•Capitolo 40•

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—"Señorita", Shawn Mendes.

—"Let you love me", Rita Ora.

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Soltanto quando Laurel mi consigliò di respirare, mi resi realmente conto di avere trattenuto il respiro per diversi istanti, in attesa che continuasse a parlare. Di quale segreto stava parlando, esattamente?

"Un segreto?" Dissi scettica, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e fissandola come se all'improvviso le fossero spuntate due teste.

Lei annuì."Esatto, un segreto." Sussurrò, mentre io mi ricordavo che era tarda sera e mia madre avrebbe potuto sentire le nostre voci. Come le avrei spiegato che una ragazza che neanche aveva mai visto prima d'ora si era intrufolata in camera mia?

"Un attimo." Interrompendo la suspence, mi alzai e andai alla finestra, dalla quale entrava una brezza fredda. La chiusi, strofinandomi il braccio per riscaldarmi, poi accesi la piccola lampada che tenevo sul comodino e andai ad accendere la televisione, in modo che non ci fossero soltanto le nostre voci.

"Ottimo."Constatò non appena mi sedetti di fronte a lei."Ora posso cominciare."

"Ti ascolto." Dissi in trepida attesa che continuasse, prendendo un cuscino e stringendomelo al petto.

"Immagino che Andrew ti abbia parlato della sorella, giusto?" Mi chiese, portandomi ad accigliarmi.

"Sì." Annuii, attenta a non lasciarmi sfuggire niente. Dove voleva arrivare?

"E che tu sappia del suo incidente." Aggiunse, inarcando un sopracciglio perfettamente curato.

Stringendo le labbra, annuii nuovamente."Ma in molti lo sanno, immagino."

"Immagini bene."Osservandomi in un modo strano, che non fui in grado di interpretare, mi rivolse un rapido sorriso."Ah, sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato."

Mi accigliai, confusa."Ehm...Di cosa stai parlando esattamente?"

"Te lo sto spiegando!" Sembrava impaziente."In ogni caso, immagino che saprai anche quali siano le sue condizioni a livello mentale."

Per l'ennesima volta annuii, anche se continuavo a non comprendere quale fosse il punto, o cosa sapesse lei.

"Non posso dirti troppo, ma sto indagando per conto di un detective molto vicino alla famiglia Sullivan riguardo la sorella e altri punti interrogativi di cui non posso parlarti nello specifico."Confessò, facendomi trasalire."E siccome tu sei molto vicina a Andrew Sullivan, sei la persona perfetta con cui io possa confidarmi per avere qualche informazione in più."

"Oh mio Dio." Sbottai sotto shock, gli occhi sgranati e la bocca che era ormai precipitata verso il basso alla velocità della luce."Quindi tu sei una sorta di detective?"

Laurel mosse la mano, come se fosse una cosa di poco conto."Non proprio, ma diciamo che mi ci avvicino molto."

Rimasi letteralmente a bocca aperta."Oh mio Dio."

"L'hai già detto." Contrasse le labbra per trattenere un sorriso, ma alla fine non ci riuscì.

"Tu sei una cavolo di detective." Insistei, incredula sporgendomi in avanti per afferrarle le spalle e scuoterle sotto il suo sguardo divertito."Che cavolo sta capitando nella mia vita?"

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora