schizophrenia

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Arrivo a casa ansimando e deglutisco sentendo la gola raschiare. Ho tutti i capelli arruffati e sudati per via del vento e della corsa. La caviglia adesso mi sta bruciando, più di prima. Tiro su col naso e resisto gli ultimi metri per entrare in casa. Cerco di fare il più piano possibile per non svegliare nessuno e lentamente vado in camera. Accendo la luce e chiudo a chiave la porta. Striscio il piede fino al letto per poi sedermi su esso. Mi tolgo le scarpe e faccio una smorfia guardando la caviglia. Spero proprio non si sia rotta...
Mi asciugo le lacrime e sospiro. Perché proprio lui? Dante sa quello che mi ha fatto il suo amico? Gliel'avrà detto?
Sento gli occhi riempirsi di nuovo di lacrime e mi sdraio. Dalla borsa accanto a me, sento il telefono vibrare a raffica. Sarà sicuramente Dante, ma non ho né la forza né la voglia di rispondergli. Ho paura che lui c'entri qualcosa. Troppe coincidenze.
Provo a prendere sonno, ma non riesco. Sento freddo e il naso mi cola. Devo aver preso anche l'influenza, ci mancava solo questo.
Fisso il soffitto e delle lacrime solcano il mio viso. Mi metto seduta e prendo il telefono dalla borsa. Lo sblocco e quasi mi va in tilt per tutti i messaggi e chiamate che arrivano. Ovviamente sono tutti da parte di Dante, tranne uno. È da parte di un numero a me sconosciuto. Deglutisco aprendolo e mi paralizzo leggendo il contenuto. Mi sale addosso la stessa paura, che avevo quel giorno.

Come fa ad avere il mio numero? Cosa vuole da me?! Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo adesso?

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Come fa ad avere il mio numero? Cosa vuole da me?! Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo adesso?

Mi scappa un singhiozzo e lancio il telefono a terra sperando proprio che si sia rotto. Non voglio più né vedere né sentire Dante.
La serata passa molto lentamente e io non ho chiuso neanche mezzo occhio. Ho tossito e starnutito per tutta la serata.
Mi accorgo che è ormai mattina solo perché dalla finestra entra una scia di luce. Rimango accovacciata dentro le coperte e continuo a fissare il nulla, cercando però di non perdermi nei miei pensieri. In questo momento sarebbe la mia rovina, dato le circostanze.

Più tardi sento i ragazzi svegliarsi dato che cominciano a fare casino. Sento loro nominarmi, ma non ci faccio neanche caso fino a quando non sento qualcuno bussare. Non ho neanche la forza di rispondere così rimango in silenzio.

-starà dormendo- mormora Tae dall'altra parte della stanza -lasciatela riposare, l'importante è che è tornata sana e salva- mormora.

Credo si stiano preparando per andare a lavorare. Da quello che ho capito oggi dovrebbe essere l'ultimo giorno. Ma non lo so per certo.
Verso le 10:00 escono e io rimango in quella posizione per tutto il tempo. Mi sposto solo per andare in bagno e solo lì, noto le condizioni della mia caviglia. È solo un po' arrossata ma credo sia solo una slogatura. Devo dirlo per forza a Tae, non posso farla aggravare. Ritorno in camera e chiudo la porta avvicinandomi poi al telefono. Stranamente non si è rotto, però si è spento. Ritorno a letto e mi siedo accendendolo subito dopo. Neanche il tempo di accendersi del tutto che cominciano ad arrivare tante notifiche tutte a raffica, per un totale di 150 chiamate e 500 messaggi.
Non lo so se lui c'entra o meno e so che non dovrei dubitare, ma adesso non voglio proprio parlargli. Riposo il telefono e riprendo a fissare il soffitto.
-quello stronzo- sussurro con voce rauca. Ieri mi ha parlato con tutta la spavalderia di questo mondo e mi ha pure mandato un messaggio minatorio. Ma chi si crede di essere? Come fa ad essere figlio di Alfredo? Quell'uomo è gentilissimo.
Sospiro e scuoto la testa.
I ragazzi tornano verso le 12:40 e mi giro verso la porta sentendo i passi di qualcuno farsi sempre più vicino. Sento qualcuno bussare e la porta aprirsi lentamente.

-sei già sveglia oppure dormi? - Jungkook canta cercando di imitare la voce di una bambina.

Abbozzo un sorriso e mi metto seduta guardandolo. -sono sveglia, ma non entrare. Ho l'influenza e non vorrei mischiartela- mormoro storcendo il naso.

-eh tesoro ieri eri una bomba sexy, ma vestita troppo leggera- mormora entrando -non mi interessa dell'influenza- si avvicina al letto sedendosi di fronte a me. Avvicina la sua mano alla mia fronte e poi annuisce. -di sicuro non hai la febbre-

Sorrido e mi avvicino abbracciandolo chiudendo poi gli occhi. Per fortuna ho loro nella mia vita.
Ad interrompere tutto è il mio telefono che squilla. Sbuffo non facendocela più e mi stacco prendendo il telefono.
-per favore puoi rispondere tu? Digli che sto dormendo - supplico Jungkook guardandolo

Lo vedo annuire, prendere il telefono e schiarirsi la voce prima di rispondere cercando di assumere un tono di voce duro -pronto? -

All'inizio non si sente nulla dall'altra parte, ma poi si decide a parlare.

-scusa chi sei? E dov'è Tokyo?!- sbotta acido

Alzo un sopracciglio sentendo il suo tono di voce e faccio segno a Jungkook di mettere il vivavoce.

-sono il suo migliore amico, lei sta dormendo e non voglio svegliarla. Puoi chiamare più tardi, se vuoi- Jungkook alza un sopracciglio evidentemente infastidito dal tono di Dante.
Dante anziché rispondere attacca il telefono e poi l'afferro spegnendolo subito dopo.

-ma che problemi ha?!- sbotta Jungkook, adesso arrabbiato. -ma ti parla così? Ma dove l'hai trovato nella spazzatura a questo, meriti di meglio. Tipo Yoongi e si Jimin me l'ha detto e poi si vede lontano un miglio che ti piace e la cosa è sicuramente reciproca- parla a raffica

Sgarro gli occhi e gli tappo la bocca -non lo so, vuoi farlo sentire a tutti? - scuoto la testa -parla piano- sussurro togliendo poi le mani dalla sua bocca.

-scusa scusa- sussurra ridacchiando poi subito dopo. -comunque seriamente, non ti merita-

Faccio una smorfia e sbuffo -mi serve il dottore dell'altra volta comunque, ieri sono caduta e credo di essermi slogata la caviglia- gliela mostro a Jungkook che poi sgrana gli occhi

-dio santo ma che ci hai fatto la maratona però- mormora passandoci piano il dito.

Tiro via il piede e poi lo guardo -vai a mangiare dai, Jin è da prima che ti sta chiamando - mormoro indicandogli la porta -io non ho fame, ho la gola che mi fa malissimo- mormoro

-ma...- sospira poi alzandosi e annuisce piano uscendo dalla camera senza dire niente.

Dante's pov

Alzo un sopracciglio sentendo una voce maschile dall'altra parte del telefono e sento la rabbia salire in me. Chi cazzo è questo ora? Sbotto al telefono rispondendogli anzi piuttosto calmo e poi stacco il telefono non avendo più pazienza. Urlo lanciando il telefono contro il muro e comincio a lanciare tutto all'aria.

-questa troia scappa da me per andare da altri?!- urlo prendendo a calci una sedia

-dovresti ucciderla- mormoro ridacchiando

-tu stai zitto! - urlo girandomi verso il muro -tu non hai diritto di parola. È stata tutta colpa tua, tu mi hai detto di invitare Manse. Perché non vuoi dirmi cosa le ha fatto?! Sei uno stronzo- urlo avvicinandomi al muro con fare minaccioso

-non ti immischiare, sei troppo debole per queste cose e poi doveva imparare la lezione, stava facendo la ragazzina superba da conquistare e io le odio le persone così- sbotto

-ma cosa stai dicendo, hai rovinato tutto- urlo tirando un pugno al muro.
Scoppio a piangere e scivolo lentamente a terra rannicchiandomi in me stesso, portando le gambe contro il mio petto.
-perché- sussurro singhiozzando.

Tokyo's pov

È passata quasi una settimana dall'ultima volta che ho sentito Dante. Io non gli ho più scritto e lui nemmeno. Beh forse è meglio così per ora.
Sono in salotto con i ragazzi e all'improvviso suona il campanello. Hobi si precipita ad aprire e fa la sua comparsa...

Angolo Scrittrice:
Eiii ragazzi!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Mi farebbe molto piacere se non foste lettori fantasma ed invece lasciaste un commento qualche volta o una stellina; adoro leggere le vostre reazioni nel corso della storia e mi invogliano di più a continuare a scrivere! 🥺🥰Non siate timidi

Fake love ~ Min Yoongi (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora