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Avevo deciso che questo capitolo non lo avrei dedicato a David e Freddie, ma... sono la mia coppia preferita, lo ammetto, adoro scrivere di loro. Spero che questa mia scelta di parlare soprattutto di loro non vi dispiaccia (Maylor, tranquilli che nel prossimo capitolo parlerò anche di voi).

In ogni caso, ho una bella notizia: il capitolo di domani è già scritto, quindi non dovrei avere problemi a pubblicare. Spero che le ripetizioni che devo dare non mi rubino troppo tempo.

David's PoV

Mi sveglio con un corpo fra le braccia, e mi rendo conto con piacere che si tratta di Freddie. Non si è mosso, durante la notte, e mi ritrovo ad osservare la sua figura rilassata. Si affida completamente a me, e lo dimostra non solo con le parole, ma anche con i fatti: non si sarebbe addormentato in questa posizione, altrimenti.

Non lo aveva fatto nessuno prima di lui, a parte... beh, a parte Mick. Ma lui è diverso, lo è sempre stato: ci conosciamo letteralmente da una vita, siamo come fratelli, e condividiamo assolutamente tutto.

Proprio mentre penso a questo mi ricordo della promessa che gli ho fatto: oggi è Natale, e gli devo scrivere. Certo, mi spiace lasciare da solo Freddie, ma Mick non me lo perdonerebbe mai se non gli scrivessi.

Mi alzo, sollevando un mugugno da parte del moro, e vado in camera di Kash, dove so esserci il gattino che regalerò al mio ragazzo. Busso piano alla porta, ma so che intanto la ragazza dorme, dato che sono appena le sette e mezza di mattina. La apro lentamente, sbirciando nella camera ancora priva di luce.

Lei, come già mi aspettavo, dorme, e sorrido quando il gatto mi si avvicina, facendo le fusa. Mi chino per prenderlo in braccio ed entro nella stanza, chiudendomi la porta alle spalle. Mi spiace avere lasciato di là Freddie, ma non volevo disturbarlo, quindi ho deciso di venire di qua.

Kash ha una porta che si apre direttamente sul giardino, quindi, una volta preso un foglio ed una penna, posso uscire indisturbato, sempre con il gatto in braccio. Nella notte ha nevicato: l'erba è ricoperta da un soffice strato di neve che inizia a risplendere un poco a causa delle prime luci del mattino che la illuminano.

Decido di sedermi per terra, sotto al portico, tenendomi sempre l'animale in grembo ed appoggiandomi sul pavimento per scrivere la lettera. Non ci metterò tanto: so già cosa scrivere a Mick, e spero che basti per renderlo anche solo minimamente felice.

Caro Mick,

Dio, sembro una di quelle persone formali ed eleganti che scrivono lettere solo perché sono obbligate, non è così? Beh, in realtà nel tuo caso non è così: stamattina mi sono svegliato ed ho subito pensato al fatto che non ci siamo sentiti per diverso tempo.

Mi manchi, mi manca parlare con te. Non so nemmeno perché te lo dico, tanto non mi crederai, ma è così: di solito quattro chiacchiere ce le facevamo ogni sera, anche quando non eravamo ancora ad Hogwarts.

Ho scritto tutta questa ridicola premessa per augurarti buon Natale, in realtà. Ho chiesto espressamente a Brian di passare del tempo anche con te e di non stare solo con il suo ragazzo, spero lo stia facendo. E mi ricordo del nostro "sporco ricatto", come l'hai chiamato tu: hai promesso che avresti trovato qualcuno. Ovviamente non potrebbe mai esistere qualcuno stupendo come me, ma sarà sicuramente meglio di niente, no?

In ogni caso, spero veramente che tu ti stia divertendo. Sai che, per qualunque cosa, mi puoi scrivere? Ti risponderei subito, sai che anche Freddie sarebbe d'accordo. Raccontami un po' di ciò che sta avvenendo a scuola: Brian e Roger continuano a sembrare una vecchia coppia sposata? Tu e Bianca vi parlate ancora oppure la vostra amicizia è svanita completamente?

𝐡𝐨𝐠𝐰𝐚𝐫𝐭𝐬' 𝐪𝐮𝐞𝐞𝐧 [𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora