Impossible

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POV Taehyung

Alla fine ieri ho dormito insieme a Jungkook nel suo letto matrimoniale. Nessuno di noi voleva lasciare l'altro dormire sul divano, così alla fine abbiamo ceduto entrambi.
Abbiamo visto l'ultimo episodio della Casa di Carta che è uscito mentre sorseggiavamo camomilla e poi siamo crollati dal sonno.

Durante la notte ho il vizio di abbracciare qualsiasi cosa ci sia vicino a me, altrimenti non dormo bene. Ieri ho dimenticato di chiedere a Jungkook di darmi un cuscino in più e quindi stamattina mi sono svegliato appiccicato a lui. L'ho sentito mentre mi accarezzava i capelli e mi ha fatto parecchia tenerezza.
Gli ho chiesto scusa non so quante volte, ma a lui non è importato niente ed ha continuato a scherzare.

Siamo tutti e due in pigiama (io ne indosso uno suo) e stiamo guardando la TV con i nostri caffè fumanti in mano.
Sono le 5:30, abbiamo preferito alzarci prima per stare un po' di tempo in compagnia.

«L'Australia sta bruciando e-»
Sorseggio ancora un po' di caffè mentre seguo il servizio.
Ma ad un tratto la giornalista si interrompe e comincia a parlare con la regia di un problema.
Sembra che ci siano nuove notizie e che non sappiano come inserirle.
Jungkook posa il caffè e guarda con gli occhi assottigliati lo schermo. Io faccio la stessa cosa, seguendo in attenzione quello che sta succedendo.

«Mi dicono dalla regia che Cho Junyong è stato ritrovato.»

Non ci credo.
Ci alziamo tutti e due di scatto e rimaniamo a fissare increduli i video che mostrano quel bastardo che cammina per strada.

«Al momento si trova a Tokyo, da quello che dicono le compagnie aeree il biglietto risale a più di un mese fa.»

Ci guardiamo con le bocche spalancate dallo stupore. Come-

«Per il momento non si sa altro. Buona giornata.»

Parte la pubblicità e Jungkook si affretta a spegnere la TV.
Rimaniamo ancora qualche secondo in piedi, incapaci di proferir parola.
Il mio collega si lascia cadere sul divano a peso morto, continua a fissare la TV come se stesse rivedendo il servizio daccapo.

«È arrivato a Tokyo il mese scorso.»
Sussurra, non riuscendo ancora a mettere insieme tutto quanto.
Non gli sembra vero, e neanche a me.
Prima non avevamo un pista, adesso siamo fuori strada.
Avevamo collegato Cho Junyong agli omicidi solamente perché era uscito di prigione ed era sparito, e siamo rimasti convinti del fatto che fosse lui anche quando non avevamo nessuna prova concreta.

«È impossibile che abbia ucciso da lì.»
dico io, mentre lo guardo.
«Ma è possibile che abbia dei complici qui?»
Mi chiede Jungkook.
Qualcuno ha pagato gli studenti, che però non possono aver ucciso nessuno, viene a sapere dell'interrogatorio di Jung Hajoon e lo uccide, come cazzo...

«Possibile. Prepariamoci ed andiamo alla Bulletproof, è inutile pensarci adesso no?»
dico, mentre mi avvio verso la camera da letto. Jungkook scuote la testa e annuisce, per poi seguirmi.

I miei vestiti sono ancora appoggiati sulla sedia, ho paura di fare una figura di merda non appena scoprirà che faccio fatica a farmi il nodo alla cravatta. Non l'ho mai saputo fare, ogni volta vado ad istinto.
Mi giro un attimo per vedere se ho dimenticato qualcosa e i miei occhi cadono sulla schiena muscolosa di Jungkook. Mentre allunga il braccio per prendere la camicia mi perdo nell'osservare quei magnifici bicipiti e... 

'Sta maledetta cravatta non si vuole allacciare e giuro che sono tentato da scaraventarla fuori dalla finestra.
Jungkook è seduto sul letto e continua a ridere un casino per le mie imprecazioni.
Riprovo un ultima volta e devo trattenere tutta la mia rabbia quando non ci riesco per l'ennesima volta.
Lascio ricadere le braccia lungo il corpo e dico affranto

«Io vado così.»

Jungkook mi ferma giusto in tempo sulla porta dell'appartamento, mentre sta ancora ridendo.
Mi giro e lui mi fa gentilmente il nodo alla cravatta, mentre continua a ridacchiare.

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