quattro

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Passammo molto tempo a parlare, di tutto ciò che ci passava per la testa. Era insolito che avessi questa possibilità di parlare con qualcuno, anzi, mi era quasi impossibile.

Le persone sono così chiuse di mente, non vogliono capire e pretendono di essere capiti. Come possono pretenderlo? Nessuno può pretenderlo.
Era raro incontrare una persona con la quale potevi intraprendere almeno un discorso, ognuno era troppo impegnato a dare sfogo al suo ego, a fare vedere magari quella persona che non era.

Era davvero triste, tanto triste. Nessuno ha l'intenzione di interessarsi davvero ad una persona, per loro è importante parlare di sé stessi.
Era assurdo.

-ehi voi due, avete finito? Esistiamo anche noi eh- disse mio fratello interrompendo il nostro discorso -ma che vuoi?- dissi sbuffando -vorrei partecipare alla conversazione- sorrise sedendosi fra me e Diego, posando poi un braccio attorno alle mie spalle.

Lui non era geloso eh.

Tolsi il braccio dal mio collo e sorrisi cordiale -stiamo facendo i soliti discorsi che non comprendi, Matt- sorrisi sapendo che mio fratello non si sarebbe arreso facilmente -ah si?- disse -vorrei capire anche io, Diego, potresti gentilmente spiegarmi quello che passa nella mente di mia sorella?- chiese educatamente -perché non hai nulla da fare? Mario?- chiesi -dimmi bellezza- disse Mario comparendo dalla stanza accanto -ecco, potresti prenderti questo rompi coglioni?- dissi sorridendo al ragazzo che ridacchiò leggermente -dai Matteo andiamo, lasciamoli soli. Che di complessati ne abbiamo abbastanza- rise mentre l'altro si alzò -vaffanculo-rispose Diego con sguardo serio mentre i due sorridendo si allontanarono.

Sbuffai
-a volte non lo capisco mio fratello-dissi dopo un po' -immagino- rise -ma da quanto vedo neanche lui capisce te- alzò le spalle -poche persone possono farlo- risposi sperando che capisse che incluso in quelle persone c'era anche lui, era insolita come cosa per me. Ma era così, e per la prima volta nella mia vita mi sentivo a mio agio.

Ma non potevo accettarlo, perché mi spaventava così tanto?
-e tu permetti a quelle persone di capirti, vero?- disse -beh...penso di sì, ma io permetto a tutti i capirmi, almeno penso, ma nessuno mi capisce.- alzai le spalle -sicura che sia un problema loro?- continuò e iniziai a non capire. Cosa voleva dire che non era un problema loro? Non era possibile che fosse colpa mia, non facevo nulla.
Le persone erano così superficiali.

-sì, ne sono sicura. Poche persone possono farlo- continuai ad affermare distogliendo il suo sguardo dal mio -anche io?- chiese -tu forse più di tutti..e mi spaventi- dissi ridendo amaramente, mentre lui sorrise.

Era la verità. Lui mi spaventava più di qualsiasi altra persona.

[...]
-da quand'è che fai il fratello geloso?- chiesi ridendo appena i due genovesi se ne andarono da casa -da mai- rispose distrattamente -certo, come no!- continuai -ho visto come ti sei comportato con Diego, da quando? Prima insisti che dobbiamo fare amicizia e quando finalmente parliamo di qualcosa interessante ti intrometti, dimmi te- dissi alzando le spalle -non sono geloso, non rompere. Non ho voglia di litigare- chiarì immediatamente -non stiamo litigando, stiamo parlando, poi se non vuoi parlare basta dirlo eh- risposi innervosendomi non poco -sì va bene dai- risposi liquidandomi velocemente con un gesto della mano mentre era impegnato a scrivere chissà cosa -vaffanculo- dissi per poi afferrare la prima cosa che avevo sotto mano e assieme al telefono uscì.

Mio fratello era davvero assurdo.
Non capivo come facevamo alla fine ad andare d'accordo.

Perché si era comportanto in quel modo? Avevo sbagliato qualcosa? Ma non penso, non è vero. Ho fatto ciò che lui e Mario mi hanno sempre rimproverato di fare. Cosa voleva?
Non lo capivo, sì, forse per la prima volta mi importava di capire. Capire il suo comportamento nei confronti dell'altro. Era davvero geloso?

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora