sedici

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Restai in piedi a fissare il messaggio, senza sapere cosa fare. Dovevo dirlo a Matteo?

Chi poteva essere?
-Martina, tutto bene?- chiese Matteo notando il mio sguardo perso -sì, tutto bene...- risposi poco convinta -no, non va bene un cazzo, che succede?- chiese strappandomi il cellulare dalle mani -che cazzo fai oh!- urlai cercando di riprendere l'oggetto elettronico, mentre lui, interessato al messaggio iniziò a leggerlo

-chi è?- chiese preoccupato -che ne so- alzai le spalle allontanandomi dal moro -cazzo..- sussurrò mentre guardava nuovamente il messaggio -Martina, l'unica persona che può chiamarti in questo modo è Fabio- disse Matteo restituendomi il cellulare -ma che vuole ancora? E come ha fatto a vedermi assieme a Diego?- chiesi preoccupata, ieri sera Milano era deserta.

Ancora alla sua età prova a fare il giovanile?

-non lo so...ma credo sia lui, stai attenta- disse mentre si allontanava da me sorpassandomi.
Nei suoi occhi si vedeva un lampo di preoccupazione, come se tenesse ciò che Fabio potesse farmi, ma non poteva farmi ancora del male, non glielo avrei permesso. Non avrei permesso ad una persona del genere di rendermi la vita ancora peggio di quello che era.

[...]

-che dici, andiamo a fare un giro?- chiese Diego arrivato da poco -no, sei appena arrivato. Dove vorresti andare?- risi leggermente nella speranza che le mie parole lo avessero convinto -che vuoi fare qua?- chiese annoiato -qualsiasi cosa...guardiamo un film?- chiesi cercando di distoglierlo dal suo pensiero.

Diego mi guardò, fisso negli occhi, come se mi stesse leggendo, sotto ai suoi occhi scuri, mi sentivo un libro aperto, lui riusciva a decifrarmi, non sapevo come faceva, ma lui capiva. Capiva ciò che mi passava per la testa con una semplice frase.

-qualcosa non va, si vede dai tuoi occhi- disse, sospirai, non mi restava che raccontargli del messaggio.
-ho ricevuto un messaggio da parte di mio padre...ci ha visto ieri sera, e non voglio uscire, non voglio vederlo, so che è da queste parti- dissi -Martina, non ti preoccupare, ci sono io. Andrà tutto bene, ti fidi?- chiese

Mi fido?
Dovrei fidarmi?

-si, mi fido- dissi quasi con timore -usciamo allora, andiamo- disse alzandosi in piedi e incando con un cenno del capo la porta d'ingresso, mi porse la mano, così dopo averla afferrata ed essermi alzata uscimmo.

[...]
Nonostante le vie erano deserte, avevo sempre quell'orribile sensazione che lui, presto o tardi si sarebbe presentato.

-possiamo passare un attimo al tabacchino?- chiese -dovrei prendere le sigarette- disse -va bene- risposi

Una volta arrivati al negozietto quasi nel centro del paese decisi di aspettarlo all'esterno di esso, approfittando anche per fumare una sigaretta.

-piccina- disse una voce alle mie spalle che mi fece gelare -che fai, non ti giri?- continuò subito dopo, lentamente girai il capo -che ci fai in giro?- chiese avvicinandosi mentre sentivo l'adrenalina scorrermi nelle vene.

La testa iniziava a non ragionare, la rabbia stava per prendere il sopravvento.
-ancora con quello sfigato stai in giro?- rise -non hai proprio tempo da perdere eh- disse con sguardo più serio di quanto non fosse solitamente -che vuoi Fabio? Sto in giro con chi cazzo impare, lasciami in pace- dissi cercando di controllare il mio tono di voce -dovrei? Bambina, andiamo, che ci stai fare qua? Torna a casa- disse accarezzando una ciocca di capelli -non torno con te, vattene a fanculo te e quella puttana- dissi -stai sbagliando a parlare bimba, fa la brava dai. Andiamo- disse prendendomi per il polso -lasciami cazzo- dissi strattonando il polso -ma ti vedi?- disse innervosito -sei ridicola Martina, stai in giro con un tipo che fino a ieri neanche ti filava, lo vuoi capire che ti sta prendendo per il culo? Così come tuo fratello, sono dei finti di merda. Ma te, te solo questo ti puoi meritare. Se ti ricordi dove abito, quando ti sarai resa conto di sta stronzata, cercami - disse -vattene, lasciami in pace- risposi e prima che perdessi il controllo totale di me, Diego uscì fuori.

-che ci fai qua?- disse guardando male il moro -me lo chiedevo anche io- rise Fabio -va via- rispose Diego innervosito dalla faccia da schiaffi di quello che dovrebbe essere mio padre -volentieri- rispose -a presto Martina, e ricordati ciò che ti ho detto- rispose facendomi l'occhiolino
-fanculo- risposi allontanandomi di corsa

Che avevo fatto di male per meritarmi un padre del genere?

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora