29.

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James ci portò fuori dalla stanza e ci accompagnò verso la porta di uscita.
<<Ragazzi vi sto dando questa opportunità nonostante io stia andando contro tutti, a nessuno fa piacere che un maerneyns stia nel nostro branco, ma non posso negare che ci sei stato molto d'aiuto in passato.
Mi raccomando non fatemene pentire. >>
<<Grazie mille signore, per avermi accolto e per tutto il resto. >> gli disse Hero stringendogli la mano.
<<Grazie, James. Hai salvato la persona che amo. Sono in debito con te, lo sai? >>
<<Oh non dirlo nemmeno per scherzo, Sofia. Tu ci hai salvato da un demone assassino, direi che il tuo debito già è stato saldato. >>
<<Grazie, davvero. >>
Salutari James ed uscì da quella porta e nel vedere Hero accanto a me, il mio cuore si riempì di gioia.
<<Ancora non posso crederci che tu sia ancora qui, sai per un istante ho pensato che ti avrei perso per sempre. È stato orribile..>>
<<Lo so, lo è stato anche per me. Sentire le tue urla mentre ti portavano via da me è stato straziante. Se mi avessero strappato il cuore avrei sentito meno dolore. >>
<<Eppure eri pronto a farlo.. >>
<<A fare cosa? >>
<<A farti strappare il cuore, per me. Come pensi avrei vissuto la mia vita sapendo che tu eri morto per me? Hai sbagliato quando hai detto che avrei trovato qualcun'altro da amare perché mai, e dico mai, amerò qualcuno come amo te. >>
<<Non potevo sopportare il dolore di vederti tutti i giorni e di non poter stare con te, preferivo morire e avrei potuto sorvegliarti dal cielo. Ti sarei stato sempre vicino, anche da morto. >>
<<Lo sai che ti amo. >> gli sussurrai all'orecchio.
<<Ti amo. >> mi rispose lui, iniziando a baciarmi il collo.

Mi prese in braccio e andò diretto nella mia camera da letto.
Mi lasciò sul letto,dove iniziò a togliermi i vestiti, mentre con la bocca continuava a baciarmi. Gli tolsi la maglia insanguinata, ed iniziai a baciarlo dolcemente sul petto.
Nel mio corpo iniziò ad accendersi un fuoco, era un misto tra passione, emozione e sentimenti. Ogni suo tocco era delicato sulla mia pelle, le sue mani mi accarezzavano dolcemente i fianchi, le sue labbra mi baciavano sempre con più intensità, ed i nostri corpi erano più uniti che mai.
<<Se penso che avrei potuto rinunciare a questo, mi vengono i brividi. >> gli dissi, accarezzandogli il petto nudo.
<<Non ci avresti mai rinunciato, alla fine il sesso puoi farlo con chiunque. >>
<<Lo so, ma chiunque non sarebbe te.
Nessuno è come te, nemmeno in questo caso. >>
Era vero, nessuno avrebbe mai potuta farmi sentire come mi faceva sentire lui.
<<Nessuna mi aveva mai fatto sentire come l'hai fatto tu. >>
Mi baciò di nuovo, questa volta più lentamente e con meno intensità.
<<Cos'è quella? >> disse, riferendosi ad una scatola appoggiata sulla libreria.
<<Non lo so, non l'ho mai vista. Non appartiene a me. >>
Di chi poteva essere quella scatola? Per quale motivo era appoggiata sulla mia libreria?
I miei occhi la osservarono bene, nella speranza di captare qualche segno particolare. Nel fondo della scatola c'era un incisione, sembrava essere fatta a mano e rappresentava due lettere."TH"
Tom Hant.
<<Hero vieni qui.. >>
<<Hai scoperto di cui è la scatola? >>
<<Guarda tu stesso. >>
Hero prese la scatola fra le mani e osservando il nome di suo padre scritto nel fondo, sobbalzò.
<<Come può essere di mio padre? Perché è qui? >>
<<Non lo so, io non l'ho mai vista prima.
Dobbiamo aprirla. >>
<<Si, magari scopriamo qualcosa. >>

Prese la chiave che era legata al lato di essa e la aprì.
Il suo interno era piuttosto vuoto tranne per una lettera ed una foto.
Iniziai a leggere la lettera e non riuscivo a credere a ciò che stessi leggendo.
Era impossibile, non poteva essere vero.
Era una lettera d'amore ma non per chiunque, era per mio padre.
Tom confessava il suo amore per lui e di come soffriva ogni giorno nel vederlo felice con sua moglie,gli disse che avrebbe voluto passare il resto della sua vita con lui, gli promise amore eterno.
La foto nella scatola rappresentava mio padre insieme a mia madre, solo che la faccia di quest'ultima era ricoperta da una x, quasi come fosse un messaggio di avviso.
<<Hero, sono sconvolta.. Non riesco a crederci.. >>la mia voce iniziò a spezzarsi e le lacrime iniziarono a bagnarmi le guance.
<<Non riesco a crederci nemmeno io, per questo non voleva che io e te stessimo insieme. Per questo voleva ucciderti. Voleva farmi vivere quello che lui hai vissuto con tuo padre.>>
<<Si.. Penso sia per questo. >>
<<C'è qualcos'altro che devi dirmi? Sei troppo sconvolta per esserlo solo per la lettera, cosa c'è nella foto? >>
Gli mostrai la foto  e lui rimase a bocca aperta.
<<L'ha uccisa lui, Hero. È stato lui ad uccidere mia madre.
Quel giorno nessuno riusciva a capire chi fosse stato a trafiggerle il cuore, tutti pensavano ad un attacco estraneo e la cosa venne archiavata. Invece era stato lui e non ha mai pagato per questo. >>
<<Sta pagando ora, ha avuto ciò che si meritava. Spero che adesso l'inferno si stia prendendo gioco di lui e che lo stia torturando più che possa. >>
<<Lo spero anche io. >>
Le lacrime continuavano a scendere, per colpa di quell'uomo avevo perso entrambi i miei genitori.
Che cosa pensava quando ha ucciso mia
madre? Pensava che mio padre poi si sarebbe messo con lui? Quell'uomo era pazzo e il fatto di essere stata complice nella sua morte, mi rendeva estremamente fiera.

<<Stai bene? >> mi chiese Hero, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
<<Sisi, sto bene. È solo strano pensare a tuo padre che ama il mio. >>
<<Già, anche in quel caso è stato un vero codardo. >>
<<Tu dovrai odiarlo più di me, suppongo. >>
<<Mi ha rovinato la vita,mi ha portato via mia madre e mi ha costretto a seguirlo.
Quindi si posso dirti che lo odio più di te. >>
<<Cosa ha fatto a tuo madre? Se posso saperlo. >>
Mi guardò un secondo, come se stesse decidendo se parlarne o meno.
<<Allora.. Si.. Te ne parlo. >>
<<Non devi sentirti obbligato, se non vuoi, lo sai questo? >>
<<Nono voglio è solo che non l'ho mai detto a nessuno.
Penso che già saprai che sia stato lui ad ucciderla, è il motivo che non sa nessuno.
Un giorno mia madre era tornata a casa dopo una giornata di spese, per la casa e per la famiglia, visto che se non ci pensava lei a queste cose saremmo anche potuti morire di fame. Quel giorno si era fatta estremamente bella, più del solito e mio padre iniziò ad incolparla di avere un amante e che lo stesse tradendo.
Lui ha iniziato a fare il violento e mia madre a difendersi da lui, così preso dalla rabbia l'ha uccisa, strappandomela via per sempre.
Poi uccise la tua, subito dopo. Ora riesco quasi a capire il motivo. >> disse, con le lacrime agli occhi.
<<Voleva toglierle di mezzo per stare con mio padre, sarebbe quasi dolce se non le avesse uccise entrambi. È un mostro. >>
<<Poi ha tentato di togliermi te e lì non ci ho visto più e l'ho ucciso. >>
<<Hai fatto la cosa giusta, Hero.
Nessuno gli voleva bene. >>
<<Si ma adesso non ho nemmeno una casa, ho tutto il mio vecchio branco contro.
Ho fatto un pò un casino..>>
<<Puoi venire a vivere qui con me, la casa è grande per una persona sola.
Per il branco non preoccuparti, gli passerà ne sono sicura. >>
<<Davvero vuoi che venga a vivere con te?
Ne sei sicura? >>
<<Certo che lo sono, non ti lascerei mai dormire per strada. >>
<<Ah quindi lo fai per pena? >> disse ridendo.
<<Non potrei mai, è che dev'essere bello svegliarsi ogni mattina con te. >>
<<Già, lo penso anche io. >>
<<Bè allora benvenuto a casa. >>
<<Benvenuto a me. >>
Sorridendo si avvicinò a me e le sue labbra incontrarono le mie in un bacio, che riuscì a rimuovere tutta la tensione che si era accumulata nella stanza.

Ciao a tutti, questa è la ventinovesima parte della storia.
Spero tanto che possa piacervi, vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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