L'inizio dell'inferno.

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Arrivai puntuale a scuola.

Il mio "piano" della puntualità era andato a buon fine. Ero soddisfatta.

Mi ero svegliata presto, avevo fatto colazione e dopo un po' ero già a lavarmi e a vestirmi.

In orario per il pullman, uscii e lo beccai giusto in tempo.

Faceva un freddo cane. Avevo indossato i guanti nuovi.

Da me tutto quel freddo non non c'era.

Gli inverni, a casa, non erano molto freddi. Vi erano al massimo 13 gradi a Napoli, qui giusto un po' più sopra lo zero. Per me, che sono una persona molto freddolosa, era un trauma questo gelo.

Prima di partire per l'Inghilterra andai a fare visita ai miei negozi preferiti, per riempire le valigie di cappotti, maglioni, cardigan tutti di lana.

Tornando al problema scuola, dovevo entrare.

Panico.

Mentre mi avviavo verso il portone, in super ansia, vidi un ragazzo appoggiato ad un muretto che mi fissava. Aveva occhi azzurri, mai visti così limpidi. Gli lancia un occhiata di sfuggita ed entrai.

Era veramente bello.

Pensai

Mi sentii tirare la giacca.

Mi girai. Era lui

Aveva un ciuffo alzato tutto spettinato.

Il colore dei suoi capelli era di un marrone chiaro.

I suoi occhi mi rapirono e rimasi per un po' a fissarlo.

Indossava una maglietta nera accompagnata da jeans, non troppo stretti e non troppo larghi, scuri con Converse bianche.

Dopo la mia dettagliata radiografia lui iniziò a parlare

" Ehi bella, dove vai?"

Mi disse lui scollandomi dai miei pensieri.

"A scuola, per esempio"

Risposi piccata.

Rise di gusto.

"Perché ridi ? "

Gli dissi.

"Scusa, sei buffa."

Rise ancora.

Feci per andarmene, ma mi bloccò.

"Scusa, scusa. Non volevo offenderti. Comunque mi chiamo Nick piacere".

"Ok"

"E tu?"

"Perché te lo dovrei dire ?"

"Perché, primo te lo sto chiedendo gentilmente e secondo sto cercando di fare amicizia"

Ammiccò.

Aveva vinto.

"Francesca" dissi visibilmente scocciata, ma lui non se ne accorgeva mi fissava e sorrideva.

"Italiana? "

"Boh, chi lo sa"

Risposi e me ne andai.

Era uno di quei tipi che non mi andavano a genio.

Dovevo stare lontana da lui.

Dopo 10 minuti alla ricerca della mia aula, al quinto piano di un edificio sprovvisto di ascensore per studenti, perché solo gli insegnanti potevano godere di questo privilegio, -la trovai.

E il diavolo mi salvó.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora