22.

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La mattina seguente mi svegliai con il viso bagnato dalle lacrime e gli occhi che bruciavano ancora.
Era la prima volta che litigavo così bruscamente con Anthony e faceva davvero tanto male.
"Farti trattare da troia", quelle parole si ripetevano di continuo nella mia testa, lasciando un dolore ogni volta che passavano.
Le aveva dette con tale disprezzo, i suoi occhi erano neri dalla rabbia, il suo tono di voce non era il solito dolce ma era diventato aspro e duro. Non capivo cosa l'avesse fatto scattare così e perché se la fosse prese così tanto con Hero.
Sarei mai riuscita a capirlo?

La giornata proseguì tranquillamente e così il resto della settimana.
Passai molto tempo con Hero e con Kim ed entrambi cercarono di consolarmi e di starmi vicino.
Hero aveva tentato più volte di dirmi che voleva uccidere Anthony per avermi ferita così tanto, ma io gli dissi che non c'è n'era bisogno e che avrei risolto le cose a modo mio. O almeno ci speravo.
Domani sarebbe stato il mio compleanno e volevo smettere di pensare a ciò che mi faceva stare male e che mi tormentava.
Kim sarebbe arrivata a breve per aiutarmi a preparare la valigia, non vedevo l'ora di partire per il mio primo viaggio e di godermi Los Angeles.
Nell'attesa che arrivasse Kim iniziai a pulire un pò la casa in modo da non doverlo fare quando sarei tornata dal viaggio.
Fui interrotta dalla porta che si aprì di scatto e prima che potessi sobbalzare, entrò Kim.
<<Certo potresti anche bussare eh. >>dissi ridendo.
<<Ormai è come se fosse anche casa mia,ed io non busso a casa mia. >>
<<Beh allora puoi iniziare a pagarmi l'affitto.
Però dovrai comunque bussare se non vuoi farmi venire un infarto. >>
<<Oh lo farò senz'altro. Ma adesso sbrighiamoci a fare queste valige. >>
Ci misimo più tempo di quanto potessi immaginare. Kim continuava ad aggiungere vestiti su vestiti ,dicendomi<<Ah no questo devi portarlo, questo è bello. >>, praticamente ad ogni cosa che gli capitava tra le mani.
<<Kim dobbiamo stare solo 5 giorni, non mi serve tutta questa roba. >>
<<È vero hai ragione, ho un pò esagerato..>>
Controllai bene la valigia e tolsi gli abiti che non avrei mai indossato e lasciai solo le cose utili.
<<Ah comunque.. Come stai? >>
Il mio attimo di felicità svanì, il mio cervello iniziò a pensare di nuovo ad Anthony.
<<Bene credo, ora non voglio parlarne. >>
<<Scusami, non volevo ferirti.>>
<<Tranquilla, non è colpa tua, ti stavi solo preoccupando. >>
Non me la sarei mai presa con Kim, lei era così buona e dolce e tutto quello che diceva, o faceva, lo faceva per farmi stare bene e non per ferirmi.
<<Ti voglio bene, lo sai, ma adesso devo davvero andare. Devo sistemare alcune cose. Ci vediamo domani mattina in aeroporto. >>
<<A domani, e anche io te ne voglio. >>
Mi diede un abbraccio e se ne andò.

Solo mentre mettevo a posto i vestiti che non avrei portato con me, mi resi conto che non avrei visto Hero per 5 giorni e dentro di me salì un senso di nostalgia.
Non volevo essere una di quelle ragazze ossessionate dai propri fidanzati ma avevo voglia di vederlo e di salutarlo.
Decisi di mandargli un messaggio, in modo da poterci incontrare al quick lake. Rispose quasi subito dicendomi che non vedeva l'ora di vedermi.
<<Eccoti qui. >> mi disse regalandomi un bacio.
<<Eccomi qui. >>
<<Quindi domani parti? >>
<<Si ma sto via giusto qualche giorno, quando torno festeggiamo insieme io e te, va bene? >>
<<Mhh, ho già qualche idea su cosa potremmo fare ma prima voglio portarti a cena. >>
<<A cena? Sei impazzito? Lo sai che non possiamo farlo, se ci scoprono sai anche tu quello che potrebbe succedere. >>
<<Non ceneremo nel solito ristorante dove vai di solito, ti porto in un altro posto ma è tutta una sorpresa. >>
<<Spero solo che vada a buon fine. >>
E lo speravo davvero.
Amavo Hero ma non volevo che si mettesse nei guai per colpa mia.
<<Io devo rientrare, domani devo alzarmi presto. >>
<<Ti accompagno a casa. >>
Sulla veranda mi salutò con uno dei suoi soliti baci lunghi ed intensi, e mi augurò un buon viaggio.
Quanto mi sarebbe mancato, mi chiesi se un giorno sarei mai riuscita a partire con Hero, ma sapendo già la risposta, evitai di pensarci troppo.
Entrai nelle coperte e prima di addormentarmi pensai a quante cose mi aspettessaro a Los Angeles, a tutto quello che avrei potuto visitare, ai negozi ,ed il mio cuore non stava più nella pelle.


Ciao a tutti, questa è la ventiduesima parte della storia.
Spero davvero che possa piacervi, vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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