🚧 Bulletproof 🚧

Autobus

POV Hoseok

Sono qua da stamattina e adesso mi trovo in sala riunioni con tutti i miei colleghi, che sembrano avercela con me perché gli ho "rovinato" il giorno di riposo. A dir la verità anche Namjoon è rimasto qui ad aiutarmi con varie verifiche, abbiamo passato praticamente tutta la giornata insieme.

«Allora. Posso?»
chiedo a Namjoon, mentre gli frego gentilmente il telecomando di mano. Lui mi guarda infastidito e alza gli occhi al cielo, so che non sopporta quando gli altri svolgono il suo compito preferito.

È una vita che volevo farlo. Mi schiarisco per bene la gola e accendo il monitor.

«Oggi io e Namjoon abbiamo verificato alcune cose.»
Sullo schermo appaiono le foto degli amici più stretti di tutte e cinque le vittime.

«Sono sei testimoni.
Tre per la classe di Lee Hyejin e Kang Seoyun, tre per la classe di Sin Yongho, Lee Minso e Park Doyun»

Namjoon mi ruba il telecomando e manda una slide avanti, mentre continua a parlare al posto MIO.

«Ognuno di loro ha ricevuto un pagamento di 154.000 yen sulla carta di credito. Ma non è rintracciabile il mittente.»

Gli strappo bruscamente il telecomando dalle mani e faccio una faccia offesa, mentre lui mi fa un sorriso di sfida. Vuoi la guerra eh?

«È probabile che Cho Junyong gli abbia pagati per qualcosa.»

Namjoon mi RIfrega il telecomando e indica Yoongi con esso.
«Domani chiederemo più informazioni alle famiglie. Domande?»

Jungkook si guarda intorno e alza timido la mano, ricevendo subito il permesso di parlare.

«Come faceva Cho a sapere chi fossero gli amici stretti delle sue vittime?»

Un complice all'interno della scuola.

[...]

POV Namjoon

Abbiamo finalmente un sospettato, almeno quello. Avevo veramente creduto che non ci sarebbe stata speranza di prendere quel bastardo, ma adesso che sappiamo che sicuramente c'è un complice all'interno dell'università, le cose diventano un po' più facili.

Chiudo il computer e mi alzo dalla sedia.
Un giramento di testa mi prende all'improvviso e mi maledico mentalmente di commettere ogni volta l'errore di alzarmi velocemente. Sono due notti che non dormo e adesso la testa mi gioca brutti scherzi.

Sono le 00:30 e oggi mi sono promesso di farmi una bella dormita. A quest'ora la Bulletproof è praticamente deserta, apparte i lavoratori più testardi che rimangono qui fino a tardi e le guardie che hanno il turno di notte.
La mia squadra deve esserne andata da un pezzo... meglio così, voglio che domani siano tutti riposati, soprattutto Yoongi, anche se non credo che dormirà più di cinque ore.

Con questi pensieri faccio mi avvio verso il portone principale della Bulletproof , che affaccia a sinistra sul parcheggio e sulla fermata dell'autobus.
La macchina l'ho lasciata a casa, quindi oggi mi tocca il trasporto pubblico.
Sto per uscire quando sento una voce fin troppo famigliare chiamarmi alle spalle.

«Namjoon...»
Kim Seokjin è a pochi metri da me: non indossa il camice bianco ed ha un elegante completo che gli sta benissimo. In mano ha la sua valigetta e le chiavi della sua auto.
«Ciao Seokjin.»
dico, mentre aspetto che mi raggiunga.

Ci avviamo insieme fuori dall'istituto, ultimamente non parliamo più tanto come facevamo prima. Sono cambiate parecchie cose in questi anni e anche noi. Io da agente sono diventato il capo della squadra e si sono aggiunti nuovi membri, lui ha fatto sempre più esperienze e probabilmente altre cose che non mi ha detto. Ma la cosa che è cambiata di più sono i miei sentimenti: devo ancora capire se questo batticuore è qualcosa di temporaneo o se è permanente, fisso lì e in attesa di un atto di coraggio.

«Dove hai la macchina?»
mi chiede Seokjin, fermandosi un momento.
«A casa, oggi prendo l'autobus.» gli rispondo. Lui mi guarda con occhi preoccupati e poi scruta il marciapiede alle mie spalle.

«Oggi è domenica Namjoon, non passano gli autobus.»

[S.A: cazzata puramente inventata da me per scrivere un capitolo Namjin]

«Cazzo è vero.» dico affranto, mentre mi faccio un facepalm mentale.
Come accidenti ho fatto a dimenticarmelo, ora me la devo fare a piedi e addio alla bella dormita.
Seokjin preme un bottoncino sulle chiavi della macchina e vedo poco più in là una BMV bianca a cui si accendono i fari.

«Sali.»