24.

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Il viaggio in aereo fu piuttosto tranquillo e arrivammo a casa per le 3 di mattina.
Mi svegliai nel mio letto molte ore più tardi, dall'aria calda che entrava dalla finestra presumi che fosse pomeriggio.
Ci misi un pò per mettere a fuoco la sagoma davanti ai miei occhi.
Era divinamente bella, alta e magra e con un fisico alquanto scolpito, i capelli neri e ricci gli scendevano dolcemente sulla fronte e i suoi occhi verdi mi guardavano con tenerezza.
Era Hero in tutta la sua splendezza.
<<Buongiorno amore, hai dormito bene? >>
<<Si, come hai fatto ad entrare? >>
<<Per la stanchezza, presumo, hai lasciato le chiavi attaccate alla porta di casa.
Lasciando l'opportunità di far entrare tutte le creature maligne. >> disse prendendomi in giro.
<<Lo vedo, una è proprio dentro casa mia, davanti ai miei occhi.>>
<<Ah mi prendi in giro? Adesso ti  faccio vedere io. >>
Si avvicinò verso di me ed iniziò a farmi il solletico su tutto il corpo.
La mia risata ricopriva la stanza e rimbombava nelle pareti. Era bello risentire quel suono così gioioso, pensavo quasi che non avrei mai più riso in quel modo.

<<Mi era mancata la tua risata. >>
<<A me eri mancato tu. >>
Mi guardò negli occhi per un secondo e sorridendomi mi diede un bacio.
<<Questa sera voglio portarti a cena, ricordi? >>
<<Come potrei non ricordarlo. >>
<<Sei ancora sicura di volerlo fare? >>
<<Certo che si, so i rischi che corriamo ma non ho scelta, voglio venire a cena con te e vivere una serata diversa, quasi normale. >>
<<Sono felice che lo pensi, passo a prenderti alle 8.
Visto l'orario dovresti preparari. >>
<<Perché? Che ore sono? >>
<<Sono le 4 del pomeriggio, Miss dormigliona. >>
Avevo davvero dormito così tanto? Hero se ne andò lasciandomi un pò di spazio per prepararmi.
Nella doccia cercai di pensare a cosa potessi indossare per la cena ma poi mi venne in mente il vestito che avevo comprato a Los Angeles, preso apposta per indossarlo con lui.
Era un abito nero interamente fatto di pizzo, aveva uno scollo a cuore che lasciava intravedere il seno ed arrivava a metà gamba. Solo indossandolo mi resi conto di quanto fosse bello, soprattutto dopo averlo abbinato a dei tacchi.
I capelli decisi di farli mossi, come il mio solito e l'unica modifica che feci nel mio solito trucco, fu l'aggiunta di un rossetto.
Poco dopo Hero bussò alla porta e diamine se era bello. Indossava dei pantaloni neri aderenti, una camicia bianca leggermente sbottanata e sopra una giacca nera.
Era perfetto.

<<Cavolo, Sofia.. Sei bellissima. >>
<<Grazie, anche tu lo sei. >>
<<Come farò a trattenermi questa sera? >>mi fece l'occhiolino ed io scherzosamente gli diedi una spinta sul braccio.
Chiamò un taxi e da questo presumevo che saremmo andati in un posto vicino casa.
Avevo così tanta paura che potesse accadderci qualcosa, a lui di più che a me.
<<Grazie mille, arrivederci. >>salutò gentilmente il tassista e gli lasciò i soldi.
Ci aveva lasciati davanti ad un ristorante chiamato "Franchino". Dalle scritte riuscivo a capire che fosse italiano e la cosa non poteva rendermi più felice, adoravo quella cucina.
<<Allora, contenta della mia scelta? >>
<<Molto, adoro la cucina italiana. >>
<<Lo so, per questo siamo qui.>>
Entrammo nel ristorante ed era molto particolare.
Una parte del muro era completamente piena di bottiglie e la stanza sembrava essere decorata quasi come fossimo nel West. Non era il ristorante più romantico del mondo ma era perfetto, perfetto per noi due.
Un signore ci raggiunse e chiese con quale nome avessimo prenotato. Hero naturalmente aveva mentito al riguardo, non potevano permettere che qualcuno ci scoprisse.
Dopo esserci accomodati decidiamo cosa mangiare ed entrambi scegliamo carbonara e pollo con patate.
La cena proseguì tranquillamente, il cibo era squisito e l'aria nella stanza era così dolce e rilassante.

<<Adesso vorrei portarti in spiaggia, se sei d'accordo. >> mi chiese, non appena uscimmo dal ristorante.
<<Si, per me va bene. >>
Presimo un altro taxi ed arrivammo alla spiaggia in pochissimo tempo.
<<Come mai hai voluto portarmi qui? >>
<<Perché so quanto ti piace guardare la luna riflessa nell'acqua, e questa sera c'è anche la luna piena. >>
<<Mi piace ancora di più quando mi baci sotto la luna piena. >>
Feci un cenno con la testa e si avvicinò a me. Poggiò le mani sui miei fianchi ed iniziò a muovere le labbra contro le mie. I suoi baci mi facevano impazzire, erano così dolci ma intensi allo stesso tempo ed ogni volta era così tremendamente difficile staccarsi.
Spostò le mani dai miei fianchi e tentò di togliermi il vestito.
<<Aspetta, vuoi farlo qui? In spiaggia? >>
<<È notte, non ci viene nessuno qui. E poi chi pensi potrà mai vederci? >>
La sua idea era completamente folle, come il nostro amore d'altronde.
Lo lasciai fare permettendogli di togliermi il vestito, ed io feci lo stesso con i suoi.
Ed eccoci lì a fare l'amore sotto la luna piena, in spiaggia, dove mai avrei pensato di fare una cosa simile.
Hero mi rendeva così estremamente folle da farmi perdere la testa, il mio amore per lui mi consumava ogni giorno di più e dentro di me sentivo che non sarei mai riuscita ad allontanarmi da lui, nemmeno se l'avessi voluto.



Ciao a tutti, questa è la ventiquattresima parte della storia.
Volevo ringraziarvi per essere arrivati alla duemila letture, grazie di cuore.
Vi auguro una buona lettura e spero tanto che anche questo capitolo possa piacervi.
Sofia💗

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