Tornai a casa con il solo scopo di informare James di ciò che avevo scoperto.
Non vedevo l'ora di vedere le facce di quelli che avevano accusato Hero senza nemmeno conoscerlo.
Il telefono squillò ed era proprio James.
Magari Anthony si è costituito e vogliono farmelo sapere, pensai.
<<Sofia, dove sei? Hero è con te?>>
<<Siamo appena tornati a casa, è con me da questa mattina, perché? >>
Un brivido mi percorse la schiena, avevo paura che volessero fargli qualcosa.
<<Oh, menomale. Potete venire qui il prima possibile? >>
<<Cosa è successo?>>
<<Lo vedrai, ti aspettiamo qui. >>
Aspettiamo? Chi altro c'era li con loro? Forse Anthony?
La testa mi martellava di pensieri e domande, per tutto il tragitto rimasi in silenzio, avvolta nei miei pensieri.
<<Sofia, tutto bene? >> mi chiese Hero, facendomi tornare sulla terra ferma.
<<Non proprio, ho paura per te, ho paura di vedere Anthony, ho paura. >>
<<Lo so, ma è meglio così, voglio affrontare e chiudere questa faccenda una volta per tutte. >>
<<Spero che vada tutto bene. >>
<<Sarà così. >>
Cercai di credere a quelle parole ed entrammo nella sede del consiglio, dove James ci aspettava e aveva un'aria molto preoccupata. Anthony non c'era e ciò mi fece tranquillizare molto.
<<Allora, cosa succede? >>
<<Un maerneyns, penso la spia, ci ha mandato il cadavere di uno dei nostri. >>
<<Oddio... E perché mai l'avrebbero fatto? Vogliono dichiararci la guerra?.>> rispose Hero.
<<Forse si o forse no, voglio farvi vedere una cosa prima e poi giudicherete voi cosa pensare. >>
Ci portò in una stanza in cui non ero mai stata prima, solitamente quando bisognava parlare di qualcosa James ci portava sempre nella sala del consiglio, questa volta invece ci portò in una stanza molto buia, illuminata solo da una piccola luce centrale. Nel guardarla meglio mi resi conto che era una specie di obitorio, c'erano tre "letti" di metallo e senza nessun rivestimento, accanto di essi c'era ciò che potevo giudicare essere un comodino, dove venivano appoggiati bisturi ed altri strumenti.Nel letto centrale c'era il corpo del lupo ucciso, era Jonas son ed era uno dei nostri lupi più giovani, aveva solo quattordici anni.
Un particolare del suo corpo mi distrasse subito, al centro del suo petto c'era uno stemma. Lo stemma dei maerneyns.
<<È un avvertimento, è chiaro. Io che sono stato con loro per anni, posso dire che quando lasciano lo stemma significa che per loro è solo l'inizio. >>
Disse Hero, indicando il simbolo che marchiava il corpo di Jonas.
<<L'inizio di cosa? >> chiesi, iniziando a sentire le gambe tremare, visto che molto probabilmente conoscevo già la risposta.
<<Di una guerra. >>
<<Dobbiamo radunare i nostri, dobbiamo avvertirli del pericolo, nessuno è al sicuro, non più ormai. >> disse James, con lo sguardo rivolto verso il vuoto.
<<Sofia, Hero, potete pensare a chiamare Anthony e Kim? >>
<<Devo parlarti proprio di questo, James.
So già che non ti piacerà. >>
Gli iniziai a raccontare di Anthony e di come avevo scoperto che fosse lui la spia, gli spiegai il motivo e gli parlai dei suoi avvertimenti.
<<Ma come? Quel ragazzo è così buono, mi sono sempre fidato di lui, non ci posso credere. Siamo rovinati, ormai. >> le lacrime gli rigarono il viso.
Era la prima volta che lo vedevo piangere, nei suoi occhi si poteva leggere la paura e la delusione, il senso di colpa e di fallimento che aveva verso il branco. Vederlo stare in quello stato mi spezzava il cuore, più di quanto lo fosse già.
James mi diede il compito di radunare il branco e di comunicare loro tutto ciò che fosse accaduto.
<<Perciò adesso sapete come stanno le cose, tenete gli occhi bene aperti e cercate di non stare da soli. Memorizzate i volti che vedere oggi, saranno gli unici di cui potrete fidarvi. >> intervenne James.Il mio sguardo si spostò verso Kim, era abbracciata a sua madre e il suo viso era bagnato da infinite lacrime. Riuscivo quasi a percepire la sua sofferenza, il suo dolore.
La raggiunsi e l'abbracciai, più forte che potessi.
<<Andrà tutto bene, vedrai. >> cercai di consolarla anche se, a quelle parole, non riuscivo a crederci nemmeno io.
<<Lo spero tanto, ma Anthony come ha potuto fare una cosa simile? Io mi fidavo di lui, io l'amavo. >> disse in lacrime.
Non sapevo del suo amore per lui ed iniziai a sentirmi in colpa per tutte le volte in cui gli ho parlato dei sentimenti che lui provasse per me.
<<Anche io mi fidavo di lui e mi ha spezzato il cuore vedere quello che ha fatto. Non ha giustificazioni e deve pagare per questo. >>
<<Tu lo sai che l'ha fatto per te, vero? Perché non riusciva a stare con te,a vederti come una amica. È sempre per colpa tua, sei sempre al centro dell'attenzione, ogni cosa che ci è successa è stata per causa tua. >>
Quelle parole mi trafissero il cuore.
Era chiaro che ce l'avesse con me per via di Anthony, ma non era colpa mia se lui provava qualcosa per me e non per lei.
L'amore non si comanda, succede e basta, e non poteva dare la colpa a me.
<<Non è vero, so che ci sei rimasta male ma io non sapevo quello che tu provassi per lui, non ne avevo idea. >>
<<Si beh, pensi sempre e solo a te stessa e non noti neanche che la tua migliore amica si è innamorata. >>
<<Ma questo cosa c'entra? Come avrei potuto capire che l'amavi quando mi dicevi sempre che lui era tutto il contrario di ciò che volessi? Non voglio litigare con te, non in queste circostanze, ma le tue accuse sono ridicole. >>
<<Ridicole? Non riesco più a riconoscerti, da quanto stai con quello là non sei più la stessa,non ti importa più di niente e di nessuno, forse era meglio che suo padre ti uccideva quella volta, almeno adesso Jonas sarebbe ancora vivo e non ci sarebbe nessun allarme di guerra. >>
<<Come... Puoi.. Dire questo? >> le lacrime iniziarono a rigarmi le guance.
Mi aveva ferito, mi aveva distrutta, così come aveva fatto Anthony.
Entrambi i miei migliori amici mi avevano preso il cuore e l'avevano ridotto in frantumi, mi avevano calpestata quasi come se non valessi niente.
Perche l'avevano fatto? Pensai nella mia mente, ma la risposta la sapevo già.
Aveva ragione Kim, era stata tutta colpa mia.Ciao a tutti, questa è la trentaquattresima parte della storia.
Spero che vi possa piacere e vi auguro una buona lettura.
Sofia💗
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Al chiaro di luna
WerewolfSofia è una ragazza della California ed ha soli 18 anni. Fin da quando è piccola abita in una piccola casa nella foresta Muir Woods nel nord di San Francisco. La sua vita è sempre stata diversa rispetto a quella degli altri, dal momento della sua n...