39.

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Guardai di nuovo quella sagoma davanti ai miei occhi.
Come poteva essere Anthony? Non aveva nemmeno participato alla battaglia, da dove  sbucava?
<<Tu che ci fai qui? >>
<<Non sono mai andato via, dopo la battaglia sono rimasto qui ad aspettare che tornassi. >>
<<Ma tu non hai nemmeno combattuto! >> urlai.
<<Si invece, solo che non con te. Tu eri impegnata con loro.>> ed indicò i cadaveri che ci stavano circondando.
<<Ti avrei notato, ti ho sempre riconosciuto. >>
<<Non questa volta, sono diverso da quando me ne sono andato. >>
<<Questo l'ho notato. >>
Aveva un'aria diversa,il suo sguardo era più tetro e buio, il suo corpo era più muscoloso e sembrava pieno di rabbia.
<<Comunque sono rimasto qui per dirti addio. >>
<<Non ti lascerò andare via, devi pagare per quello che hai fatto. >> risposi, con le lacrime che iniziavano a rigarmi e a bagnarmi le guance.
<<Non ho detto che me ne vado, non avrei un posto dove stare. Il mio branco è stato distrutto e non sono portato per fare il lupo solitario. >>
Alla parola"il mio branco" il mio cuore si spezzò ancora di più di quanto potesse esserlo già, come poteva considerare quella persone casa sua?
<<Quindi cosa hai intenzione di fare? >>
Dalla tasca dei jeans tirò fuori un coltello, molto simile a quello con il quale il padre di Hero volesse uccidermi, solo che questo non si trasformava in una spada o almeno speravo.
<<Cosa ci devi fare con quello? >>
Sapevo che non mi avrebbe mai uccisa, mi aveva ferita si, ma solo mentalmente. Non sarebbe mai riuscito a toccarmi,nemmeno sotto tortura.

Mi guardò per un secondo e poi si portò il coltello alla gola. Cosa diavolo aveva in mente di fare?Voleva suicidarsi davanti a me?
<<Anthony, no! Non devi farlo! Non devi! >> esclamai, entrando nel panico.
<<E perché no? Nessuno mi vuole qui, nessuno mi vuole. Se mi consegno ai wolfmansion mi uccideranno comunque. Tanto vale che lo faccia da solo. >>
<<No,ti prego ascoltami. È vero hai sbagliato, ma tutti abbiamo commesso degli errori, nessuno è perfetto  e se hai fatto quello che hai fatto è perché pensavi che in quel momento fosse la cosa giusta.
Ti sei sentito ferito, anche per colpa mia, e hai scelto la strada più facile e sei scappato. Ma non per questo meriti di morire. >>
<<Si invece che lo merito. Non ho il diritto di vivere e tanto loro mi uccideranno comunque. >>
<<Posso convincerli a non farlo. >>
<<No, tu non devi! Lasciami in pace! >>urlò, continuando a puntare il coltello sulla sua gola.
<<No che non ti lascio in pace, non ti permetterò di ucciderti solo perché ti senti in colpa. >>
<<Non riuscirai a fermarmi. >> disse in tono di sfida.
<<Lo vedremo. >>
Tentai di avvicinarmi lentamente a lui, nonostante tutto ciò che fosse successo tra di noi,in quel momento avrei voluto abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene.
Non riuscì a raggiungerlo perché ,non appena si accorse di quanto vicina fossi, la lama del coltello affondò nella sua gola, ma prima riuscì a dirmi<<Addio, Sofia. >>
<Noooooo! >> urlai in lacrime e corsi subito da lui.
Guardai il suo corpo senza vita, i suoi occhi ancora aperti erano ancora bagnati dalle lacrime, così come le sue guance, il suo volto che sembrava mi stesse guardando, mi portò alla mente così tanti ricordi.

<<Guarda papà Anthony è riuscito a pescare un pesce! >>
<<Oh tesoro ma è stato bravissimo, e dov'è andato adesso? >> disse mio padre, sorridendomi.
<<È andato a buttarla in acqua, ha detto che si sentiva in colpa per averlo tirato fuori. >>
<<È una cosa bellissima da parte sua, e tu hai pescato qualcosa? >>
<<No, Anthony mi ha detto che non devo tirarli fuori dall'acqua altrimenti dopo soffrono e muoiono.
Non vuole che io mi senta in colpa. >>
<<Ti vuole bene,tesoro.>>
<<Anche io ne voglio tanto a lui, papà e sarà così per sempre. >>

Le lacrime continuarono a bagnarmi il viso nel ricordare quanto volessi bene ad Anthony.
Già da quando avevo solo 8 anni gli avevo giurato amicizia eterna, ci eravamo fatti anche un braccialetto con due piccoli sassi, sui quali c'erano le nostre iniziali.
Non avrei mai pensato che le cose tra noi due potessero finire così, che lui si sarebbe ucciso davanti ai miei occhi perché si sentiva in colpa.
Come quando era piccolo che rigettava i pesci nell'acqua dopo averli presi, per via del senso di colpa, adesso aveva gettato via la sua vita perché non era in grado di gestire ciò che avesse fatto.
<<Ti vorrò per sempre bene. >> gli dissi a bassa a voce, mentre spostai il suo corpo per metterlo insieme agli altri.
Presi la benzina che tenevo fuori casa e la sparsi per tutto il territorio che mi circondava.
Poi presi l'accendino e diedi fuoco a ciò che per anni ho chiamato casa.
Guardai le fiamme che consumavano ogni parte di essa,prima le finestre, poi la porta, poi il tetto, gli alberi, per poi lasciare spazio solo alla cenere ,che era lì a ricordarmi quanto fosse stato bello vivere lì.








Ciao a tutti, questa è la trentanovesima parte della storia.
Cosa ne pensate del gesto che ha fatto Anthony? Se vi va fatemelo sapere nei commenti😉
Vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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