13.

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La mattina seguente mi svegliai molto presto per iniziare a prepararmi.
Sarei andata dai marneyns a comunicar loro quanto fosse successo,speravo di tornare a casa sana e salva e con tutte le ossa a posto.
Decisi di chiamare Hero per informarlo della visita.
<<Passerò oggi pomeriggio,devo informare il tuo branco di ciò che ti ho detto a te l'altra volta. >>
<<Posso farlo io se vuoi. >>
<<Non puoi, l'Alfa mi ha dato l'ordine di comunicarvelo e poi come gli spiego che tu lo sai già? >>
<<Giusto, non ci stavo pensando. Allora ci vediamo più tardi. >>
<<A più tardi. >>
Per questa occasione non mi misi niente di elegante, puntai su un jeans nero aderente ed un top bianco.
Arrivai al posto e ad aspettarmi c'era il padre di Hero, nonché persona che più odiassi al mondo.

<<Quale piacevole onore averti qui, Sofia. >>
<<Vorrei che fosse lo stesso per me. >>
<<Non essere così scortese, potrei rimanerci male. >>
<<È quello che spero.>>
Odiavo quell'uomo più di qualsiasi altra persona al mondo, ogni volta che lo guardavo negli occhi avevo una voglia matta di trafiggergli il cuore, se mai ne avesse uno.
Fece radunare il suo branco e mi lasciò la parola, spiegai la situazione come avevo fatto la sera precedente e fortunamente mi credderò subito.
In prima fila vidi Hero, bello come non mai, ad ascoltarmi come se quelle parole le stesse sentendo per la prima volta.
Non sapevo come comportarmi con lui, non potevo andare lì e baciarlo, ma più lo guardavo e più non riuscivo a resistergli.

<<Sono quasi deluso del fatto che tu non mi abbia salutato. Pensavo che mi amassi. >>
Disse Hero, sapendo che stesse scherzando.
<<Pensavi male, mi dispiace ferire i tuoi sentimenti. >>
<<Peccato, non sai cosa ti perdi. >>
<<Preferisco non saperlo. >>
Mi fece l'occhiolino e se ne andò, odiavo il fatto che davanti agli altri dovessi fingere il mio odio nei suoi confronti. Avrei voluto prenderlo e baciarlo li davanti a tutti, ma sarebbe stato troppo rischioso per la vita di entrambi.
Arrivata a casa in veranda trovai una lettera.
Aveva una carta molto elegante, con un stemma centrale che avevo riconosciuto subito. Era lo stemma della casata degli anziani. Chissà cosa volessero dirmi.
Entrai in casa ed iniziai a leggerla.

Era un invito per conto del capo Quitjam, voleva vedermi per discutere di alcune cose, precisandomi di non dirlo a nessuno.
Il fatto di dover andare da sola mi spaventava molto, il tragitto non era la cosa più semplice da affrontare soprattutto se si andava senza rinforzi.
L'appuntamento era per le 8 di questa sera e visto l'orario inziai già da subito a prepararmi. Nella doccia la mia testa si riempì di pensieri. Non sapevo cosa volessero e soprattutto perché lo volessero da me. Forse avevano capito cosa mi era successo quando quel demone ha tentato di uccidermi? Forse mi volevano  dire che io sarò la prossima a morire? Il mio cervello sembrava essere pieno di sassi, non riuscivo a tenermi in piedi per l'ansia di ciò che mi stesse aspettando.
Uscì di casa, nella speranza di non incontrare nessuno che conoscessi.
Durante il tragitto non incontrai nessun ostacolo e fortunamente riuscì superare anche tutti gli imbocchi.
Arrivai al posto dove mi aspettavano sempre i soliti lupi che mi chiesero cosa ci facessi lì. Poi come l'altra volta c'era l'uomo che mi porse una vestaglia e mi accompagnò nella sala d'incontro.

<<Salve signore. Ho ricevuto la vostra lettera, mi chiedevo di cosa volesse parlami? >>
<<Buonasera signorina mckeen, sono contento che lei sia qui. Prego si sieda;
Ciò di cui le volevo parlare è molto riservato e per ora non deve dirlo a nessuno, nemmeno ai suoi amici più cari, intesi? >>
<<Certo, mi dica. >>
Continuai a chiedermi perché di tante persone volesse parlare proprio con me, cosa avevo di così speciale?
<<Dopo la tua scorsa visita ho iniziato a studiare il caso del tuo attacco. Ero molto curioso e allo stesso tempo anche molto preoccupato, visto la rarità di tali avvenimenti. >>
<<Cosa avete scoperto, signore? >>
<<Tu sei l'unica che sia sopravvissuta ad un attacco demoniaco, l'unica in tutta la nostra storia. Nessuno era mai riuscito a resistere ad un attacco simile, ma tu si. >>
<<Signore ma io sono stata salvata da un'altra persona, è per questo che il demone non è riuscito ad uccidermi. >>
<<Oh non ha importanza questo particolare, sei sopravvissuta è questo ciò che conta.
Ora ti starai chiedendo cosa può significare. Significa che tu sei l'unica in grado di poter fermare il demone, di solito non sono creature al quale si può resistere perciò ora per lui sei come una sfida, che puoi vincere o meno. Ma solo tu puoi affrontarlo. Nessun altro può. >>
<<Questo è il prezzo da pagare per non avermi uccisa in pratica, ma come faccio ad affrontarlo? Qui non si parla di lupi ma di demoni, non ho le armi adatte. >>
<<Le armi adatte sono i tuoi denti. La nostra leggenda ci ha sempre detto che i demoni possono essere uccisi solo dai denti aguzzi del prescelto, tu sei la prescelta Sofia. La tua arma sei tu. >>
<<Secondo lei riuscirò mai a farcela, signore? >>
<<Certo che ce la farai, noi saremo a tuo disposizione per qualsiasi cosa. >>
<<Grazie mille, signore. >>
<<Sei libera di andare adesso,ti manderò una lettera per organizzare un prossimo incontro. >>
<<Certo, arrivederci. >>

Nella strada di ritorno a casa non sapevo più a cosa pensare. Volevo gridare, piangere e ridere allo stesso tempo.
Sembrava tutta una barzelletta, io una semplice lupa di 18 anni scelta per distruggere un demone.
Non riuscivo a crederci, nel mio corpo si nascondeva tanta paura ed ansia, non sapevo se ce l'avrei fatta, se avessi avuto la possibilità di continuare a vivere la mia solita vita. Poi come avrei fatto con i miei amici? E con Hero? Come sarei riuscita a nascondergli tutta la verità?
Dovevo crearmi una maschera, facendo finta che andasse tutto bene, quando in realtà ero stata scelta per una missione suicida ,alla quale non avrei mai potuto dire di no.

Ciao a tutti, questa è la tredicesima parte della storia.
Ho deciso di pubblicare due capitoli per volta, in modo che la storia possa essere più scorrevole.
Spero che possa piacervi e vi auguro una buona lettura.
Sofia💗

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