fourty-four

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Erano passati due giorni dal mio compleanno e quella frase non faceva altro che ripetersi nella mia mente.

«diventerai mia moglie bambolina»

Sorrisi continuando a pensare al suo viso, mi sciacquai la faccia e scesi giù in cucina.
«buongiorno» mandai un bacio a tutti
«good morning» dissero Jackson e Lucas contemporaneamente per poi guardarsi
Dopo poco sentimmo scendere le scale da dei passi pesanti.
«giorno» si presentò Aurora con aria molto stanca e la maglia che Sam indossava la sera precedente addosso
«qualcuno qui non ha dormito, ma si è ben divertito» rise Alex per la rima
«dai Alex ho sonno e non è il momento giusto» mormorò e Lara le passò una tazza con latte e cereali
«allora state insieme?» domandò curiosa Lia
«si» sussurrò spostando lo sguardo 
«parli del diavolo» dissi spintonando la ragazza al mio fianco
«buongiorno» disse Sam presentatosi a petto nudo dando un bacio sulle labbra ad Aurora che subito arrossì
Accesi il telefono e scorrendo tra le notifiche giornaliere mi accorsi un messaggio da un numero non salvato .

"ciao sorellona, auguri in ritardo, domani per festeggiare i tuoi ventidue anni tu e i tuoi amici venite qui alle dieci in punto non accetto ritardi, baci loren"

Quando cliccai sulla posizione del luogo mi portò un piccolo edificio sperduto tra le campagne.
«Brian, guarda qui» mostrai il messaggio a mio fratello
«non lo so Ali, non mi fido» scosse la testa sedendosi al mio fianco e attirando l'attenzione degli altri
«neanche io» continuai a guardare lo schermo
«abbiamo visto entrambi Loren con un proiettile conficcato in testa e magicamente è riuscita a sopravvivere? è fisicamente impossibile tutti questi anni dov'è stata?» si domandò Brian
«va a svegliare Cole, ci penseremo più tardi adesso è ora di pranzo» parlò dolcemente Mer abbracciando il ragazzo tatuato
Salì velocemente le scale guardando i grandi quadri appesi.
«ehi cosa cerchi?» dissi ferma sullo stipite della porta
«sto cercando la mia maglia» alzò le coperte per poi voltarsi
«ma certo, trovata» indicò la maglia che indossavo
«su prendi qualcosa e scendi dobbiamo mangiare» dissi correndo in camera di Sam per prendere una canotta
«eccovi, Cole dovresti svegliarti prima» lo rimproverò Meredith
«scusa mamma» rise
Lanciai la maglietta a Sam che prese al volo.
«grazie McCall»
Il giorno successivo arrivò presto e dopo averne discusso accuratamente abbrivammo scettici all'ipotizzare che fosse tutto un brutto scherzo.
«allora ragazzi, il giorno è arrivato questa sera è molto importante che voi diate il massimo, per le dieci meno venti vi voglio tutti qui» dissi al gruppo di ragazzi che avevamo radunato
Dopo esserci preparati vestendoci comodi e attrezzati per il nostro piano, salimmo in auto mettendo in moto per avviarci al luogo d'incontro.
«dobbiamo dividerci siamo in più di cento uomini, gruppi di cinquanta a tutti e quattro i lati dell'edificio. Noi siamo costretti ad entrare quindi Sam Aurora voi vi lascio al comando del vostro gruppo fate del vostro meglio» comandò Brian osservandoli
Entrammo lentamente nell'edificio ma il buio non ci permetteva di vedere esattamente dove andavamo.
«finalmente pensavo non arrivaste più» disse Loren
La seguimmo fino al retro dell'edificio dove c'era acceso un falò ma improvvisamente iniziò a ridere.
«cos'hai da ridere?» urlò Eric
«siete entrati in pieno nella trappola» continuò a ridere
«sorpresa» urlò una voce alle sue spalle
«dovevo immaginare che ci fossi tu dietro questa messa in scena Reeves» disse Cole
Puntò la pistola alla fronte di mia sorella.
«lasciala stare» si avvicinò bruscamente Brian puntando il fucile verso Cole
«lei non è Loren» sussurò
«vi ho mentito fin dall'inizio, il suo nome è Sara» indicò la ragazza che iniziò a togliere la parrucca bionda e le lenti azzurre
«perché lo hai fatto cosa c'entrava?» lo guardai 
«volevo giocare con i vostri sentimenti, confondervi e farvi pensare che nonostante tutto anche se per colpa vostra lei era ancora viva»
«non è morta per colpa nostra» scossi la testa 
«si invece, secondo voi ci assomiglia? ci avete creduto bene» avvicinò il suo viso a quello della ragazza
«basta questa conversazione è una stronzata» gli puntai la pistola
«se miri me uccido lei» rise
«fanculo» spostai la pistola sulla ragazza sparandole allo stomaco
«questo non era previsto» rise leggermente guardando il corpo contorcersi sul terreno
«ora» urlai più forte che potevo
Sentì gli spari e le urla.
La guerra era appena iniziata.
Mi gettai su Reeves che abilmente riuscì a schivare le mie mosse.
«questa cosa non continuerà all'infinito tu morirai, stasera» urlai  mentre lo rincorrevo, mi saltò addosso tirandomi un pugno al naso ribaltai la situazione colpendogli l'occhio e riempiendolo di pugni.
Tornai indietro e vedi i miei uomini combattere.
«vai Jackson, se le mani ti abbandonano sai cosa usare e sei più che pronto» gli dissi
«tu lì braccia più alte e gambe tese colpisci più forte»
«dov'è?» chiese Cole
«sopra» indicai l'altro guardandolo poi salire le scale che portavano al tetto, riuscimmo a fermarlo prima che potesse salire nuovamente sull'elicottero, gli sparai alla gamba ed arrivò al bordo del tetto
«va al diavolo» disse Cole dandogli un calcio per farlo cadere giù
Restammo dei secondi immobili per goderci quell'aria fresca mentre osservavamo dall'ago il corpo dell'uomo caduto pieni sotto. Quando scendemmo richiamammo tutti felici che fossero illesi.
«è stata dura ma ce l'abbiamo fatta» parlò mio fratello
«grazie per il vostro aiuto» alzò la mano Cole
«vi abbiamo messo in grave pericolo ma ve la siete cavata alla grande, siete liberi di andarvene, tranne vuoi due» dissi a Sam e Aurora sorridendo
«è morto quindi?» domandò Aurora
«per sicurezza» a parlare fu Lucas che si incamminò verso il corpo di Reeves per puntargli il fucile alla testa
«troppo facile» sentì sussurrare flebilmente da Brian
Delle urla attirarono la nostra attenzione, poi degli spari.

No love songsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora