𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏-𝐌𝐞𝐥𝐚𝐧𝐢𝐞,𝐜𝐨𝐬'𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐚𝐯𝐞?

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Non saprei proprio come iniziare, ci sono fin troppe cose che dovreste sapere di me, ma inizierò da quella che più mi caratterizza.
Soffro di Matofobia.
Matofobia, ne avete mai sentito parlare?
«Il termine matofobia deriva dalla fusione delle parole matematica e fobia e, quindi, il suo significato è proprio paura della matematica, ovvero antipatia per la disciplina.»

Credo non ci sia altro da aggiungere a questo punto.
"Il liceo sarà il miglior periodo della tua vita!E solo quando lo abbandonerai capirai finalmente la sua importanza!"
Fanculo, il liceo è bello se hai tanti amici, un bel ragazzo, bei voti e feste spettacolari a cui andare.
In caso contrario beh..siete fottuti.

Essere al quarto anno alla Nashville High School non è affatto facile, soprattutto se la tua media scolastica fa ridere i polli e letteralmente tutti i professori complottano ogni giorno contro di te.

Per tutta la vita le mie più grandi passioni sono sempre state la musica e l'arte, casualmente le uniche due materie fra poche che mi appassionano veramente e in cui mi posso ritenere brava
Proprio per questo un giorno spero di riuscire a conquistarmi il lavoro dei miei sogni, nel campo artistico o, ancora meglio, in quello musicale.

Credo che la scuola sia importante, una vera rottura si, ma comunque importante, non lo metto in dubbio.
Ma credo anche che il vero valore e la vera intelligenza di una persona non sia determinata da un voto, da un'etichetta che i professori ogni giorno ci spiaccicano in fronte.

Ebbene si, amici miei, odio la scuola e ogni suo singolo modo di essere.
Ma nonostante questo, ho fortunatamente qualcosa, o meglio qualcuno che ogni giorno riesce ad alleviare la mia voglia di farla finita: Scott e Kylie, i mie soli, unici e fidatissimi migliori amici, da ben undici anni.

Non saprei come fare senza di loro, ormai ci conosciamo dalle elementari e da quel momento abbiamo giurato che non ci saremo mai divisi, e infatti è stato proprio così.
Ne un ragazzo, una ragazza, un gatto randagio, una guerra sovietica potrebbe distruggere la nostra amicizia.

Scott è un orsacchiotto di peluche, nonostante i muscoli, è sempre pronto a tirarmi su il morale quando sono triste, facendomi ridere anche quando è l'ultima cosa che vorrei fare in quel momento, e lo adoro proprio per questo.

Kylie invece è un turbine di emozioni, è orgogliosa, sicura di se e non si fa abattere da niente e da nessuno, è sempre pronta a difendermi in qualsiasi momento, da tutto e tutti, come ogni migliore amica farebbe, perchè sa benissimo che io sarò sempre pronta a fare lo stesso per lei.

Ma torniamo a noi, domani sarà il primo giorno di scuola e nonostante io ogni volta che penso al dover studiare mi si abbassi la voglia di vivere sotto zero, questa volta non sto nella pelle.
Insomma, a chi non piace il primo giorno di scuola:nuovi arrivati, nuove classi, nuove prof...l'unica cosa da evitare nella mia scuola è una:
Sidney Colins.

Decisamente l'ultima persona con cui vorrei trovarmi in una stanza quest'anno.
La persona più odiosa, menefreghista e stronza sulla faccia della terra.
Se ne sta sempre lì, con la sua sigaretta, e la cosa che mi fa più arrabbiare, è il fatto che a scuola ha voti più alti dei miei.

"Melanie!La cena è pronta, sbrigati a scendere!"mia madre mi chiama con la sua solita voce acuta.
Stranamente non ho fame oggi.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, perché so che nonostante io non abbia voglia di mangiare, la mamma mi costringerà a farlo.
Sono da sempre un amante del cibo, ma in questo periodo ho sentito ad ogni giorno che passava il mio stomaco chiudersi sempre di più.

