spunta la testa di Freddie. "Lascia parlare il riccio, poi potrai fare commenti poco appropriati, tesoro" lo rimprovera nuovamente il nuovo arrivato. Che poi non si può definire "nuovo arrivato": è nella stanza da più tempo di me, da quello che ho capito.

Lo guardo mentre, con tutta la calma del mondo, cammina fino al bordo del mio letto- letto peraltro occupato da David in questo momento-, e mi stupisco della fierezza che emerge dalla sua camminata e dalla sua intera posizione: attrae gli sguardi come una calamita, e mi stupisco del fatto che David riesca ancora a non aprire gli occhi per guardarlo. Arrivato vicino al letto alza un braccio del biondo e sposta l'intero ragazzo lateralmente, permettendo a sé stesso di sedersi e prendere posto accanto a lui.

"Ehi, ero comodo..." borbotta David, senza essere minimamente ascoltato da Freddie.

"Continua, caro" mi incita quest'ultimo ignorando l'altro ragazzo.

"Scusatemi per la domanda, ma... da quanto tempo eri lì? E, soprattutto, voi due... state...?"

"Insieme? Assolutamente no. Ora puoi continuare, Bri?" chiede nuovamente Freddie, sovrastando la risposta affermativa di David.

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora