𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟓-𝐄 𝐭𝐮 𝐫𝐢𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐦𝐢

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Riesco a distogliere lo sguardo nel momento in cui lui si rigira e ordina un altro drink.
"Tutto apposto Mel?" Scott sembra preoccupato.
"No figurati" gli dico mentre mi giro e vado a posare la borsetta su un attacca panni.

Tiro all'infuori le spalle e cammino fino al banco dei drink.
Mi siedo più sgabelli lontani possibile da Sidney e appoggio i gomiti sul bancone.

Il ragazzo dei drink sembra stanco mentre si gira e mi chiede
"Cosa ti do?"
È davvero un bel ragazzo: biondo e alto, muscoloso al punto giusto e snello.
Ha due occhi verdi magnetici.

"Un mojito, grazie" rispondo con un sorriso.
Lui si gira ed entro 5 minuti il mio cocktail è pronto.
"Grazie mille" rispondo mentre inizio a berlo.

Giro lo sguardo verso Sidney, non mi sta guardando ma tiene il pugno serrato sul bancone e ha uno sguardo assassino in volto.
"Un altro shot" lo sento dire.

"Non ci starai andando un po' troppo pesante?" l'altro ragazzo addetto ai drink ha un tono quasi timoroso mentre glielo chiede.
"Senti amico, non sono dell'umore giusto, perciò dammi un altro shot e non mi rompere le palle prima che io rompa la tua faccia"

Rabbrividisco.
"Conosci quel ragazzo?" mi chiede il biondo davanti a me
"Ehm, no, è solo nella mia classe ma non ci ho mai parlato"
"Sembra un tipo strano" afferma lui mentre afferra un bicchiere e inizia a pulirlo con una pezza.

"Non mi hai detto come ti chiami" afferma lui mentre finisco il cocktail.
"Mi chiamo Melanie" scendo dallo sgabello lasciandolo mezzo spiazzato.
Non ho proprio voglia di fare nuove conoscenze maschili, dopo l'ultima che ho fatto...

Mi guardo intorno per qualche secondo e noto che Sidney si è spostato dallo sgabello, ora l'ho perso di vista e non so dov'è.
Ringrazio Dio per questo.
Mi dirigo verso la pista da ballo e mi infilo faticosamente nella mischia.

Inizio ad ondeggiare i fianchi a tempo di musica e improvvisamente sento due grosse mani che mi cingono i fianchi.
Mi giro e istintivamente mi sposto.

"Che cazzo fai Colins?" gli urlo in faccia e lui mi risponde con un sorrisetto.
È completamente ubriaco.
"Balliamo" biascica avvicinandosi al mio orecchio.

"Tu sei malato" dico mentre lo spintono via con due mani sul petto.
Lui abbassa lo sguardo ma poi riprova ad avvicinarsi.
"Melanie.." sussurra mentre barcolla sulla pista.

Io lo tiro per un braccio e lo trascino fuori dalla pista.
"Sidney sei ubriaco,meglio se te ne vai da qui" dico con freddezza.
"Aiutami ad andare in una camera" biascica lui mente si appoggia al bancone.

Io non rispondo, mi limito ad annuire.
Nonostante io sia arrabbiata con lui, non posso lasciarlo in queste condizioni su una pista da ballo con il rischio che svenga da un momento all'altro.

Lo prendo sotto braccio e lo aiuto a salire le scale.
Al piano superiore c'è un corridoio con tante stanze.
Entro in una camera a caso e vedo un letto fortunatamente libero.

Sidney barcolla fino al letto e ci si accascia sopra.
Mi ci siedo anche io, ma a debita distanza da lui
"Chi era quello con cui parlavi?" sussurra, riesco a sentire il suo alito che puzza di alcool.

"Era solo quello dei drink, e poi che cazzo ti importa?" non lo guardo negli occhi, non ce la faccio.
"Oh mi importa, mi importa eccome"

Non rispondo perché so che non è vero ciò che sta dicendo.
Sono tutte bugie, e io non voglio caderci dentro come un'ingenua.
"Sei ubriaco, non sai quello che dici, riprenditi" affermo com freddezza, senza scompormi nemmeno per un secondo.

"E tu riprendimi" sono le parole del moro, prima di sprofondare nel sonno.

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