"Arrivo mamma" urlo mentre mi stacco faticosamente dal letto e scendo le scale a passo zombie.
"Eccomi"esclamo in tono monotono sfarfallando le mani in aria mentre lei sorride e mi indica le posate ancora non sistemate sul tavolo.
È per caso uno scherzo?

"Forza Melanie, aiutami ad apparecchiare" mi rivolge uno sguardo serio e incrocia le braccia, per farmi capire che ciò che ha appena detto non è una proposta, ma un vero e proprio ordine.

"Perché non chiedi a Landon, eh?
Quel ragazzo è sempre a fare i comodi suoi e casualmente nel momento in cui mi sdraio sul letto tu mi chiami per una cena che nemmeno esiste, e in più dovrei anche apparecchiare?"

Lei mi guarda per un momento
"Certo, e al contrario tuo, signorina, Landon studia e lavora sodo tutto il giorno" afferma in tono di superiorità, come se tutto questo fosse normale.
Inizio ad apparecchiare contro la mia volontà.
"E in cosa lavora sodo?Nel dormire?Sappi che questa è l'ultima volta che casco in uno di questi tuoi..tranelli"

Dopo alcuni minuti che mi sembrano ore, finalmente la cena è pronta e mia madre sforna sorridente il suo solito polpettone tipico della domenica mentre quello scansafatiche di mio fratello scende giù per le scale.
Mi sorride e viene verso di me: ho paura.
"Sai che c'è sorellina?Ho schiacciato un bel pisolino oggi" sorride mentre si stiracchia le braccia con gli occhi ancora mezzi chiusi e i capelli spettinati.

"A me sembri ritornato da un rave"
Scoppiamo entrambe a ridere mentre ci sediamo a tavola.
"Melanie,cos'è un rave?" chiede mia madre con area confusa.
Mio fratello è sul punto di scoppiare a ridere e quasi non si strozza con il polpettone.
"Oh nulla mamma, solo una festa con tanti unicorni e fiorellini"
le sorrido, sperando che riesca a cogliere la mia ironia.
"Ah..pensavo qualcos'altro"
guardo mio fratello con la coda dell'occhio e mi ficco in bocca un pezzo di polpettone per cercare di non ridere troppo.

Finita la cena mi catapulto in camera mia e mi infilo velocemente nel letto.
Prendo il mio vecchio e fidato computer, regalatomi al mio quattordicesimo compleanno, con i bordi un po' rovinati e i mille stickers appiccicati sul retro.
Apro quasi istintivamente Instagram, senza dubbio il mio social preferito tra tutti, perché si sa che attraverso Instagram, si riesce a farsi un po' gli affari di tutti.

A volte penso a come sarebbe vivere senza cellulari e dispositivi tecnologici vari...come per esempio negli anni 70.
Mi piacerebbe pensare ad un mondo in cui la gente non si basi solo sul numero di mi piace ad una foto o a quanti followers una persona abbia.
Tutto probabilmente avrebbe meno peso, le persone smetterebbero di pensare cose del tipo «Quella ragazza non potrà mai essere mia amica, ha solo 100 followers!», oppure non cambierebbe nulla?
A volte vorrei avere una macchina del tempo solo per scoprirlo.
E in un certo senso invidio mia madre, i miei zii, i miei nonni, che sono riusciti a vivere più versioni della società.
Ammetto anche io di essere "dipendente" dalla tecnologia, perché non è solo un mezzo negativo da alcuni punti di vista, ma vorrei provare quella sensazione per dire «Ti va di uscire a fare una passeggiata?» invece di dire «Ti va se giochiamo un po' ai videogiochi?»

Mi cimento a guardare foto di miei compagni di scuola qua e là per circa una mezz'oretta fino a quando le pupille iniziano a farsi pesanti.
Decido di spegnere il computer e di andare a dormire, in modo tale che domani mattina non sembrerò al 100% un morto vivente come tutti i giorni.
Sono però consapevole che prendere sonno non sarà affatto facile, dato che domani mi ritroverò dopo tre lunghi mesi, faccia a faccia con la mia nemica più grande: la scuola.

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