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Roger's PoV

"Bri..." sussurro intimidito.

Freddie ha portato David lontano, e gliene sono enormemente grato: so che non lo ha fatto solamente per un suo motivo egoistico, anche se vuole farlo credere.

Ed ora mi trovo dietro a Brian, completamente indeciso sul da farsi. Ho pronunciato il suo nome con un tono di voce eccessivamente basso, e sono consapevole del fatto che lui non possa avermi sentito, ma dentro di me il timore che lui preferisca Emma a me mi frena.

Faccio un respiro profondo e trovo la forza per allungare una mano e toccare la sua spalla, chiamandolo nuovamente, questa volta con un tono di voce più alto.

"Brian" dico, e lui si gira, stupito. Probabilmente ha pensato che fosse stato qualcun altro a sfiorarlo per sbaglio: nella calca che si sta creando per uscire è una possibilità molto realistica.

Mi prendo un attimo per osservarlo, ritrovandomi a sorridere di fronte ad i suoi ricci indomabili che gli cadono sulle spalle in modo estremamente elegante ed inverosimilmente perfetto. Il suo viso non presenta lineamenti esotici né particolari, eppure la sfumatura castana nei suoi occhi è unica e bellissima. Il timore che lui possa reagire male nel vedermi è tangibile: la mia figura è rigida, immobile, temo che lui si ricordi delle frasi da noi sussurrate in biblioteca.

In una piccolissima frazione di secondo penso di andarmene, di mescolarmi tra gli altri ragazzi con la convinzione di essermi sognato quelle parole. "Sei stupendo..." si deve essere sbagliato.

Ma poi le sue braccia iniziano a circondare il mio collo, e mi ritrovo la sua testa appoggiata al mio petto. Trattengo il respiro mentre lui sussurra: "Scusa, Rog, io..."

Scuoto la testa, ridendo. Un'improvvisa felicità pervade le mie membra, e mi rendo conto che quelle sue parole significano moltissimo per me.

"Che ne dici di venire da me, stasera? Parliamo un po'" propongo di getto. Non ci ho riflettuto, il profumo di Brian che è incollato a me è come se mi stesse inebriando, solo dopo avere parlato mi rendo conto di essermi forse esposto troppo.

E lui, come se avesse sentito i miei pensieri e volesse confermare i miei timori, si allontana leggermente da me. Mi guarda con un'espressione stupita, ma provo un incredibile sollievo nel vedere le sue labbra distendersi in un sorriso.

"Sarei contento di parlare con te, Rog. Veramente." dice, alzando la voce per sovrastare i rumori provenienti dagli altri ragazzi.

Io mi sento libero, contento, finalmente posso dire di averlo fatto sorridere di un sorriso completamente spontaneo e voluto.

Brian's PoV

Siamo nella camera di Roger, e sento ancora un senso di irrealtà legato alla mia posizione, qua. Avevo già in mente di spiegargli tutto, eppure non mi sarei aspettato di andare così facilmente incontro al suo perdono.

Ed oltre a questo lui si è dimostrato estremamente felice di potere parlare con me... Forse David e Freddie hanno ragione: Roger vuole starmi vicino, almeno come amico.

Mi siedo con un certo timore su un letto - non so se appartenga al biondo o a Freddie - e lui si sistema di fronte a me.

"Roger, forse... credo di doverti spiegare" inizio io spezzando il silenzio che si è creato. Lui è in attesa, ma non è un'attesa piena di angoscia o paura. Annuisce, sorridendo, ed è in questo momento che mi rendo orgogliosamente conto del fatto che gli potrei dire qualsiasi cosa e lui comunque vorrebbe chiarire con me. Ne sono così convinto non per un insensato egocentrismo ma semplicemente perché mi sono reso conto che sarei in grado di stare al suo fianco anche dopo il suo errore peggiore. Spero di non stare cadendo vittima di una crudele illusione, ricordando quelle parole sussurrate in biblioteca...

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora