The problems begin

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Arrivo alla caffetteria senza problemi e quando entro, scruto la figura alta di Ahn Dan Te. Sorrido e mi avvicino per poi posare sia la borsa che il cappotto. Indosso il mio grembiule e comincio a preparare la caffettiera.

-buongiorno e no non sono in ritardo- ridacchio guardando la sua faccia da finto innocente. Dopo aver preparato lo stretto necessario vedo entrare un gruppo di ragazzine. Così, come al solito indosso il mio sorriso più accogliente e mi avvicino a loro con il mio vassoio.

-salve ragazze, cosa posso portarvi? - sorrido notando poi però, lo sguardo delle ragazze. Cerco di non farci caso e mantengo il mio sorriso

-tre caffè- le ragazze sputano le parole con tono acido

Cerco di non prenderla troppo sul personale. Magari hanno avuto una giornata storta. Annuisco ancora con il sorriso e mi giro, ma prima di andare verso DanTe le sento dire "non assomiglia per niente a Tae, secondo me è una cercatrice di dote".
Stringo forte il vassoio e faccio finta di non aver sentito. Quando arrivo al bancone forse sbatto un po' troppo forte il vassoio dato che DanTe mi guarda stranito

-tre caffè- mi limito a dire e continuo a guardare le ragazze in lontananza. Come fanno a sapere che sono la sorella di Taehyung? Forse mi avranno confusa, ma si. Tae non può averlo detto a qualcuno e io l'ho solo detto a Soo Jung e lei, non lo direbbe a nessuno. Anche se non ci sentiamo come prima è pur sempre la mia migliore amica. Poco dopo DanTe mi scuote il braccio ed esco dai miei pensieri notando i caffè pronti. Così li metto tutti sul vassoio e con estrema cautela mi avvicino alle ragazze. I caffè sono caldissimi, devo veramente prestare attenzione non voglio rischiare di bruciarmi o ancora peggio farmi rimproverare da DanTe. Quando mi avvino alle ragazze poggio il vassoio sul tavolino e do alle tre i rispettivi caffè chiesti in precedenza. Noto una delle tre sorseggiarlo e poi la sento urlacchiare come un'oca.
Idiota? Secondo te poteva mai non essere caldo? Metto da parte i miei sentimenti e mi avvicino per porgerle un fazzoletto, ma lei spinge via la mia mano facendola sbattere contro il bicchiere che lo urta. Il caffè cade anche in parte sulla mia mano e soffoco un urlo essendo bollente.

-è tutta colpa tua potevi avvertirmi invece mi hai fatto bruciare! -  una delle ragazze si alza pronta ad usare la sua mano contro la mia povera guancia.

La sua mano sta per colpire la mia guancia, ma all'improvviso una mano ancora più grande ferma quella della giovane ragazza dinanzi a me.

-adesso basta! Non accetto questo comportamento nel mio cafè. Fuori- DanTe serio come non mai guarda le ragazze con una tale freddezza che quasi fa paura.

Deglutisco e osservo le ragazze andarsene via infastidite, ma prima di andare una mi sussurra all'orecchio "non farai mai veramente parte della famiglia di Tae né tanto meno potrei conquistare qualcuno all'interno del gruppo. Tienilo bene in mente cara".
Cerco di non piangere e prendo un bel respiro facendo scivolare via i suoi commenti. Dopo che le ragazze se ne sono andate sento la mano calda di DanTe prendere la mia e trascinarmi verso il ripostiglio del cafè. Mi fa sedere su una specie di muretto e lo guardo prendere la cassetta del pronto soccorso. Provo a dirgli che non ce n'è bisogno, ma mi zittisce subito. È veramente arrabbiato.

-dai non essere così arrabbiato... è colpa mia, non l'ho avvisata- mormoro piano sospirando

-perché devi scusarti per qualcosa che non hai fatto, sei per caso scema? - sbotta sbattendo la cassetta del pronto soccorso sul tavolo

Sussulto spaventata e lo guardo deglutendo. Lo guardo sospirare e toccarsi il collo e si avvicina lentamente per poi prendersi cura della mia mano leggermente scottata.

-scusa- sussurra lievemente quelle parole e la conversazione finisce lì, ancora troppo arrabbiato per poter svolgere un semplice dialogo.

Una volta finito di medicarmi la mano torniamo entrambi al lavoro senza parlare troppo. C'e della strana sensazione nell'aria.
Lavoro per tutta la mattinata e alla fine verso ora di pranzo DanTe mi dice che posso andare via. Senza obiettare troppo dato, che sono stanca, mi incammino verso casa. Metto le mani in tasca e sospiro continuando a pensare a quelle ragazze. Come facevano a sapere di me e Tae. Prendo il telefono e mi fermo notando che non riesco più ad accedere al mio account di Twitter. Sbuffo infastidita e riprendo a camminare arrivando poco dopo a casa. Entro dentro e noto uno strano silenzio

-ragazzi? - alzo la voce per farmi sentire e poso tutto sul divano andando poi in cucina trovandoli tutti lì a discutere.

-come puoi lasciarla sola per due mesi? - Jimin alza la voce verso Tae

-ehi che succede ragazzi?- mi acciglio e mi avvicino incrociando le braccia al petto.

I ragazzi si guardano tra di loro e poi uno ad uno escono dalla cucina lasciandolo solo me e Tae.

-siediti dobbiamo parlare- sospira tenendosi la testa fra le mani

Metto la mano in tasca in modo da nascondere la fasciatura e faccio come dice. Mi siedo accanto a lui e lo guardo. Guai in arrivo?

-ascolta... noi tra meno di una settimana dobbiamo andare in tour, in America. Staremo via due mesi... non ti ho detto niente perché pensavo di poter convincere il manager, ma...ho fallito mi dispiace. –

Deglutisco ascoltandolo e sento l'ansia salire. Ma d'altronde questo momento sarebbe arrivato prima o poi. Sorrido e poggio l'altra mano sul suo braccio accarezzandoglielo.
-va tutto bene, non preoccuparti per me. Sul serio. Ti chiamerò tutte le sere e ti racconterò tutto. Promesso. –

Tae alza lo sguardo e mi guarda scrutando il mio sguardo. Sorride e mi porge il dito come per fare una promessa

Sorrido e afferro il suo mignolo con il mio stringendoglielo. Mi avvicino per abbracciarlo, ma poi mi fermo ricordandomi dell'episodio accaduto in caffetteria.
-Tae per caso...hai detto a qualcuno che sono tua sorella? - lo guardo e mi acciglio per la sua reazione

Tae si sbatta una mano sulla fronte a mo' di face-palm. -giusto! Giuro che volevo dirtelo, ma con tutto quello che c'è da fare me ne sono completamento dimenticato... l'ho dovuto fare...- Tae si avvicina cercando di appoggiare la mano sulla mia

Ma la mia reazione è spontanea e mi allontano cercando di abbozzare un sorriso.
-mi sono ricordata che ho delle cose da sbrigare scusa- non gli do nemmeno tempo di rispondere che esco velocemente dalla cucina per andare in camera mia. Non so perché ho reagito così forse troppe emozioni messe insieme non lo so. Ma adesso voglio solo stare per conto mio. Appoggio la testa contro il muro e all'improvviso...

Fake love ~ Min Yoongi (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora