Nightmare

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POV JIMIN

No.
No, è uno scherzo.
È un incubo.

Sono nella sala riunioni insieme a tutti quanti e da quanto ho sentito da Yoongi e Seokjin abbiamo a che fare con Cho Junyong.
È di nuovo a piede libero ed ha ricominciato ad uccidere.
Io non ho mai avuto a che fare con lui, però ero stato accanto a Yoongi durante il periodo in cui era ancora un agente.
I miei compagni non sanno altro, il capo ha preferito vederci tutti e dircelo di persona.

Stiamo aspettando Hoseok, e sappiamo benissimo che arriverà sicuramente in ritardo.
Infatti sentiamo poco dopo una voce allegra che urla dietro di noi. Ah, lui non sa ancora cosa succede, tra poco smetterà di essere felice.

Jung Hoseok, il nostro scienziato, il cocco di Namjoon. Lui fa tutte quelle cose strane con le robe scientifiche, ci trova il DNA, le impronte digitali e tanto altro sulla scena del crimine e la maggior parte delle volte lavora insieme a Seokjin.
Ha un senso dell'umorismo elevatissimo e sprizza felicità da tutti i pori. È quello che riporta sempre il sorriso a tutto il gruppo. Ha la faccia lunga e Taehyung si diverte a chiamarlo cavallo, ma in realtà il suo soprannome è Hobi.

«Ragazzi! Che sono quelle facce lunghe?»
ci dice subito, mentre strizza le guance a Jungkook. In effetti l'umore generale non è dei migliori, tralasciando Yoongi, che tanto ha sempre quella faccia. Siamo tutti preoccupati perché, se le nostre intuizioni sono giuste, avremmo un seriale killer da acciuffare, e francamente non è una delle cose che avevo in programma di fare nella mia vita.
Namjoon si alza in piedi e si avvia vicino allo schermo vicino al muro, prende un telecomandino, che assomiglia più a un telefono e accende il monitor.
Hoseok nel frattempo si siede, capendo che abbiamo a che fare con un nuovo caso.

«Cho Junyong. Un serial killer che era stato arrestato da noi 5 anni fa è uscito di prigione di recente.»
Preme alcuni pulsanti e sul monitor appare il viso di quel bastardo. E chi se la scorda quella foto? Era su tutti i notiziari e giornali.

Ricordo perfettamente che a capo di quella operazione c'erano Namjoon, Seokjin, Yoongi e un'altra squadra che sfortunatamente morì.
Io ero entrato nella squadra mentre quel caso era in corso, verso la fine, ma non mi hanno concesso di essere operativo. Hoseok ci era sempre stato, solo che oscillava da una squadra a un'altra perché tutti avevano bisogno di lui.

Yoongi si era sentito male proprio durante quel caso e io lo portai in ospedale. L'operazione saltò e fu affidata ad un altra squadra. Rimasi al suo fianco per due settimane e ci confidammo su tutto, sembravamo quasi due amici. Era stato un periodo bellissimo.

«Una settimana dopo il suo rilascio sono morte quattro vittime e lui è sparito.»
Sul monitor appaino cinque vittime legate ad un albero con la gola tagliata. Rivolgo lo sguardo altrove: la vista del sangue mi disgusta, nonostante io sia un agente federale.

«Non è sicuramente una coincidenza. Il presidente ha affidato a noi questo caso.»
dice Namjoon con voce ferma, mentre spegne il monitor e si appoggia alla scrivania.
Vedo Yoongi sbiancare di colpo e Seokjin alzarsi nello stesso momento.
Sta scherzando spero.

«Il presidente? Perché a noi?»
Si sente chiaramente la sua paura nella voce, d'altronde non capita spesso di dover dare la caccia al serial killer che avevi affrontato 5 anni prima e che ha ucciso quasi tutta la tua squadra.

«Perché siamo l'unica squadra ad aver avuto precedenti con questo criminale.»
Dice Namjoon, anche lui sembra alquanto frustrato. Anche lui dovrà venire con noi e, dopo tanto tempo, rimetterà piede sulla scena del crimine.

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