uno

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«Pochi esseri umani hanno un’anima, nessuno ha un’anima alla nascita. L'anima va acquisita, coloro che non ci riescono, muoiono.»

Zorba- Izi

Come fanno queste persone a non rendersi conto che sono nella continua e costante ricerca di qualcosa che li renda felici, appagati. Nessuno si è mai reso conto che sta solo cercando la propria anima, nessuno la possiede, è da trovare, cercare fino alla fine della propria vita. L'essere umano non si è mai accorto di questo particolare, nessuno ne è a conoscenza, nessuno pensa a questa cosa.

Si crede che quel Dio che tutti quanti venerano, abbia dotato ognuno di questa cosa. Ed è per questo motivo che nessuno di queste persone, presenti affianco a me pensano a questa cosa. Tutti credono che sia giusto così, che il loro Dio sia buono e gli abbia concesso tutto quello che hanno. Ma la loro frustazione si vede, proviene dalla mancanza di questa cosa. E allora perché non insegnano ai bambini che fin da quando sono nati sono alla ricerca di qualcosa? Perché si pensa che tutto finisca nel lusso? Tutti ne vogliono una parte, come se, una volta avuta la loro vita la loro anima fosse colma, piena, hanno trovato il loro scopo.

Perché non insegnano ai propri figli invece che l'anima va conquistata, va cercata. Oppure si finisce morti. Senza anima. Questo è lo scopo della nostra vita, eppure nessuna di queste persone, presenti in questo misero e piccolo parchetto ne è a conoscenza.

-ehi, tutto okay?- chiese mio fratello Matteo avvicinandosi a me, girai di poco la testa e sorrisi leggermente -sì, tutto okay. Soliti pensieri- alzai le spalle -immagino- rise e si sedette affianco a me -capisco quello che pensi, ma non credi che ne stai facendo una questione importante?- chiese -non penso- risposi -Matteo, guardati intorno, forse tu per primo stai ancora cercando la tua anima- dissi -è probabile- rispose -ma di certo, continuare a pensarla senza fare nulla, non ti porterà da nessuna parte- continuò, e anche in questo caso aveva ragione. Restare qua, su una panchina non mi avrebbe aiutata a fare nulla. -hai ragione- risposi -ma comunque, cosa volevi dirmi?- chiesi incuriosita -ecco, volevo chiederti se ti va di conoscere alcuni miei amici- sorrise e io lo guardai confusa -chi sarebbero questi?- chiesi quasi scettica -sono dei miei amici, come ti ho detto, alcuni vengono da qua zona di Milano, altri da Genova, roba cosi- disse velocemente -ma almeno sono simpatici?- chiesi portando gli occhi al cielo -molto- rispose -andiamo? Arriveranno tra poco- sorrise e si alzò, mi alzai anche io assieme a lui e ci avviammo verso la sua Mercedes
-sappi- dissi aprendo la portiera della sua auto -che per venire da te ed essere puntuale, se no mi rompevi i coglioni, non ho neanche fumato. Fa che almeno ne valga la pena- dissi e alzai gli occhi al cielo, entrai in auto seguita da mio fratello -sicuramente- rispose -andrai d'accordo con quella gente lì, ti fidi?- chiese sorridendo e chiudendo la portiera del suo lato -di te poco- risi
-stronza- rispose mettendo in modo il veicolo.

[...]
Arrivammo a casa sua e aspettammo l'arrivo di questi misteriosi ospiti. Matteo non mi aveva mai parlato di queste persone, ed infatti ero curiosa di conoscerli.

Suonarono al campanello e Matteo andò ad aprire, già dall'ingresso si iniziarono a sentire le loro voci.
-venite, venite.- disse mio fratello -vi presenti mia sorella- disse per poi entrare in cucina. Mi misi a sedere composta e sfoggiai un sorriso, appena arrivarono gli ospiti, mi alzai ed educatamente andai a salutare.

-ciao piacere, Martina- dissi porgendo la mano al primo ragazzo che mi si presentò davanti, aveva qualcosa di vagamente particolare. Aveva lo sguardo serio e gli occhi grandi e scuri, i capelli ben tagliati e le labbra piegate leggermente all'insù mentre stringeva la mia mano -piacere, Diego- rispose mentre quei occhi, lentamente iniziarono ad entrarmi in testa senza che io me ne accorgessi.

Lui rimase qualche istante a guardare la mia espressione probabilmente incomprensibile. Scossi leggermente la testa e mi presentai agli altri.
Tranne quel ragazzo, erano tutte persone semplici, era bello poter parlare con loro.

Ma Diego, era l'unica persona che davvero mi incuriosiva, aveva qualcosa di particolare in quei occhi, qualcosa che mi era familiare. Non saprei come descrivere la cosa, ma era qualcosa di unico. Come se alla fine, io lo conoscessi da sempre.

-ehi qualcosa non va?- chiese Mario avvicinandosi a me -no, tutto bene, perché?- chiesi -non so, hai smesso di parlare- rise -no è che stavo pensando- sorrisi e lui si sistemò i folti capelli ricci, ridacchiando -sei proprio uguale a Diego- rise, lo guardai scettica -non so neanche chi è- alzai le spalle -beh è normale- rise -ha parlato pochissimo sta sera, e comunque è quello coi baffetti- disse indicando con un cenno del capo il ragazzo -sarà- alzai le spalle.

Avevo parlato con qualcuno di quelle persone, splendide bisogna dirlo. Ma quel Diego sembrava così distante che mi intrigava, mi incuriosiva in una maniera per me sproporzionata.

Ero decisa che dovessi conoscelo, se era come diceva Mario, perché allora non parlavamo? -ehi ciao- dissi imbarazzata, Diego che fino a quel momento era distratto ad ammirare il panorama che si vedeva al di sotto del mio balcone si girò lentamente, con la sigaretta fra le dita e mi sorrise dolcemente -ciao- rispose -non hai parlato molto questa sera- dissi, capendo immediatamente di aver sbagliato. Lui alzò le spalle -lo so, ma boh, delle volte non ho voglia di parlare- rispose portando poi alle labbra la sigaretta -ti capisco- risi -questa sera se non fosse stato per Mario, ti avrei fatto compagnia in silenzio- dissi accendendomi una sigaretta -davvero? Non sembrava- rispose lui prendendo il posacenere -invece è così, parlando con lui, ha detto che io e te ci assomigliamo..- dissi

Perché delle volte non sto zitta?

-Mario delle volte dice le prime cose che gli capitano in testa- rise spegnendo la sigaretta -poverino- risposi ridendo -delle volte si, non l'hai notato?- rise spostando un lato della tenda per rientrare in casa -mmh..no, sinceramente- risposi sorridendo -eh fidati, quando li conoscerai meglio concorderai con me- rise per poi rientrare all'interno.

Eravamo davvero così simili come dicevano?

Sto tenendo questa storia da troppo, e per quanto mi sia complicata da scrivere voglio portarla avanti finché posso.
💙

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora