«I tuoi occhi son la mia disgrazia»
Odi- Izi
La luce riempiva la stanza, girai la testa dal lato opposto, dove solitamente dormiva Diego per trovare un minimo di rifugio contro il suo petto. Ma il suo lato, era insolitamente vuoto.
Mi misi a sedere guardai l'ora.
Le otto e mezzo del mattino, perché si era alzato così in fretta?Tolsi le coperte dal mio corpo e mi alzai, lentamente andai nella cucina, per fare colazione.
Mentre attendevo Che Diego tornasse a casa. Era così insolito ora per me stare senza di lui, eppure stavo da pochi giorni in casa. Ma ormai la sua presenza era l'unica cosa che mi era rimasta.
L'unica persona che era rimasta al mio fianco. E l'unica che volevo in quel momento.Girovagai per casa, il tempo passava e lui non tornava, probabilmente era in studio, si, forse era anche il caso di non pensarci tanto. Tornerà, avrà da fare.
Tolsi il pigiama e presi i primi vestiti che trovai nell'armadio, presi le chiavi di casa e uscì.Passeggiai per il centro di Milano, mi guardavo attentamente attorno nella speranza che nessuno mi vedesse. Non volevo discutere con nessuno, non volevo fare del male a nessuno.
Lo stomaco inizio a brontolare, probabilmente era così tardi che era ora di pranzo, mi avvicinai ad un bar, nella speranza di poter trovare anche una piccola pizzetta per far tacere lo stomaco per qualche altra ora. Entrai nel bar, e all'interno di esso stava anche Diego, di fronte a lui stava una ragazza dai capelli scuri. Serrai i pugni sentendomi ancora più tradita di prima. Proprio lui che aveva giurato di starmi accanto, lo stesso a cui avevo confessato il mio amore. Lo stesso che aveva detto di amarmi.
Mi avvicinai al loro tavolo, Diego sbiancò la ragazza che era con lui mi guardò incuriosita -ciao Diego, ecco dove stavi.. Ti sto cercando da questa mattina-dissi cercando di trattenere il tono ricolmo di odio - Martina...-disse con voce strozzata - quanto sei stronzo? Cazzo ci mancavi solo tu! Non solo i miei, mio fratello e tutti gli altri stronzi attorno. Anche te che mi metti le corna, porca puttana quanto mi fai schifo- dissi alzando il tono della voce - Martina... Ti prego torniamo a casa e parliamone- disse alzandosi in piedi e guardandomi timidamente in faccia, risi ma ridi di gusto - ma di che cazzo vuoi parlare?! - urlai - vaffanculo te e sta puttana--dissi tirandogli uno schiaffo in piano volto, e lasciandolo lì, dolorante.
Asciugai le poche lacrime cadute. Non dovevo piangere, non meritava le mie lacrime.
Fanculo.
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Zorba|| Izi
Fanfiction«Sembra storto 'sto mondo, ma non lo è. Sembro stronzo, ma in fondo sto come te» #2 in "Izi" [15/11/2019] #1 in "Izi" [04/03/2020]