thirty-eight

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Il giorno dell'attacco a Reeves era arrivato, avevamo preparato di tutti e anche noi eravamo pronti a tutto.
«tutti pronti?» urlò Jackson
Percorsi le scale afferrando il mio mitra, guardai tutti che fecero un cenno d'approvazione e ci dirigemmo verso le moto per arrivare alla campagna dove si trovava la nostra vittima.
«io monitorerò i movimenti di Reeves e della sua squadra dal tetto, voi indossate gli auricolari e tenetevi sempre connessi» parlò Jackson per poi salire agilmente sul tetto
«sono sopra la palestra, Valak vai» continuò dopo poco
«sono all'entrata principale ci sono due guardie, nel corridoio ci sono tre telecamere una che punta all'entrata, una all'uscita d'emergenza e una alla centrale di controllo, devi scollegarle o non riusciranno mai ad entrare, ora sono nella palestra ci sono due entrate e a sorvegliare quattro uomini, assieme a Reeves ci sono altri tre uomini sono armati, confido in voi cercherò di distrarli» ci avvisò
«perfetto, telecamere offline attaccate»
Camminavo cautamente arrivando all'estremità del muro, guardai Meredith dall'altro lato che mi fece cenno con la testa e sincronizzate facemmo fuori i due uomini davanti l'entrata posando i loro corpi a terra. Passammo velocemente nel corridoio per arrivare alle spalle della palestra dove percorremmo il cortile buttandoci tra i cespugli per fare segno a Eric di eliminare i quattro uomini all'entrata.
«fermi stanno uscendo, Reeves e Valak sono da soli, c'è una donna con loro, Claudia?» si fermò Jackson
«ecco perché voleva sempre assistere ad ogni nostra riunione» disse Alex dando un pugno al terreno
«non la passerà liscia»
Uscì allo scoperto iniziando a correre verso l'entrata.
«ferma Alissa, cazzo» urlò Cole seguendomi a sua volta
Sentì sperare ai due uomini che uscivano e  feci irruzione all'interno.
«cosa ci fai qui?» domandò stranita la ragazza senza aver più tempo per respirare
Afferrai il colletto della camicia di Reeves avvicinandolo al mio viso.
«che cosa vuoi da me e il mio clan?»
«sta calma ragazzina» rise alzando le mani
«allontanati Alissa» parlò Cole entrando con a seguito gli altri
Tutti puntano le armi verso il nemico.
«fareste meglio a pensarci bene quelli lì fuori sono più di quanto vi aspettereste» sussurrò ad un palmo dal mio naso
«Cole amico mio te la sei scelta bene» ghignò facendomi l'occhiolino
«vai al punto Jake cosa vuoi?» si avvicinò il biondo spostandomi dal suo tocco
«ve l'ho detto voglio solo vendetta» iniziò a ridere come un pazzo, gli tirai un pugno scaraventandolo a terra e mettendomi a cavalcioni su di lui per tenerlo fermo
«basta giochetti sono qui, uccidimi» gli dissi spingendolo
Mi portò le mani al collo alzandosi.
«Alissa cara io non voglio uccidere te, ma il tuo bel fidanzato tu sarai l'ultima» si avvicinò a lui
«non toccarmi» si scansò
«Lucas quanto mi sei mancato amico mio, tu sei Lia mi complimento sei bellissima» le toccò i capelli ricevendo uno schiaffo
«lasciala stare» si mette avanti a lei il biondo
«chi c'è qui invece?» rise leggermente
«Brian McCall sai hai un certo rispetto nelle strade quanto la tua bella sorella, Meredith è passata una vita e tu resti sempre angelica» allungò la mano che viene abbassata velocemente da mio fratello che gli puntò l'arma alla testa
«no» si avvicinò
«su via ragazzi voglio solo fare amicizia» alzò le braccia in modo teatrale
«e tu Lara mio dio, incantato» le fa fare una giravolta
«lasciala stare» sibillò Alex
«tu sei il famoso el torturador non è così?» rise per il suo nomignolo guardandomi in faccia sorridente
«biondino tu puoi anche scendere dal tetto, tanto già ti ho visto» alzò la testa
Dopo pochi minuti entrò Jackson con dietro due uomini.
«allora cosa si fa? caffè?» si sedette al tavolo dove stava prima parlando con Valak
«non resisto» sussurrò Alex prima di sparare ad un uomo di Reeves e creare il panico
«cazzo Alex cos'hai in testa?» urlò Brian mentre correvamo a nasconderci dietro i resti della palestra
«attaccate» sentì urlare da Reeves
«Alex e Lara destra, Brian e Meredith sinistra, Lia e Eric centro, Jackson tu te la senti?» allungai la pistola verso di lui che afferrò dopo aver annuito
«Cole, Jackson dobbiamo uscire fuori la palestra e andare da Reeves» caricai i colpi togliendo la sicura
«questa cosa non sarà facile ma abbiamo superato ed affrontato molto peggio insieme e questo dovrebbe essere una passeggiata, conto su di voi famiglia» parlò Brian e uscimmo tutti dalle nostr postazioni
Quando arrivammo all'esterno della palestra notammo Reeves accompagnato da una decina di uomini recarsi vicino un elicottero non tropo lontano, Cole colpì la gamba del nemico facendolo cadere a terra.
Subito veniamo attaccati dai suoi uomini Jackson riusciva a disarmarli con alcuni pugni mentre Cole usava il suo pugnale, osservai i suoi occhi spalancati mentre era fermo sull'uscio di quel veicolo pronto ad osservare tutte le mie mosse, il suo sorriso era freddo.  Incantata non mi accorsi dell'uomo che si era lanciato addosso, mi bloccò le braccia e le gambe e mi puntò la pistola alla fronte stava per premere il grilletto quando sentì uno sparo che non proveniva dall'uomo sopra di me. Osservai Jackson tremante puntare la pistola verso l'uomo che cadde al mio fianco in una pozza di sangue, lo ringraziai e mi soffermai su Reeves che ormai si era alzato già qualche metro da terra.
«cazzo» urlai
«vi ammazzerò tutti, fosse l'ultima cosa che faccio» disse ridendo, ricambiai facendogli il dito medio
«dov'è quel pazzo?» domandò Brian
«è scappato» indicai l'elicottero ormai lontano
Il rientro a casa non era stato uno dei migliori, mi slegai i capelli dalla coda che mi faceva venire il mal di testa e bussai alla porta di Jackson.
«posso entrare?» entrai sentendo la sua voce
Mi sedetti accanto a lui prendendogli la mano.
«va tutto bene?» gli domandai accarezzandogli i capelli
«Alissa l'ho rifatto, ho sparato a qualcuno» mi guardò
«Jackson è la nostra vita ormai e sei stato bravissimo mi hai salvato la vita pensa che se non avresti sparato a quell'uomo ora non sarei qui» lo abbracciai
«hai tolto la vita ad un estraneo che voleva uccidere la tua famiglia per salvare un membro della tua famiglia» gli baciai la fronte
«devo dirlo a Brian, Alex e Lia» annuì
Scendemmo le scale e lui un po' titubante parlò di scatto.
«ho sparato a un'uomo» fece un mezzo sorriso
«bravissimo Jack» disse Brian abbracciandolo, Lia sorride solo
«bravo fratellino» lo alzò in aria abbracciandolo Alex
«non sarei qui se non avesse premuto quel
grilletto» dissi sorridendo, mi abbracciò e salì di sopra
«è la nostra routine uccidere cosa c'è di strano?» domandò Lara
«nostro padre era solito picchiare sia noi che nostra madre da piccoli, una notte si accanì violentemente su di lei, la uccise. Lui era da sempre stato un ubriacone, portava sempre con sé la pistola e aveva molti debiti per scommesse o cose varie, quella sera non ero a casa e in compenso picchiò Lia e Jackson essendo solo un bambino era consapevole di non poter far nulla quindi gli sparò. Da lì non utilizzò più un'arma per questo si esclude sempre dagli attacchi e preferisce vedere uccidere piuttosto che uccidere» concluse Alex

No love songsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora