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David's PoV

Sbadiglio, stiracchiandomi leggermente e notando il corpo di Freddie appoggiato alla mia schiena.

Mi giro, in modo tale da avere le nostre fronti dirette l'una verso l'altra. Sorrido e mi avvicino di più a lui, lasciandogli un bacio leggero sulla guancia.

Penso distrattamente a quella lettera mentre mi alzo per andare in bagno. Forse è riuscito a farsi odiare ancora di più da me, mio padre...

Sospiro, chiudendomi la porta del bagno dietro di me. Ho provato a trovare una soluzione da quando, a febbraio, ho ricevuto la lettera, ma né io né Mick ci siamo riusciti.

Mi spoglio, aprendo l'acqua ed entrando nella doccia. Rivolgo la testa verso il getto, facendo sì che l'acqua mi cada sul viso e che mi bagni i capelli.

Chiudo gli occhi, perdendomi per un secondo nell'immagine di me e Freddie ancora qua, l'anno prossimo. Ci spero veramente, ma quando riapro gli occhi capisco che così non potrà mai essere.

Chiudo con un gesto secco l'acqua, incazzato con mio padre e, in genere, con la mia famiglia. Batto un pugno contro la parete per sfogarmi, ed un leggero gemito di dolore esce dalla mia bocca a causa del contraccolpo.

"Dave... tutto ok?", mi chiede una voce esterna. Freddie.

Annuisco, consapevole che lui non mi può vedere, e mi stringo le braccia al petto, rabbrividendo per il freddo. "Sì, tranquillo, mi sono solo... fatto una doccia.", mormoro, uscendo dalla doccia e stringendomi nell'accappatoio.

Pensare alla mia famiglia mi ha reso incredibilmente triste, e se non fossi nudo ed avvolto solo da un telo gli chiederei di entrare. So, però, di non poterlo fare, perché sarebbe terribilmente imbrazzante. Non saprei come spiegargli questa tristezza, se non raccontandogli della lettera... e questo è completamente discussione.

"Ah... o-ok.", sussurra Freddie, semplicemente. Nella voce ha una leggera amarezza, amarezza che non riesco a spiegarmi in alcun modo.

"Due minuti ed esco.", dico, tamponandomi i capelli con la testa totalmente dissociata dal luogo nel quale mi trovo. Riesco solo a pensare che domani ci sarà lo spettacolo, e che non ho ancora detto nulla a Freddie. Non è perché gli voglio tenere nascosto qualcosa, ma semplicemente perché ho paura. Sembra come se, dicendo la verità ad alta voce, diventasse molto più reale.

Chiudo gli occhi, e mi ritrovo velocemente in un altro luogo, in un altro tempo. Rabbrividisco, notando che c'è la neve intorno a me. Ricordo perfettamente dove - e quando - mi trovo.

So che è febbraio, e girandomi a destra vedo Mick che sta parlando... beh, con me. Con il me di febbraio, appena ricevuta la lettera.

"Tuo padre fa schifo.", afferma Mick, guardandomi negli occhi.

Mi vedo annuire con amarezza, condividendo totalmente questo suo pensiero. "Lo so, Mick."

"Trattare il proprio figlio così... è una vera merda."

"Lo so, Mick."

"E poi, attraverso una lettera. Non ha nemmeno avuto i coglioni di presentarsi qua per parlartene, mi fa-"

"Cazzo, questo lo so, Mick!", sbotto a questo punto, alzando lo sguardo sul mio amico. "Non ti ho chiamato per farmi dire le cose che so benissimo.", continuo, sospirando.

Vedo Mick annuire in silenzio. Ricordo quel giorno: non volevo parlarne con Freddie a causa dell'amarezza che avrei scaturito in lui, e Brian era scomparso da qualche parte con Roger.

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora