Capitolo 1 (1.1)

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Brian's PoV

Ho sempre saputo che il mio percorso sarebbe stato questo: avrei trascorso i più teneri anni di età nella Londra Babbana, i cui unici collegamenti alla vita magica sarebbero stati i miei genitori e le sporadiche feste fra le famiglie più importanti di maghi. Famiglie alla quale appartiene anche la mia dinastia.

Non ho alcun rancore nei riguardi dei miei genitori: mi hanno spiegato spesso che i babbani sono indispensabili nella nostra storia, ed inoltre non possiamo provare odio nei loro confronti in quanto, da maghi, possediamo dei privilegi a loro completamente negati.

Apprezzo questo lato della mia educazione: vivendo in mezzo a loro ho imparato ad amare ogni sfaccettatura magica della mia casa.

Successivamente a questo periodo, sempre secondo il progetto iniziale, mi sarei ritrovato esattamente qui, in questa stazione londinese in tutto e per tutto normale, almeno all'apparenza.

Ho deciso di recarmi qua da solo, senza i miei genitori: passerò un intero anno privato della loro presenza, non cambierà nulla, in ogni caso sarò da solo tra poco più di mezz'ora.

Cammino lentamente verso la colonna posta a metà fra il binario 9 ed il 10. Già numerosi ragazzi si stanno ammucchiando davanti all'ingresso, ed uno per volta oltrepassano quei mattoni che sanciscono un passaggio fra due mondi completamente differenti.

I babbani non sembrano notarci; non presentiamo alcun segno distintivo se non gli animali che, diversi per ognuno di noi, ci portiamo appresso.

Come già mi avevano anticipato i miei genitori, il Ministero ha approvato la legge che proibisce il recare qualunque segno esplicito che ci distingua dai babbani; oltre ai gufi, ai gatti ed ai rospi nessun carrello o scopa si nota. Tutti gli effetti personali sono negli zaini che portiamo in spalla, soggetti ad un incantesimo che gli permettono di contenere qualsiasi quantità di oggetti: libri, scope e calderoni sono già stipati al loro interno.

Oltrepassata la colonna un'atmosfera completamente diversa mi avvolge. Non mi ero accorto del silenzio e della monotonia presenti nel lato babbano della stazione: solo ora noto che si sentivano solamente sporadici chiacchiericci e sussurri da parte di alcuni londinesi. Per il resto regnava una sorta di silenzio diverso da quello religioso: un silenzio pesante, che si crea tra persone che non si conoscono.

Da questa parte del muro, invece, le parole si fanno sentire di più. Gli abbracci, le strette di mano e le corse dei ragazzi qua sono molto più frequenti, ed il silenzio che a tratti si presenta non è altro che un silenzio simile a quello creato fra conoscenti ed amici, un silenzio non fatto per scrutare e per essere scrutati ma per osservare ed ascoltare. Un silenzio più cordiale, amichevole ed accogliente.

Sorrido nel trovarmi in una dimensione completamente differente a quella in cui mi trovavo in precedenza e di certo da me preferita.

La Londra babbana mi ha sempre affascinato, eppure il mondo magico è infinitamente più sorprendente e misterioso.

Davanti a me si trova il treno sul quale salirò e che mi porterà ad Hogwarts, nel castello nel quale studierò e abiterò per un anno insieme a ragazzi miei coetanei.

Seguendo il consiglio dei miei famigliari, ho deciso di trascorrere là anche le vacanze di Natale: nonostante per i miei genitori non sarebbe un problema avermi a casa durante quel periodo, abbiamo pensato che passare il Natale con altri ragazzi sarà per me molto meglio.

Volto la testa verso la mia spalla sinistra sul quale è appollaiato il mio gufo. Un esemplare fiero ed elegante, di un nero definito, senza alcune altre sfumature di colore. Gli occhi azzurri catturano lo sguardo di chi lo osserva, e sembrano scrutare l'anima di chiunque lo guardi. Star è l'animale che più preferisco, possiede un'anima che sembra affine alla mia. Quando ero nella grande villa nella quale abitavo spesso mi sentivo solo: le pareti, così immense e asettiche, mi facevano sentire un senso di vuoto e mi evidenziavano la mia piccolezza nei confronti del mondo. Andavo nella voliera e subito, in mezzo alla decina di rapaci lì rinchiusi, uno mi si avvicinava. Era sempre Star, che sembrava capirmi e comprendermi.

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora