🚧 Bulletproof 🚧

Mission

POV Yoongi

Io lo ammazzo quel figlio di puttana.
Lo giuro.
Se ha fatto qualcosa a Jiminie lo finisco.
Il solo pensiero di ritrovarlo mi fa sorridere inconsciamente e fa alleviare tutta quella rabbia che ho tenuto in corpo per tutto questo tempo, facendo spazio ad una dolce impazienza, come quando un bambino non vede l'ora di salire sulle giostre.
Ho passato delle giorni d'inferno senza di lui, non pensavo che fosse così importante la sua presenza. Non ho mai ragionato su come potesse essere la mia vita senza di lui. Prima di conoscerlo la mia vita era vuota, poi il mondo ha iniziato a prendere colore.
Voglio abbracciarlo, stringerlo forte e sentirlo vicino. Voglio rivedere quegli occhietti vivaci e toccare quelle manine adorabili. Non mi spiego il motivo, non mi interessa, so solamente che è così.

Ci avviciniamo velocemente al primo magazzino, attenti a non fare rumore.
Controlliamo che intorno a noi non ci sia nessuno e ci mettiamo alle spalle di Namjoon.
Lui tocca per qualche secondo il portone e poi lo spinge.
Esso si apre con un fastidioso cigolio che ci fa sobbalzare irritati. Ci affrettiamo ad entrare e lo accostiamo dietro di noi.
Avanziamo lentamente, mentre con gli occhi analizziamo tutto quello che è intorno a noi.

Lo spazio è grande, molto polveroso ma grande. Ai lati, appoggiati ai muri ci sono decine e decine di scaffali, dove sono poste diverse scatole.
Attualmente non me ne frega una minchia di cosa ci sia dentro, voglio solo trovare Jimin.
Per fortuna non sono l'unico a pensarla così e i miei colleghi decidono di andarsene da li.

Il primo a mettere la testa fuori è Namjoon, guarda a destra e a sinistra. Rimane in ascolto per qualche secondo, cercando di captare qualche rumore insolito.
Quando la situazione sembra essere stabile usciamo tutti veloci e silenziosi.

Jiminie, aspettami sto arrivando.

[...]

È il terzo magazzino che perlustriamo e francamente mi sto un po' rompendo i coglioni.
La procedura è sempre la stessa, maledettamente lenta.
Mi sembra di capire che intorno a noi non c'è nessuno quindi perché farsi tanti scrupoli.

Proprio nel momento in cui Namjoon apre il portone sentiamo dei rumori.
Sono delle voci.
Ci guardiamo per qualche secondo e poi impugniamo le armi.
Namjoon è ancora in ginocchio e sbircia da una fessura quello che sta succedendo.
Non penso che veda qualcosa, ma sicuramente sente meglio di noi.
Sono due uomini, stanno dalla parte destra del magazzino.
«È ancora lì?»
«Si, lo stanno facendo mangiare.»

È Jimin.
È lui.
Ce lo hanno loro.
È vivo grazie a Dio.

I passi si fanno sempre più vicini al posto del nostro appostamento.
C'è un 50 e un altro 50 percento di probabilità:
1- passano e non entrano
2- entrano e addio piano

Non possiamo lasciare questa decisione al fato, dobbiamo uscire.
Namjoon prende subito la decisione: ci fa segno con la testa e usciamo subito.
Sono due e sono armati.
Sono fottuti.