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Freddie's PoV

Siamo sul treno, e John ha deciso di non stare nello stesso nostro scompartimento. "Così almeno starete da soli.", aveva detto. Io e David abbiamo accettato, felici di potere passare del tempo da soli.

"Sai che poi devi andare a chiamarlo, mh?", mi sussurra nell'orecchio il biondo.

Io annuisco. "A volte la tua telepatia mi fa paura, stavo pensando esattamente a questo. Penso che... beh, quando partiremo andrò a chiamarlo. Noi avremo tempo per stare insieme."

"Tre settimane, te lo immagini? Da soli, finalmente, senza doverci trattenere sempre e-", inizia lui, entusiasta, prima che io lo interrompa.

"Tesoro, saremo con i miei genitori. Non possiamo baciarci di fronte a loro, sarebbe... imbarazzante.", gli dico, ridendo.

Lui annuisce, guardandomi. Come al solito mi perdo nei suoi occhi, e mi chiedo come facciano ad essere così belli. Sembrano sempre diversi, ogni volta che lo guardo noto dei particolari nuovi che rendono quel ragazzo così dannatamente affascinante... "A che stai pensando, ora?", mi chiede.

Alzo le spalle. "Niente di importante, credo. Perché?"

Lui sorride, accarezzandomi dolcemente una guancia. "Perché vorrei sempre sapere a cosa stai pensando, amore. Per guardarmi, una volta tanto, con i tuoi occhi.", mi soffia sulle labbra.

Rispondo al bacio, appoggiando poi la testa al suo petto. Siamo seduti in uno scompartimento, mano nella mano, e ancora non è entrato nessuno. Spero sinceramente che nessuno lo faccia. "Ti vedresti assolutamente perfetto.", mormoro in risposta. "Ed ora, tesoro, vado a chiamare Deaky."

Lui alza gli occhi al cielo, accarezzandomi i capelli. "No, dai, non andare. Non siamo partiti, abbiamo tempo...", mi scongiura.

Gli do un altro bacio prima di alzarmi. "Lo conosci, Dave, sai com'è: si starà annoiando da morire là, da solo. Facciamogli compagnia, dai.", gli chiedo, guardandolo quasi implorante.

"Va bene.", si arrende. "Però quando arriva torniamo esattamente alla posizione nella quale eravamo prima.", aggiunge con un sorriso falsamente innocente.

Annuisco, dirigendomi verso la porta. So a che si riferisce: ero praticamente sdraiato su di lui, lo scompartimento era completamente nostro, e non nego che fossi incredibilmente comodo. Ma, d'altra parte, conosco John: ha detto di volersi farsi da parte per lasciarci soli, anche se sono pienamente consapevole che ora è in uno scompartimento vuoto a leggere o a provare a sonnecchiare.

Ed è proprio in quest'ultima situazione che lo trovo, appena due scompartimenti dopo quello mio e di Dave. Seduto, guarda pensieroso fuori dalla finestra, osservando il paesaggio che sta iniziando a muoversi di fronte ai suoi occhi. Sembra sia stanco, e mi siedo con un sorriso al suo fianco, facendolo sobbalzare.

"Ma che... Ah, sei tu, Freddie.", mi dice, guardandomi.

Annuisco, sorridendo. "Mi hai riconosciuto, Deaky, non me lo sarei mai aspettato!", rido. Vedo la sua espressione farsi un po' più cupa, e gli appoggio una mano sulla spalla. "Hey, John, che c'è?", gli domando.

Lui sospira, iniziando a parlare: "Sembrerà assurdo, ma mi sento solo. Ecco, io... vi ho lasciati di là perché mi è sembrato giusto, ma mi piace parlare con te, con voi, molto di più che stare qua."

Mi alzo, prendendolo per una mano. "Tesoro, sono venuto qua per chiamarti. Lo sapevo che ti saresti annoiato, ed allora ho lasciato David per venire da te!", esclamo.

John sgrana gli occhi, stupito. "Che cazzo hai fatto, scusa?", mi chiede, esterrefatto.

Rido in risposta, scuotendo la testa. "No, no, non l'ho lasciato veramente, non ci penso neanche. Sono venuto per portarti da noi: il viaggio è più divertente, in tre.", affermo.

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora