fourty-one

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Passò una settimana dall'incontro avuto con Loren e da lì non ce ne fu più taccia, più ci pensavo più mi convincevo dell'idea che fossi diventata pazza.
Mi alzai dal letto stiracchiandomi la schiena, Cole continuava a dormire mi avvicinai e gli posai un leggero bacio sulle labbra.
Inalai il profumo della maglietta che indossavo e sorrisi guardando il mio ragazzo.
«buongiorno» entrai in cucina dando un bacio volante a tutti
«giorno Alissa» sorrise Aurora
«sai se non ti fosse piaciuto il mio ragazzo avrei anche potuto trovarti un po' più simpatica» risi sentendo le risate di Sam e Eric mentre il suo viso si tingeva di rosso
«stasera si va a ballare, ultima sera da ventunenne» dissi sventolando la mano in aria
«hai notizie di Loren?» domandò Jackson sorseggiando il caffè
«no, ma mi sembra tutto molto strano, la sorella morta sei anni fa è viva non può essere Jack, lo sai bene»
«non lo» sta per dire il biondo ma venendo interrotto dal campanello
«apro io» saltellò Lara appena scesa dalle scale
La figura di mia sorella si fa spazio nella grande cucina bianca.
«buongiorno a tutti» strillò togliendosi gli occhiali da sole rigorosamente rosa
«come sta la mia sorellona? domani è il grande giorno, ventidue anni ed essere così bella» mi abbracciò
«Brian» urlò sporgendosi verso il piano superiore
Sentimmo i passi di Meredith e Brian percorrere velocemente le scale.
«che, che è successo?» balbettò Mer
«avete fatto le ore piccole a quanto vedo» rise guardando i graffi che Brian aveva sul petto e i segni di morsi che spuntavano da sotto la maglia di Meredith
«Loren sei tu» disse mio fratello tranquillizzandosi
«ma chi è che urla a quest'ora del mattino?» si stropicciò gli occhi Alex spuntato alle spalle della coppia
«di nuovo la sorella zombie? giorno» disse rivolgendosi a lei, trattenemmo tutti una risata
Ci fu silenzio e in un attimo la sua espressione dolce venne sostituita da una piena di rabbia.
«si sono la sorella zombie, una ragazzina di dodici anni lasciata a terra ancora mentre respirava» urlò gettando il vaso a terra
«calmati» le andò vicino Eric
«é stata tutta colpa vostra, lo è sempre stata» strillò
«mi avete lasciata in mano dei russi, mi avete lasciato morente a terra, ma l'importante è essere di nuovo qui, farete la mia stessa fine» disse piena d'ira
«la tua stessa fine?»
Ero scioccata, non riuscì ad apprendere bene il significato di tutte quelle parole, ero in uno stato di tremenda confusione.
«ci vediamo presto» raccolse la sua roba e scappò via
«ma che cos'è questo casino?» sbadigliò Cole   appena sceso dalle scale
Ci guardiamo tutti e iniziamo a ridere come matti sotto le occhiate del biondo che non riusciva a capire.
La sera arrivò presto e iniziammo a ballare come se non ci fosse un domani, vedevo tutto a rallentatore le persone che saltavano, il fumo e le luci, la canzone andava piano come se stesse accompagnando quel momento.
Meredith e mio fratello ballavano lui la guardava con occhi sognanti mentre sorrideva e mai l'avevo visto così felice.
Vedevo Jackson, Alex e Lara ridere a causa delle facce strane del torturatore già ubriaco.
Lucas, Lia e Eric saltavano dall'entusiasmo nel vedere Sam e Aurora baciarsi.
Poi c'era lui, il mio lui.
Era al mio fianco sorseggiava il suo drink preferito mentre ballava, le luci colorate gli colpivano il viso, i capelli mossi erano tenuti fermi da un po' di gelatina.
Più lo guardavo più mi innamoravo.
Ricordo ancora gli sguardi, il nostro primo bacio, l'ignorarsi mille volte per poi volersi sempre di più.
Ricordo i nostri corpi a contatto quella notte, i suoi baci, le sue carezze, i nostri respiri che si fondevano e la luce della luna illuminare i nostri corpi nudi.
Più lo guardo e più mi rendo conto di quanto mi sia riuscito a cambiare, di com'ero e di come sono ora solo grazie a lui.
Ricordo il sapore delle sue labbra e il suo profumo.
Lui è mio.

No love songsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora