Car

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POV Jungkook

Stasera al Kobi's Ramen ho mangiato davvero bene e dopo sono uscito con tutta la mia squadra. All'andata me la sono fatta a piedi ma adesso la mia casa è parecchio lontana e la macchina è ancora nel parcheggio della Bulletproof.
Tutti ci salutiamo e ognuno sale dentro la propria macchina, tranne Hobi che ha la moto.

Sono indeciso a chi chiedere un passaggio, ma a quanto pare Taehyung ormai sa leggermi nella mente.
«Vuoi un passaggio?»
Lo guardo con aria colpevole e poi mi arrendo mentre sussurro un 'si, grazie'.
Ho sinceramente paura di non tornare a casa intatto dato che guida lui, ma non posso certo chiedere un passaggio e mettermi al posto del guidatore.
Mi allaccio la cintura e afferro saldo il cruscotto davanti a me.
Taehyung comincia a ridere e mi rassicura:
«Tranquillo, di sera guido piano.»
Ah, beh speriamo.

[...]

Il viaggio non è stato tanto male, è passato con il rosso solo alcune volte ma per il resto non ha neanche sfiorato gli 80 km orari, per fortuna.
Però so che non appena scenderò da quest'auto ricomincerà a guidare con un pazzo. Sta per cominciare a piovere il meteo dice che ci sarà anche la nebbia, casa sua è lontana...Ho un brutto presentimento, e da quello che è successo a lavoro, ho imparato a fidarmi di esso.

«Dormi con me.» dico girandomi, proprio quando stavo per entrare nel palazzo.
Vedo le sue palpebre che sbattono più volte e i suoi occhi che si sbarrano stupiti, un leggero colorito rosso si affaccia sulle guance.
Solo ora capisco che non ho proprio usato le parole giuste e che ero facilmente fraintendibile.
«No, no, no. Intendevo rimanere q-qui, p-p-per la notte, non... no io-»

Taehyung alza una mano per fermarmi e accenna una risatina. Grazie a Dio, altrimenti avrei continuato a dire cose senza senso.
«Va bene, ma perché questo invito?»
Chiede, mentre chiude la portiera della macchina.
Mi raggiunge mentre io sto aprendo il portone del palazzo.
«Perché ho un brutto presentimento.»
Sussurro, per paura che mi possa prendere in giro. Ma ovviamente non lo fa, non lo ha mai fatto.

L'ascensore è già stretto per me, figuriamoci per due persone.
A dividerci c'è solo un centimetro o forse di meno, schiaccio il bottone del quarto piano che si trova proprio al lato del collo di Taehyung, che sfioro per sbaglio.
Perché diavolo mi sento così pervertito? È solo un ascensore!
Faccio uscire prima lui per evitare altre figure imbarazzanti.

Non appena entriamo nel mio appartamento, lui emette un esclamazione di stupore e si guarda intorno. Il mio appartamento non è né grande né piccolo, ma è molto moderno.
La casa me l'hanno regalata i miei genitori e io con il mio stipendio alquanto generoso mi sono comprato tutti gli apparecchi all'ultimo modello.
Lasciamo le valigette all'ingresso e tutti e due ci leviamo sia la giacca che la cravatta.

Taehyung si precipita in salone e fissa la TV a 90 pollici, dopo sposta lo sguardo su di me e mi guarda come un cagnolino bastonato. Comincio a ridere e poi gli dò il permesso di accenderla.

Poi vado in cucina e mi metto a preparare due camomille, mentre sento gli scleri di Taehyung che ha appena visto che sta giocando la sua squadra preferita.
Sorrido a me stesso mentre accendo i fornelli e posiziono il pentolino con l'acqua su di esso.
Rimango una buona decina minuti ad aspettare che l'acqua bolla.
Sono le 22:45, pensavo fosse più tardi.
Mentre intingo le bustine di camomilla dentro le tazze, sento che Taehyung entra in cucina.

Mi viene vicino e proprio mentre sto versando l'acqua nelle tazze mi abbraccia da dietro.
Sento un brivido percorrermi la schiena dorsale e un piacevole calore per tutto il corpo.
È bellissimo, vorrei che non finisse mai.
Fa aderire il suo petto alla mia schiena e sento improvvisamente molto caldo su tutto il viso.
La sua mano raggiunge la mia sul pentolino e lo stringe saldamente.

«Ti tremano le mani.»
sussurra al mio orecchio, mentre finisce lui di versare l'acqua nelle tazze.
Poi, come se nulla fosse successo, ritorna quello di sempre e allegro dice:
«Queste intanto le porto di là!»
Prende le tazze ed esce dalla cucina.
Ho il respiro affannato e il mio cuore batte all'impazzata. Mi appoggio sul ripiano della cucina con tutte e due le mani e guardo verso il basso:
Cosa diavolo mi succede?

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