twenty-five

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Ero seduta sul divano tra Lia e Eric, eravamo tutti un po' turbati e in allerta dopo aver sentito il racconto di Cole.
«possiamo parlare?» annuì alzandomi e lo seguì in camera sua, mi sedetti sul letto mentre osservavo lui camminare a vuoto per la stanza
«mi dispiace» disse tutto d'un tratto facendomi ridere lievemente
«ti dispiace? davvero?» alzai un sopracciglio
«mi hai solo usato e io come una stupida non me ne sono resa conto avrei dovuto mandarti a fanculo parecchio tempo fa e non cedere alle tue avance da playboy» lo guardi mordersi un labbro
«ti ripeto mi dispiace e capirò se mi pianterai in asso ma ho il diritto di giustificarmi e dirti che erano una miriade di cazzate, avevo paura ed ero arrabbiato non ho mai pensato che quella notte era stata giusto per anzi ho più che atteso quel momento» scosse la testa sedendosi al mio fianco, non dissi niente ma lo guardai attenzione
«tu mi piaci bambolina, sono innamorato di te» disse accarezzandomi una guancia ma mi spostai
«su via Alissa»
Sbuffò guardandomi per poi ricevere un bacio dalle mie labbra.

«tu mi piaci bambolina, sono innamorato di te» pronuncia quelle parole con così tanta tranquillità, vidi i suoi occhi brillare ma si spostò dal mio tocco per il troppo orgoglio
«su via Alissa» sbuffai guardandola, sorrisi e subito iniziai a pensare a quanto lei mi abbia cambiato, ero pronto ad uccidere chiunque pur di stare al suo fianco
Non ricevetti risposta ma mi baciò.
Eravamo sdraiati sul letto, lei abbracciava il mio foro mentre io le accarezzavo i capelli, le coprì il corpo nudo e vedi i suoi muscoli rilassarsi al mio tocco. Ma il pensiero di quella sera continuava a tormentarmi.

Entrai nel solito bar, salutai Ray e mi andai a sedere su uno sgabello del bancone era notte fonda, c'erano poche persone ma al mio fianco si sedette un uomo non l'avevo mai visto, dopo aver assaporato la birra si voltò e mi inizio a guardare, non lo riconobbi subito ma i suoi lineamenti avevano qualcosa di alquanto familiare. Di scatto presi la pistola e gliela puntai alla tempia, le poche persone rimaste nel bar uscirono fuori sapendo che con me qui la cosa non sarebbe andata a buon fine.
«calmo amico, vengo in pace» alzò le mani in alto mentre rideva
«e bene si, sei riuscito a realizzato il tuo sogno, boss della mafia americana» iniziò ad applaudire guardandomi dall'alto verso il basso
«che cosa vuoi?» dissi tendo ben saldo il dito sul grilletto per un eventuale scatto improvviso
«vendetta» rise scherzosamente
«non lo ripeterò un ultima volta, cosa vuoi?»
«finire quello che ho inizia in passato, sai ho racimolato molte informazioni su di te e il caro Lucas a proposito come sta? spero bene è così un bravo ragazzo, ma arriviamo al dunque, non voglio soldi, non voglio droga, ne compromessi, niente, voglio solo una dolce vendetta» posò il coltello sul bancone
«è molto carina la tua ragazza Alissa anche la sua amichetta non scherza affatto, com'è che si chiama? Lia, giusto? molto carina anche lei» gettai la pistola sul pavimento e afferrai la sua gola
«non osare neanche pensare di avvicinarti a loro» ringhiai a denti stretti
«mi raccomando fai attenzione, sai bene che io sono ovunque» iniziò a ridere come un matto

No love songsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora