quattordici

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«Quando siamo io e te nulla più, non esisti che tu»

Scusa- Izi

Restammo ancora per un po' a gironzolare per Milano, mano nella mano per tutto il tempo.

Era così strano quel contatto, eppure non mi dispiaceva. Volevo che Diego stesse affianco a me, volevo che questa serata non finisse più.
-penso che sia ora di tornare...- disse Diego guardando il suo iPhone che aveva poco prima tirato fuori dalla tasca dei jeans -perché?- chiesi contrariata, perché dovevamo andare via?
-sono quasi le tre...tuo fratello mi sta tempestando di messaggi- rise il moro, mentre portava un braccio attorno al mio collo.

Perché fai così?

Sorrisi guardandolo, mentre lentamente ci avviammo verso la sua auto.
Per la prima volta, mi sentivo nel posto giusto al momento giusto, era così bello poter stare con una persona così simile a te.
-mi piace stare con te...- sussurrai sul suo petto quando ormai eravamo arrivati a destinazione -anche a me piace...- rispose lui accarezzando i miei capelli mossi, facendo scivolare le dita magre fra i ricci -posso stare ancora con te?- chiesi quasi come se fosse una richiesta d'aiuto, Diego sorrise dolcemente -va bene, basta che lo dici te a Matteo. Prima che ci viene a cercare- rise mentre apriva l'auto con le chiavi di quest'ultima.

Salimmo all'interno, quella serata aveva preso una svolta diversa da come la immaginavo, per la prima volta mi sto lasciando andare, oppure è semplicemente la presenza di Diego che mi rende così? Quasi come se fossi una stupida...quasi come se si annebbiassero tutti i pensieri che mi tormentavano fino a poco prima.

Diego accese l'auto e partimmo verso casa sua, il tragitto fu silenzioso, lo stesso silenzio tranquillo del viaggio d'andata.
La musica trasmessa da una sua playlist rompeva il silenzio, e rendeva tutto un po' più magico.

-hai avvisato Matteo?- chiese fermandosi ad un semaforo rosso -sì, l'ho fatto- risposi girando lo sguardo verso il moro -va bene allora- rispose mentre il semaforo tornava verde, e lui partì.

[...]
-scusa il disordine- disse aprendo la porta di casa sua e accendendo le prima luci sul corridoio -non ti preoccupare- sorrisi, mentre mi fermai in un angolo attendendo che Diego chiudesse la porta e proseguisse all'interno di essa.
-vuoi che ti offro qualcosa?- chiese -no, sto bene così, sono stanca- dissi -immagino- rise mentre si allontanava in altre stanze -vieni Marti- disse

Lentamente mi affacciai nelle altre stanze, cercando il moro. Lo trovai nella sua stanza, mentre sembrava indaffarato a cercare qualcosa all'interno dei suoi cassetti.
-ho pensato volessi metterti qualcosa di comodo- disse prendendo una felpa nera -tieni, vedi se ti va bene- continuò allungandomi quest'ultima -grazie...il bagno?- chiesi -la porta accanto- disse indicando la stanza affianco chiusa -grazie- risposi, entrando nella stanza accanto e chiudendomi la porta alle spalle.

Tolsi i miei vestiti e dopo averli ripiegati, infilai la felpa di Diego, profumava di buono. Semplicemente profumava di lui.

Usci dal bagno e andai nella camera da letto, trovando Diego disteso sul suo letto con il cellulare in mano -ti stavo aspettando- disse quando si accorse della mia presenza -spero non ti dia fastidio se dormiamo assieme...- disse quasi imbarazzato -no, tranquillo- risposi sdraiandomi affianco a lui, spense la luce e restammo in silenzio -purtroppo ho scordato di compare l'erba- disse interrompendo il silenzio -oppure a quest'ora staremmo già fumando- continuò -sarà per la prossima- risi -sì, probabile- rispose

Calò nuovamente il silenzio, restai sveglia per molto, facendo difficoltà a prendere sonno.
Non so, quanto tempo sia passato, ma ad un tratto le braccia di Diego mi strinsero a lui, sorrisi.
Era così strano che un ragazzo mi rivolgesse tutte queste attenzioni, e Diego, cosa ci ha trovato in me? Perché si comporta in questo modo?

Non avevo nessuna delle risposte, ma sapevo solo che con lui stavo bene.
Troppo bene.


Godetevi questo capitolo tranquillo :)

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora