Ritardi e ricordi.

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Dopo quel ballo con Nick, avevo passato una splendida serata con le mie amabili amiche.

Mi avevano raccontato un po' di lui.

"È molto ricco, ma non si sa da dove vengano quei soldi. La sua famiglia non è ricca anzi. Sua mamma e suo padre nessuno sa dove siano, a scuola tutti lo conoscono, ma nessuno lo conosce davvero".

Mi avevano detto.

Era un mistero per tutti quel ragazzo.

Era lunedì e dovevo andare a scuola.

Mi alzai di malavoglia, con il trillo della sveglia che suonava impaziente che io mi alzassi.

"Mi alzo, mi alzo" bofonchiai isterica.

Essere svegliata di primo mattino, da una sveglia urlante, non è il massimo.

Andai a fare colazione, mi lavai e mi vestii.

Mi accorsi di essere in ritardo.

Il pullman era già passato e il prossimo sarebbe stato tra 15 minuti, troppo tardi. Iniziai a correre, allora.

"Ehi magnifica" mi sentii urlare dietro.

Mi girai e lo vidi.

In tutta la sua bellezza e perfezione, era davanti a me.

Era su una moto sportiva, fantastica, di quelle che quando passano per strada fanno molto trambusto.

Aveva un giubbino di pelle e il casco rosso da motociclista.

Un flashback mi attraversò la mente.

Inizio flashback

-"Fra,Fra"

"Che c'è Annie?"gli domandai curiosa.

"Guarda, guarda come sono belle. Le voglio anche io." mi mostrò un giornaletto di moto sportive.

"Wow, io voglio questa"

"Facciamo una promessa?"

"Quale?" Chiesi, ancora una volta curiosa.

"Quando abbiamo 18 anni ce ne compriamo una e ci facciamo un
giro per tutta l'Italia"

"Si,sarà grandioso "

"Lo prometti?"

"Si lo prometto"-

Fine flashback

Alla fine fu lei a non mantenere la promessa.

"Ehi, ci sei Fra"

Mi richiamò alla realtà Nick.

"Si, scusa che dicevi?"

"Ti chiedevo se avevi bisogno di un passaggio, ma non arriveremo ma in tempo. Che ne dici se non entriamo ?"

"Cosa? Non se ne parla, non mi sono svegliata presto per niente" quasi urlai.

"Per niente ? Hai incontrato me, per qualcuno, se non per qualcosa, ti sei svegliata" disse lui atteggioso.

"Bello spreco di sonno" risposi al suo commento.

"Dai non farti pregare".

"Scommetto che non hai ancora visitato Londra" continuo imperterrito.

"E chi te lo assicura?"

"Lo so, perché, lo so"

"Che bella risposta del cazzo"

"Vabbè comunque adesso è tardi, pensi ancora di poter entrare?"

"Che cavolo, sono i primi giorni e già mi assento. Tutta colpa tua"

"Sei tu che ti sei persa nei tuoi pensieri"

Gli feci la linguaccia.

"Vabbè dai, dove mi porti ?"

"A vedere la mia città, piccola"

"La smetti di darmi nomignoli?"dissi mentre cercavo di allacciare il casco,troppo grande per la mia testa.

"No"rispose lui ridendo, aiutandomi con il casco.

Mi sfiorò con una mano fredda il mento mentre allacciava il mio casco. In quel' instante sentii mille brividi percorrermi tutto il corpo.

Sarà perché la sua mano è fredda.

Pensai.

Non sapevo ancora, a quel epoca, che i giorni dopo quello sarebbero stati continue visite al paradiso e all'inferno.

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Angolo Autrice.

Non ci sono ancora visualizzazioni o mi piace o addirittura commenti. A me non importa, io scrivo questa storia perché voglio vedere che riesco a combinare.

Con affetto,

Dream_Paradise_ ❤️

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