•Capitolo 12•

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—"Stay" Dannic e INNA.

—"Mad Love" David Guetta, Sean Paul e Becky G.

"Ho dimenticato la tua giacca al ballo." Fu quella la prima cosa che dissi non appena Andrew mi raggiunse all'uscita della scuola, dopo le lezioni. Non c'era praticamente più anima viva, se non gli ultimi studenti che restavano per i corsi di recupero del pomeriggio.

Lui sembrava essere ufficialmente tornato al suo tipico abbigliamento composto da jeans neri e maglietta."Non hai freddo?" Dicendolo, mi strinsi le braccia al petto mentre uscivamo nel giardino. Io mi ero messa una giacca pesante e la sciarpa. Le temperature si erano abbassate notevolmente e mi riusciva difficile credere che lui non avesse mai freddo.

Le mani infilate in tasca, si strinse nelle spalle."Sono un tipo caloroso, lo sai." Mi rivolse un sorrisetto sbilenco che mi fece sorridere."E per la giacca non ti preoccupare. Chiederò in segreteria, ma sono pieno a casa."

Mi sentii immediatamente sollevata."Perché mi hai chiesto di aspettarti, comunque?" Ero curiosa visto che prima di entrare in classe mi aveva praticamente imposto di aspettarlo. Sembrava qualcosa di importante.

"Voglio farti conoscere una persona." La sua espressione si fece seria quando mi si fermò di fronte, prendendomi le mani tra le sue."Sempre che ti faccia piacere." Disse a bassa voce, intrecciando le dita con le mie.

Il solito calore mi si irradiò all'altezza del petto. Pensando che si trattasse di Dakota, le mie labbra si aprirono in un enorme sorriso."Assolutamente!" Il nervosismo e l'eccitazione mi travolsero come un fiume in piena. Forse voleva che io mi fidassi di nuovo di lui. Anche se probabilmente lo stavo già facendo.

Lui ricambiò il mio sorriso con uno molto più tirato."Si tratta della migliore amica di Dakota." Si schiarì la voce e mi prese il viso tra le mani, forse percependo il mio improvviso disagio."Ehi, Kimmy non guardarmi in questo modo, d'accordo?"

Strinsi le labbra, ma annuii. Non si poteva di certo dire che fossi pazza di gioia.

Andrew mi attirò a sé stringendomi tra le braccia. Sospirò."Voglio solo che tu capisca quanto io tenga a te e che torni a fidarti di me."Mi stava passando le dita tra i capelli, il mento sulla mia testa."Tutto qui. Ma se non vuoi conoscerla, io non ti forzerò. Deve essere una tua scelta, io pensavo solo.."

Mi allontanai da lui, poi mi misi in punta di piedi e lo baciai. Bastò questo a farlo tacere. Si rilassò immediatamente, dischiudendo le labbra contro le mie. Nel giro di pochi istanti ci stavamo baciando come avevo visto in tutte quelle scene romantiche dei film.

"Accidenti, Kimmy." Andrew si allontanò guardandomi stupito, il fiato corto e le labbra arrossate."Cosa ho detto per meritarmi questo? No, perché potrei ripeterlo."

Ridacchiai, ma non risposi. Invece, lo attirai nuovamente a me e lo baciai. Ancora e ancora. Tra un bacio e l'altro, però controllavo che non ci fosse nessuno.

"Okay." Constatò, appena mi allontanai da lui per riprendere fiato. Wow. Baciarlo era wow. Mi sentivo sul punto di svenire."Adoro questa Kimberly intraprendente."

Ci pensai su."Anch'io." Ammisi sorridendo, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non avevo idea di cosa mi fosse preso, ma baciarlo per qualche ragione non mi sembrava più tanto strano. Il gesto che aveva fatto per me la sera precedente aveva risvegliato qualcosa dentro di me. Avevo realmente realizzato quanto Drew tenesse a me. Doveva trattarsi proprio di questo.

Mi diede un altro bacio, rapido e travolgente, prima di afferrarmi la mano e intrecciare le dita con le sue. Mi rivolse un sorriso che mi spiazzò completamente, dolce e insolito per lui. Mi portò alla sua macchina e come al solito mi spalancò lo sportello.

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora