Capitolo 18 (4)

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Roger's PoV

Mi sveglio ed un paio di braccia mi stringono forti a sé. Improvvisamene ricordo tutto ciò che è successo ieri: la mia paura, le mie lacrime, la mia lettera indirizzata a Brian. Mi ha portato nella sua camera ed ha accolto le mie lacrime è riuscito a farmi calmare e poi si è addormentato nel mio stesso letto.

Arrossisco nel pensarci, e lentamente mi muovo, cercando di divincolarmi dalla sua stretta senza svegliarlo. Un gemito esce dalle labbra del riccio, e mi immobilizzo, temendo di averlo svegliato. Le sue mani, intrecciate sul mio petto, non cambiano la loro posizione, ed io allora le slaccio l'una dall'altra in modo tale da potermi alzare.

I suoi capelli cadono disordinati sul cuscino, e sul volto ha dipinta un'espressione angelica, che sembra che nessuno potrà mai turbare. Sotto il lenzuolo vedo il suo petto nudo, e vorrei accarezzarlo con una mano, per passare sopra ai suoi addominali e poi salire su fino all'altezza del cuore... Mi riscuoto dai miei pensieri e lo scuoto leggermente. Lui inizia ad aprire gli occhi. Quando mi mette bene a fuoco si apre ad un sorriso.

"Giorno, Rog" saluta.

"Buongiorno Bri" rispondo io sorridendo a mia volta.

Sembra non provare alcun imbarazzo, sembra ritenere assolutamente normale per due amici dormire insieme. Mi dò del coglione per non vedere come normale anche io una cosa del genere.

"Vado a vestirmi" annuncio io per poi alzarmi ed iniziare a dirigermi verso il bagno. Solo dopo mi accorgo di non avere altro che la divisa ed i vestiti di ieri, con i quali tra l'alto ho dormito. "Brian... hai dei vestiti per caso? Non ho portato niente di pulito, ieri" chiedo con una punta di imbarazzo.

Lui sorride, un sorriso dolcissimo e tenero. Si alza, non senza una certa difficoltà, e guarda nel suo armadio, perfettamente in ordine. Contrariamente al mio che invece non ho nemmeno un vestito, in quanto non ci ho pensato nemmeno per un secondo di disfare la mia valigia.

Mi passa una camicia bianca ed un paio di jeans, ed io mi cambio velocemente dopo avere fatto una doccia. In un modo tremendamente infantile mi chiedo cosa succederebbe se non ridessi indietro quei capi, e subito mi do dell'idiota.

Non diciamo nulla riguardo alla serata di ieri: io non voglio toccare l'argomento e lui non vuole farmi sentire in imbarazzo, e per me va benissimo così. Stiamo zitti fino a quando lui non esce dal bagno ed i miei occhi non rimangono fissi sul suo petto, ancora una volta. Indossa una camicia ancora sbottonata che non lascia assolutamente nulla all'immaginazione.

Arrossisco visibilmente e lui sembra notarlo, dato che commenta: "Cosa succede, Roger? Ti vedo strano. è per quello che è successo ieri?"

Detto questo si avvicina a me e mi posa una mano sulla guancia, esternando tutta la sua preoccupazione. Scuoto la testa, nascondendo alla bell'e meglio il mio imbarazzo. "Tranquillo, io... non è niente" mormoro distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

Usciamo dalla Sala Comune e ci muoviamo verso la Sala Grande, uscendo dai sotterranei ed attraversando diversi corridoi. "Ci vediamo allora oggi pomeriggio in biblioteca con gli altri?" mi chiede Brian quando entriamo.

"Abbiamo anche la lezione di volo all'ultima ora insieme a voi Serpeverde" gli ricordo. La Sala è praticamente vuota, solo pochi ragazzi sono seduti ai loro posti, ed io mi dirigo verso il tavolo dei Grifondoro dove prendo un posto anche per Freddie. Ripensandoci credo si sarà preoccupato nel non vedermi al suo ritorno: gli spiegherò tutto dopo.

Ora mi perdo ad osservare gli occhi di Brian, seduto al tavolo di fronte al mio. Mi chiedo cosa mi stia succedendo, se quello che provo per il riccio sia semplice amicizia o qualcosa di più... Qualunque cosa sia, questa complicità mi piace moltissimo.

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora