16.

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6.00
Prima sveglia alle sei di mattina e già mi sentivo stanca da morire.
Iniziai a prepararmi velocemente, senza dar conto molto al mio aspetto.
Ero molto agitata ma anche carica di adrelina, non vedevo l'ora di iniziare gli allenamenti.
Arrivai in sede in anticipo e James già mi stava aspettando.
<<Sei in anticipo.>>
<<Si, sono un pò agitata.>>
<<Stai tranquilla, sono sicura che andrai benissimo. >>
Mi fece cenno di seguirlo e lo feci.
Mi portò in una stanza diversa, non era la camera del conisglio ma una apposta per gli allenamenti.
Era grande e spaziosa, il pavimento era in marmo con un grande tappeto elestatico al centro, ai muri erano presenti diversi bauli, simili a quello che mi aveva mostrato il giorno prima.
Prese la chiave e ne aprì uno tirando due armi fuori da esso. Rimasi scioccata quando vidi che aveva preso due spade, appuntite come il coltello ma molto più grandi e lunghe.
Ero terrorizzata.

<<Prima di tutto devo insegnarti la postura. Non puoi stare semplicemente dritta e immobile. Cerca di allargare un pò le gambe, portando un piede in avanti e uno indietro, spalle dritte e con le braccie comportarti allo stesso modo delle gambe.
Cerca di non essere troppo rilasciata e nè troppo rigida, devi stare il più tranquilla possibile. >>
Feci tutto ciò che mi disse e guardandomi nell'unico specchio che ci fosse, in quella posizione, sembravo una vera guerriera.
Poi mi diede la spada e sentì di nuovo quel carico di energia, più potente questa volta.
Partiva dalla mani e si distribuiva su tutto il corpo, rendendomi difficile restare nella posizione in cui dovevo essere.
<<Devi avere il controllo della spada, non permettergli di averlo lei su di te. >>
Cercai di restare ferma più che potessi, ma l'energia era troppo forte, avevo paura che potesse consumarmi.
Ad un certo punto quella sensazione di forza si sposta dentro di me e sentì come se potessi distruggere qualsiasi cosa.

Il mio corpo non tremava più e si muoveva con una tale leggerezza che mi sembrava di volare.
<<Ce l'ho fatta! >>Eclamai con gioia.
<<Sono strabiliato Sofia, sei stata bravissima. Non tutti riescono a farlo dopo così poco tempo. >>
James iniziò a mettersi in posizione e con leggerezza inziò a muoversi.
Le nostre spade si scontravano più volte, facendo rimbombare il rumore del ferro in tutta la stanza. Non so come ma riuscì a disarmare James che si trovò al tappeto subito dopo.
<<Se fossi stato il demone già ero morto adesso, complimenti veramente. >>
<<Grazie mille, non pensavo che ci sarei riuscita, sono molto fiera di quest'allenamento. >>
<<Se continuerai così andrai alla grande. >>
<<Lo spero tanto. >>

Sapevo che tutto quello che stavo facendo era inutile. Allenarmi con le spade e coltelli non mi sarebbe servito a nulla visto che l'unica arma che potevo usare erano i miei denti. Ma vedermi così forte e combattente mi rendeva fiera di me stessa e non volevo mai smettere di sentirmi così.
<<Adesso sei libera di andare, ci vediamo domani sempre alla stessa ora. >>
<<A domani. >>
Tornai a casa abbastanza presto, non era ancora ora di pranzo e colsi l'occasione per chiedere a Kim ed Anthony di pranzare insieme.
<<Dio mio Sofia, mi sei mancata tantissimo, è così tanto che non ti vedo. >> mi disse Kim abbracciandomi con forza.
<<Mi sei mancata tanto anche tu. >>
<<E a me non mi abbracci? >> ribattè Anthony con sarcasmo.
Andai da lui e lo abbracciai forte, si aggiunse anche Kim e li abbracciai entrambi, più forte che potessi.
Mi erano mancati davvero tanto e solo ora mi resi conto di quanto fosse importante quello che stessi facendo con James, la loro sicurezza era tutto per me e se così sarebbero stati al sicuro avrei continuato a farlo.
Arrivammo al solito ristorante dove mangiavamo sempre.
Io ordinai un hamburger con patatine fritte e Coca-Cola, mente Kim ed Anthony presero una bistecca.

<<Ma cosa hai avuto questi giorni? Hai detto che stavi male. >> mi chiede Kim preoccupata.
<<Mi girava molto la testa e avevo mal di stomaco, penso sia dovuto al cibo che ho mangiato Mercoledì. Penso fosse avariato o scaduto. >>
<<Da quanto tempo è che non fai la spesa? >> chiede Anthony prendendomi in giro.
<<Beh ultimamente non ho avuto molto tempo per fare la spesa, tra il demone e tutto il resto.>>
<<È vero, me ne stavo dimenticando. >>
Quanto vorrei dimenticarlo anche io, pagherei oro per poter vivere una giornata da prescelta e senza demoni.
<<Come stai adesso? >>
<<Bene, molto bene. >> Cercai di mentire meglio che potessi, non volevo che si preoccupassero per me.
<<Ne siamo felici. Sofia che ne dici se dopo andiamo a fare shopping? Ho bisogno di qualche vestito nuovo. >>
<<Certo Kim, ti accompagno volentieri. >>
<<Io mi auto escludo da questa giornata tra donne, ci vediamo dopo. >>
Ci salutò e andò via e io rimasi a parlare un po con Kim.
<<Con Hero le cose come vanno? >>
<<Non ci vediamo da due giorni, mi manca molto. >>
<<Scommetto che non dev'essere facile vedervi vista la situazione. >>
<<Infatti non lo è, vorrei tanto che le cose fossero diverse tra di noi ma purtroppo penso che non potrà mai essere così. Lo sapevo già il giorno in cui ho deciso di baciarlo che sarebbe stato difficile. >>
<<A volte le cose difficili sono le più belle però. >>
Aveva così ragione. È vero tra me e Hero non sarebbe mai potuto essere semplice ma era proprio questo che mi piaceva di noi. Il fatto che nonostante la difficoltà e l'odio tra le nostre famiglie noi eravamo sempre lì ad amarci.
<<È vero, lui è una delle cose più belle che potesse capitarmi. >>
<<È bello vederti innamorata, sei diversa, in meglio ovviamente. >>
<<Ne sono contenta. >>

Il pomeriggio continuò tra vestiti, trucchi e borse e tra chiacchere sui ragazzi.
Mi era mancata Kim e anche passare una giornata con lei senza dovermi preoccupare di ciò che stesse succedendo intorno a me.
Era bello poter vivere ancora qualche attimo di felicità e serenità, prima della grande tempesta.

Ciao a tutti, questa è la sedicesima parte della storia.
Spero davvero che possa piacervi e vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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