1.

17K 340 7
                                    


3.04 del mattino.
Mi svegliai di nuovo di colpo,spaventata da uno dei miei tanti incubi.
Sognai di nuovo di quella battaglia, una di quelle sconfitte che non scordi facilmente.
Si trattava della battaglia contro i marneyns, uno dei branchi più potenti presenti in California,considerato talmente potente da suscitare paura anche ai nostri capi anziani.
Avevo un'intensa paura di quel branco,era come se io fossi una piccola formica in confronto a loro, soprattutto durante la caccia, ma ogni volta che provavo quella paura mi venivano in mente le parole di mio padre.
<<Tesoro mio,giovane e forte, tu sei una grande guerriera e non ha importanza se perderai o meno,tu sarai sempre la più forte per me ed io ti starò sempre al mio fianco.>>
C'era del vero nelle sue parole ma anche del falso.
Da quel giorno non vidi più mio padre,fu ucciso dai marneyns dopo solo un'ora dalle sue parole confortanti.
Per questo non riuscivo a dimenticarmi di quella battaglia,ed ogni notte dentro di me saliva quel senso di vendetta che non vedevo l'ora di soddisfare.
Riprovai a riprendere sonno ma senza nessuna speranza.
Guardai verso la finestra che, come ogni notte, lasciavo un po aperta ,per sentire sempre quell'aria di bosco che proveniva dalla foresta.
La luna splendeva in cielo in una classica notte di luglio dove anche alle 3 di notte il caldo si fa sentire.
Decisi di alzarmi,era inutile restare nel mio letto a girarmi in continuazione, volevo correre e sentire il vento che accarezza delicatamente il mio pelo.
Uscì di casa con solo una maglietta, in modo che durante la trasformazione non rischi di perdere troppi pezzi di vestiti.
Come al solito feci come un tuffo ed ecco che le mie gambe e braccia si trasformavano in zampe,la mia pelle liscia si riempiva di pelo ed il mio viso prendeva la forma di un muso.
Corsi il più veloce che un lupo potesse fare, il colore del mio pelo solitamente bianco veniva camuffato in un argento, regalato dalla luce intensa della luna, il bosco sapeva di fresco e di legno, il terreno era asciutto e l'aria era più umida rispetto al solito.
Passai gran parte della notte nella versione animale di me stessa,correndo da una parte ad un'altra per cercare di eliminare i pensieri sbagliati.
<<Cosa ci fai qui a quest'ora? È possibile che tu non dormi mai? >> mi chiese Anthony, il mio migliore amico.
Tornai subito nella mia forma umana dimenticandomi di nuovo che ogni volta che tornavo umana non avevo più i vestiti.
<<Volevo correre un po, mi stanco a stare in casa e poi avevo caldo...Ehm..non è che puoi darmi la giacca?>>
<<Mai una volta che ti ricordi eh.. Comuqnue tieni. >>
<<Grazie.>>
Naturalmente ogni volta che questa cosa accadeva Anthony era subito pronto a girarsi per non guardare, c'era troppo rispetto tra di noi e anche in quelle poche volte capitate a lui io avevo fatto lo stesso.
<<Quindi sei uscita alle 3 di notte solo perché avevi caldo? >>
<<Certo, trovi un motivo migliore? >>
Non volevo dirgli dei miei incubi, li ritenevo una cosa personale,erano emozioni che mi rendevano più vulnerabile ed era ciò che non volevo.
<<Uhm.. D'accordo.. Che ne dici se iniziamo a rientrare? Tra poco sarà l'alba e sai cosa dobbiamo fare..>>
<<Certo, andiamo>>
Ogni giorno all'alba,dopo la morte di mio padre che era uno dei capi branco, dovevamo perlustrare la zona più volte per controllare se estranei al nostro branco venissero a farci visita.
Tornai subito in casa per cercare di dormire almeno un'altra ora e ci riuscì.
<<Sofia svegliati!!! Sofia!! Dobbiamo andare!! >>
<<Sisi, certo ora vengo, andiamo sisi>>
La mia tranquillità venne disturbata da kim,nonché mia migliore amica, che mi svegliò per andare.
<<Con te è sempre impossibile eh>>
<<Scusami, ho dormito male questa notte>>
<<Tutto apposto? >>
<<Sisi, certo.>> Riuscì a fingere un mezzo sorriso e poi eccoci di nuovo nella nostra forma animale, io e Kim completamente diverse anche da così, io bianca come il latte e lei nera, con solo qualche piccolo peletto color bronzo.
Controllammo la zona più e più volte e tutto sembrava essere nella norma, come ormai da 4 lunghissimi anni.
<<Sofi, vieni con noi a mangiar qualcosa?>> mi chiese Anthony.
<<Vorrei ma ho ancora degli avanzi dalla cena di ieri sera e devo finirli, sarà per la prossima>> gli accennai un sorriso.
<<Va bene, ci vediamo dopo>> e lo salutai con abbraccio.
Tornai a casa, ovviamente non per mangiare gli avanzi della scorsa cena,ma perché avevo il bisogno di stare da sola, di godermi qualche ora libera solo con me stessa.
Mi misi in veranda ad ammirare quanto bello fosse il sole nelle ore più calde della giornata, così alto e pieno di luce, in grado di riscaldare anche le giornate più fredde.
Volevo avere il suo stesso coraggio di risorgere ogni giorno,di affrontare ogni giornata senza preoccuparsi mai della pioggia, perché alla fine anche in una giornata tetra e buia lui trovava sempre la forza di sbucare dietro qualche nuvola, ritrovando la gioia che sembrava persa.

Ciao a tutti, questa è la prima storia che pubblico e che scrivo.
Spero tanto che vi possa piacere e vi auguro una buona lettura.
Sofia. 💗







Al chiaro di lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora