🚧 Bulletproof 🚧

Alibi

POV Namjoon

Sono in macchina di Taehyung, una bellissima Mercedes rossa decappottabile e stiamo andando a controllare le telecamere di sicurezza di alcuni negozi vicino al luogo del delitto.

Diciamo che il mio agente ha la guida alquanto spericolata e Jungkook è in procinto di vomitare da un momento all'altro.
Io sono abituato, dato che il mio modo di guidare non è troppo diverso dal suo... Però io almeno mi fermo ai semafori rossi, rallento in curva e rispetto i segnali stradali...
Mi chiedo come abbia passato l'esame di guida.
Un momento.
Siamo sicuri che lo abbia passato?!

«Eccoci!» esclama Taehyung mentre scende tranquillo dalla macchina, chiudendo la portiera dietro di sé. Scendo anche io, facendo attenzione a non rompere la maniglia e a non urtare lo specchietto.
Jungkook si piega in due e comincia a dare finti baci all'asfalto appena mette piede fuori dall'auto, ringraziando il Signore per non essere morto.
Secondo me al ritorno si prenderà un autobus.

Ci incamminiamo verso il primo negozio che ha una telecamera nelle vicinanze. È un bar e io avrei parecchia voglia di un cappuccino.
Chiunque abbia detto che gli agenti non possono mangiare in servizio doveva farsi i cazzi propri.
Ci sono parecchi clienti che stanno consumando la propria colazione e ci guardano tutti con aria timorosa.

«Salve. Siamo della Bulletproof, dobbiamo verificare le registrazioni delle telecamere.»
dice Jungkook facendo vedere il distintivo al ragazzo magrolino e con le lentiggini dietro il balcone. Lui annuisce tremante e poi scatta via.
Dopo pochi secondi durante i quali ho rubato un biscotto, torna e ci invita a seguirlo nella cantina.

Tengo la mano ferma sulla pistola, non si sa mai.
Scendiamo 6-7 scalini e la luce si affievolisce sempre di più. Comincia ad esserci puzza di chiuso, ma arriviamo presto all'ingresso della cantina dove sono contenute le registrazioni delle telecamere.
Questo è solo il primo di altri 6 negozi da perlustrare.

[...]

POV Jimin

Oggi per la prima volta sono senza i miei colleghi e devo dire che sono più rilassato. Non che io non gli voglia bene, per carità, è solo che sono parecchio rumorosi.
A Yoongi servivano dei testimoni durante gli interrogatori e ovviamente mi sono offerto volontario. Stanotte non ho dormito e il caffè è l'unica cosa che mi può tenere sveglio al momento.

Yoongi è dentro con l'ultimo studente, fino a adesso non ho ascoltato niente perché la stanza è stata insonorizzata, però attraverso il vetro ho potuto vedere il ragazzo di spalle e il viso di Yoongi. L'ho guardato per parecchio tempo e ormai potrei conoscerne ogni centimetro.

Dopo qualche minuto l'interrogatorio finisce e anche l'ultimo ragazzo si alza dalla sedia, lasciando Yoongi solo dietro il vetro.
Vedo il ragazzo uscire e mi concentro sul mio collega, non voglio andare a disturbarlo dato che sicuramente è molto stanco.
Si accascia sulla sedia e si sbottona i primi due bottoni della camicia.
Il suo petto si alza e si abbassa lentamente, una goccia di sudore gli attraversa il collo mentre lui si inumidisce le labbra rosse con la lingua. Si passa una mano tra i capelli e li tira indietro, si morde un po' le labbra e poi guarda attraverso il vetro.

Distolgo improvvisamente lo sguardo da un altro lato, sentendo un imbarazzante calore sulle guance.

Si stava solamente rilassando e nella mia testa l'ho immaginato come...

«Jiminie.» Mi chiama. È appena uscito dalla sala e mi guarda con uno strano sguardo.
Mi schiarisco la gola e faccio finta che vada tutto bene.
«Si?»
Chiedo mettendo la schiena il più dritta possibile e cercando di guardarlo negli occhi.
«Nessuno ha visto Cho Junyong ma uno ha visto che la vittima si era trattenuta con il professore.»
Quindi lui è stata l'ultima ad averla vista, ciò significa che potrebbe essere un comp-

«Ma lui ha affermato che gli doveva solo dare dei consigli su un compito in classe, ecco il perché del suo DNA sul corpo.»

Questo ci porta fuori pista.