All'improvviso DanTe mi avvicina ancora di più a lui e comincio a sentirmi in imbarazzo e onestamente anche a disagio. Sorrido leggermente e poggio una mano sul suo petto, spingendolo piano per fargli capire di allontanarsi. Lo vedo allontanarsi sbuffando e cerco di far finta di niente. Mi giro e mi schiarisco la voce, cercando di non far trapelare il mio imbarazzo. Davvero non riesco a capire perché si comporta così con me. Insomma mi conosce appena e si comporta come se fossi la sua ragazza. Non so cosa provo per lui, ma non credo possiamo andare oltre l'amicizia. Rimane pur sempre il mio datore di lavoro. Dopo pochi metri, mi siedo a terra e porto le ginocchia al petto ammirando quel bellissimo paesaggio di fiori.
-come mai mi hai portata qui? - mi giro a guardarlo e mi mordicchio il labbro
Lo vedo alzare le spalle e sedersi successivamente accanto a me
-avevo voglia di vederti, tutto qua- DanTe mormora sdraiandosi appoggiando la testa sulle mie gambeSospiro e cerco di non distogliere lo sguardo dal paesaggio. Davvero io non lo capisco.
-tu davvero non ricordi? - DanTe mi guarda con occhi tristi e sospira chiudendoli successivamente
Alzo un sopracciglio non capendo le sue parole e abbasso lo sguardo verso di lui -ricordare cosa? -
-niente- DanTe sorride e apre gli occhi prendendo successivamente la mia mano.
Le ore passano e passiamo il tempo a ridere e scherzare. Non nego che, per tutto il tempo ho avuto quella sensazione di disagio, ma mi sono comunque divertita.
-dai ti accompagno si è fatto tardi- mormora alzandosi e mi porge la mano.
Prendo la sua mano e con facilità mi tira su.
-che forza signori- ridacchio camminando a fianco a lui, spingendolo poi scherzandoDanTe ridacchia avvicinandosi alla moto -non è colpa mia se pesi un kg da bagnata-
Per tutto il tragitto rimango in silenzio dato che, le sue parole precedenti continuano a ronzarmi in testa. Chissà cosa voleva dire con quel "davvero non ti ricordi". Mi distolgo dai miei pensieri quando lo sento battere la mano sulla mia coscia. Noto che siamo arrivati e scendo stiracchiandomi.
-ci vediamo domani, notte- non gli do nemmeno tempo di parlare che gli lascio un bacio sulla guancia e corro subito verso casa sorridendo.
Ehi Tokyo non vorrai mica innamorarti di lui?
Entro in casa senza fare troppo rumore. I ragazzi saranno sicuramente dormendo. Saranno stanchi morti.
Noto una luce provenire dal salotto e mi avvicino trovando un Jimin annoiato guardare la tv senza però, prestare troppa attenzione.-Jimin? - mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Lo vedo sussultare preso alla sprovvista e poi sorrido quando si avvicina per abbracciarmi.
-Tokyo- piagnucola come se avesse combinato qualcosa e mi stringe forte appoggiando il mento sulla mia spalla
-mi sei mancata così tanto. Brutta zoccolona dimmi con chi stai uscendo – all'improvviso mi tira uno schiaffo sul braccio.Scoppio a ridere e incrocio le gambe sul divano -non è nulla di che davvero. Ceh è solo il mio datore di lavoro- mormoro piano, ma ovviamente le mie parole non lo convincono.
All'improvviso il mio telefono suona, è appena arrivata una notifica. Guardo Jimin e lui guarda me. Con movimenti lesti afferra il mio telefono e si allontana alla velocità della luce da me.
-tanto non è nessuno – mormoro mettendo su un finto broncio, ma con occhi curiosi lo guardo cercando di capire.
Vedo Jimin sorridere maliziosamente una volta sbloccato il telefono e letto il contenuto della notifica
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Fake love ~ Min Yoongi (In Pausa)
FanfictionSi dice che l'amore bussa alla tua porta quando meno te l'aspetti. Tokyo Kim è una ragazza di diciassette anni con origini americane. Lei è la sorella di uno dei componenti di un gruppo coreano famosissimo. I BTS Cosa succederà quando la piccola To...