𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑-𝐋'𝐞𝐪𝐮𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞

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La scuola.
Per molti motivo di felicità, un modo per conoscere sempre cose nuove, nuove persone, fare nuove esperienze.
Un posto in cui si coltivano le prime amicizie, i primi amori.
Tutto sembra rose e fiori.

Per molti altri l'inferno totale, tra verifiche, compiti, interrogazioni, la maggior parte della giornata viene sprecata per studiare e non si riesce mai a prendere una boccata d'aria fino a quando non arrivano le attesissime vacanze estive.

Diciamo che tra questi due tipi di persone io sono un po' una via di mezzo.
Ma ovviamente l'inferno prevale sul paradiso.
Sono veramente poche le volte in cui potrei ammettere con sincerità che la scuola mi piaccia.

Il ritorno quest'anno è stato più duro di quanto immaginassi.
Ritrovarsi lì, in mezzo a tutta quella gente già divisa nei rispettivi gruppetti, mi ha fatto venire il voltastomaco.

Diciamo che io, Kylie e Scott siamo nel gruppo dei comuni mortali.
Poi ci sono i nerd, che fanno battute da loro solo comprensibili, le principesse, gli stronzi... e Victoria Parkinson.

Viaggia sempre da sola tra i corridoi, e se è in compagnia, è con Colins...e non mi dilungo a dire cosa fanno quei due.
Non è la solita ragazza stronzetta e figlia di papà, o almeno non solo quello.
Non so se le sia successo qualcosa in passato, ma ha davvero pochi amici, e mi piacerebbe dire che mi dispiace per lei, ma non è così.

Secondo me se la tira peggio di un cocainomane, però fate voi.

Mentre passa nel corridoio, Kylie le lancia uno sguardo ostile.
Credo che lei sia l'unica persona che potrebbe avere le palle per affrontarla.
"Come si fa a sopportare una persona come Victoria Parkinson?"

Io faccio spalluccie e Scott nemmeno risponde.
"Terra chiama Scott" gridiamo io e Kylie all'unisono.
Lui si gira di scatto e sembra come tornato da un altro pianeta.
"No, scusate...stavo solo pensando ad una cosa"

Arrivati davanti alla nostra classe poso la mano sulla maniglia della porta e tiro un sospiro prima di entrare.
Guardo subito in direzione della cattedra e noto che la Prof. di matematica, la signora Williams, non è ancora arrivata, per mia fortuna.

Giro la testa verso tutti i miei compagni, cercando di vedere se c'è qualcuno di nuovo.
Il mio cuore manca di un battito.

Sento alle mie spalle Kylie che impreca "Cazzo" mentre Scott rimane muto come sempre.

In fondo alla classe si trova Colins con il suo gruppetto.
E ti pareva, adesso oltre ad odiare la scuola devo anche ritrovarmi in classe con Sidney Colins.
Mi raccomando, mettetemelo anche in banco insieme così abbiamo la ciliegina sulla torta.

Quando Logan si accorge di noi fa una faccia schifata e io lo ricambio con la medesima espressione.
Fa un cenno a tutti gli altri di girarsi e essi si girano contemporaneamente.

"Bene bene bene, ma che sorpresa" dice Sidney in tono ironico.
"Non sai quanto" Kylie sta già scoppiando dalla rabbia.

"Mel, non credo di potermi trattenere dal dare un calcio nelle palle a questi stronzi se me li ritrovo ogni santissimo giorno in classe"

La capisco, ma in queste situazioni, come mi ha insegnato mia mamma da piccola, bisogna mantenere la calma e dimostrare di essere superiori.

"Sii superiore Kylie, non calcolarli nemmeno, e anche tu Scott, se ti dicono qualcosa lasciali scivolare a fanculo"

Entrambi annuiscono.
Io e Kylie ci sediamo vicine al penultimo banco mentre Scott è costretto a sedersi vicino a Kendall, un nuovo arrivato che sembra essere poco socievole.

Quando finalmente la Prof. Williams arriva in classe, tutti gli altri si siedono ed è in quel momento che mi rendo conto che Sidney e Kayden sono seduti proprio dietro di noi.

Durante tutta la lezione Kayden prova a darci fastidio, e continua nonostante i richiami continui della signora Williams.

Improvvisamente però, è la voce di Colins a parlare
"Cazzo Kayden, vuoi stare fermo, sembri un bambino"

O mio Dio, il ragazzo ha detto finalmente una cosa intelligente.
Sarebbe da dargli un premio Nobel.
Io e Kylie ci guardiamo con occhi sgranati per un secondo e poi tratteniamo una risata.

"Signorina Holland, dato che le piace così tanto ridere, perché non viene a farlo alla lavagna in compagnia di una bella equazione?"

"Insomma...io, cioè...perché proprio io?" la Williams non mi degna nemmeno di una risposta e mi fa cenno di venire alla lavagna.

Io prendo tutto il coraggio che ho in corpo, striscio a passo lento fino alla lavagna, afferro il gesso e mi preparo alla morte imminente.

"Signorina Holland, risolvi questa equazione.."
e da li inizia a dettare numeri, lettere, simboli e parentesi di cui nemmeno sapevo l'esistenza.

Resto per 3 minuti in silenzio e dopo un po' inizio a disegnare cose a caso che partono dall'equazione sulla lavagna.
Omini disperati che si impiccano e alcuni che si accoltellano a vicenda.

"Signorina Holland, è ancora con noi?"
tutti in classe scoppiano a ridere
"Veramente no" la Williams mi scruta duramente con quei suoi occhi azzurri, contornati da rughe di vecchiaia.

"Se ne vada, che fa più bella figura.
Per ora le metto una D-, ma cerchi di recuperare se ha una coscienza"
Oh io la coscienza ce l'ho, la cosa che mi manca è la voglia di studiare.

Dalle mie spalle sento una voce
"Sei bravissima in matematica, aquanto vedo" la voce di Colins si insinua nelle mie orecchie.
"Fottiti" sussurro.

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