The bad boy's love

•Capitolo 45•

Mi rigirai nel letto, avvertendo uno strano formicolio sulla punta del naso. Lo arricciai, sollevando una mano per grattarmi.

"Cosa cavolo...?" Mormorai, sentendo che avevo qualcosa di cremoso sparso sul viso. Quando spalancai un occhio, mi venne un infarto e lanciai un grido stridulo.

"Buongiorno fiorellino." Di fronte ai miei occhi c'era Wade, il fratello di Savannah. Stava esibendo uno dei suoi sorrisetti divertiti, i capelli spettinati. Doveva essersi svegliato da poco.

"Cos'hai combinato?" Mi agitai, mettendomi seduta e toccandomi quasi con timore il naso. Feci una smorfia quando notai che sulla punta del dito avevo del dentifricio. Lo fulminai."Non sei cambiato per niente, eh?" Lottai contro il sorriso che mi stava sfuggendo, ma non ci riuscii e ben presto mi ritrovai a ridere come non facevo da un po'.

"Che diamine succede?"

Ci voltammo entrambi in direzione della porta, dalla quale era appena spuntata una Savannah in ciabatte e pigiama a due pezzi rosa. Appena notò le nostre espressioni divertite e la mia faccia ricoperta di dentifricio, si rilassò visibilmente.

"Wade.." Scrollò la testa, esasperata."Fortuna che la mamma fa il turno di notte, altrimenti ti avrebbe ucciso." Si appoggiò allo stipite della porta e sbadigliò.

Wade si picchiettò un dito sulla tempia."L'ho fatto proprio per questo." Le fece l'occhiolino."Sono troppo giovane e figo per morire." Poi si voltò a guardarmi, dandomi di gomito."Tu che ne pensi Kimberly?"

Per poco non mi strozzai con l'aria."Mhm..." Cercando di riprendermi dall'imbarazzo, mi finsi pensierosa."Non so se sarebbe un bene o un male."

Wade mi passò diversi fazzoletti con cui pulirmi il viso, gesto che apprezzai non poco.

Sav, dalla porta gli fece il dito medio."Beccati questo, idiota!"

Tirai i fazzoletti nel cestino della camera degli ospiti nella quale avevo dormito durante la notte.

"Come mi hai chiamato?" Wade si mise in piedi con l'aria scherzosamente minacciosa e soltanto in quel momento mi resi conto che sì, avevo ragione. Si era allenato ultimamente. Aveva il torace in bella vista, con tanto di addominali scolpiti in evidenza. Sospirai, grattandomi la nuca. Scattò verso la sorella, la quale urlando si mise a correre per sfuggirgli.

Divertita, mi alzai e gli andai incontro per essere certa che non si uccidessero a vicenda. Sav stava gridando mentre scendeva giù dalle scale, saltandone due a due. Wade, però le scese in un baleno. Quattro alla volta con un solo passo. Poi c'ero io che...Be', ne stavo scendendo uno alla volta sbadigliando.

Li seguii fino in cucina, dove Wade aveva acchiappato Savannah, la quale stava gridando come una pazza. Se l'era portata su una spalla. Mi accomodai sulla sedia, abituata ai loro battibecchi da tutta la vita.

"Allora, cosa vuoi per colazione?" Chiese, ignorando i pugni sulla schiena che gli stava dando la mia amica.

Ridacchiando, mi portai una mano davanti alla bocca."Un caffè.." Dissi infine, guadagnandomi il suo sguardo d'approvazione.

"Fanne tre, sfigato!" Savannah continuava a tempestarlo di pugni, sotto le sue risate.

Avrei voluto potere dire che un tempo fossero diversi, ma la verità era che con il trascorrere degli anni non facevano altro che peggiorare.

Feci per alzarmi, ma Wade me lo impedí.

"Sei un'ospite, resta dove sei." Mi redarguì.

"Grazie." Quando Wade mi lasciò sul tavolo una tazza di caffè, qualche istante più tardi, alzai lo sguardo e mi resi conto che mi stava ancora guardando. Mi accigliai. Lasciò andare Sav, la quale si sistemò la maglietta stropicciata mettendo il broncio.