six

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Correvamo, correvamo sempre più veloci, il vento ci scombinava i capelli e la leggera pioggia li inumidiva, ridemmo, ridemmo come dei pazzi.
La rapina alla banca era stata un successone, fortunate furono le pochi vittime andando a escludere i soliti ricconi sfondati dalla parte della giustizia con una forte morale composta da pace e amore, ma in compenso eravamo riusciti a prendere tutti i loro possedimenti e le cabine svuotate fino a fondo.
Pensai e ripensai alle sue parole.

«che ne dici di uscire questa stasera bambolina?» ammiccò dopo aver perforato il cranio di una donna con un pugnalino da caccia
«solo io te e un locale di lusso» si avvicinò, riuscivo a sentire il suo caldo respiro sul collo farsi sempre più vicino fin quando delle luci rosse e blu non iniziarono ad illuminare la stanza accompagnate dall'assordante rumore delle sirene

«mio dio» imprecai davanti alla mia enorme cabina armadio portandomi una mano sotto il mento
«dai su via uscirà qualcosa, di certo non possiamo andare a fare shopping proprio ora» alzò le spalle Lia guardando assieme a me l'ammasso di vestiti
«per quanto l'idea mi alletti, proprio ora non posso» parlai seria
«che poi tutta questa agitazione per un tizio che hai conosciuto da poco, non è che che forse c'è qualcosa in più sotto?» mi guardò
Ignorai completamente la sua battuta e posai nuovamente l'ennesimo vestito ma come se Dio mi avesse ascoltato sotto pile di abiti riuscì ad intravedere un vestito verde scuro. Era aderente con uno spacco, la schiena scoperta e con fili di brillantini che si intrecciavano, con l'aiuto di Lia feci dei leggeri boccoli ai capelli e mi truccai.
Come previsto alle nove in punto la sua macchina si fermò davanti il cancello della mia villa, mi aspettava a braccia conserte mentre era appoggiato alla sua macchina, aprì la porta e i suoi occhi si illuminano.
«wow, sei uno schianto» si alzò e feci un giro su me stessa
«ne sono consapevole» gli feci l'occhiolino alzando una spalla
«bella e anche modesta, mi piace»
Arriviamo al ristorante dopo aver fatto una lunga e sana conversazione sulla musica che ci piaceva.

«quindi ti piace il rock?» domandai sorpresa osservandolo canticchiare una canzone alla radio
«esiste davvero qualcuno a cui non piace?» sorride e sorrido anch'io, un'altra canzone passò nel suo dischetto ed era una bellissima canzone italiana "Niente Canzoni D'amore" di un cantante di cui non ricordavo il nome, alzò la voce e iniziò a picchiettare con le dita il manubrio canticchiando, chiusi gli occhi godendomi quell'attimo di pace ascoltando le parole del testo.

No love songsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora