trentanove

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-tu ne sei sicura? - disse Clemente - si- risposi convinta, lui sbuffò portando le mani nelle tasche -lo sai che Diego ci sta male? - disse, alzai le spalle ne ero consapevole, ma ormai non aveva più senso niente. Non vedo perché le cose sarebbero dovute andare peggio, non ne valeva più la pena per lui.

-Martina, ti dico solo di pensarci bene - disse guardandomi serio, questa frase, per tutta la conversazione probabilmente me l'avrà ripetuta una decina di volte. Perché pensa di sapere quello che io volessi? Nemmeno io lo so, può mai saperlo lui che è al di fuori dalla mia vita?
-Clemente ci ho pensato bene, ed è l'unica cosa da fare. Diego, come te o Margherita, non potete spendere tutto questo tempo dietro di me. E poi non ho bisogno di nessuno-dissi dandogli le spalle - se ti stiamo dietro, è perché tu vogliamo bene, sappiamo che a te non serve nessuno. Ma non è meglio? - disse, scossi la testa - no, per niente. - risposi.
Lui sbuffò - mi arrendo- disse alzando le mani - glielo dirò, ma sappi che non glielo dirò come me lo hai detto a me-sorrise recuperando il giubbotto, lo guardai - non fare stronzate- disse, lui mi sorrise. Scossi la testa.

Avevo solitamente chiesto di dirgli di andarsene, non aveva più senso che rimanesse qua, che insistesse. Io a Milano non ci torno, almeno per il momento. Non ci tornerei se non fosse per Matteo, vorrei andarmene anche da Napoli, ma non saprei dove andare. A me è sempre piaciuto viaggiare, mi sarebbe piaciuto poter vedere posti diversi dal mio. Mi piacerebbe un giorno fare un viaggio con mio fratello, da soli, mi piacerebbe stare in un posto dove non conoscessi nessuno, dove poter stare con la testa vuota, dove potevo finalmente vivere.

[...]
La porta si aprì, Clemente entrò in casa, quasi annoiato. Gettò le chiavi dell'auto su una mensola affianco all'entrata e dopo essersi tolto il giubbotto, entrò in sala e si sedette affianco a me - a posto- disse strofinandosi gli occhi - okay- risposi con indifferenza.

Restammo in silenzio senza sapere che cosa dire.

-Margherita? - chiese - è ancora a lavoro, ha detto che sarebbe rimasta un po' di più, aveva da fare. - risposi, lui annuì - la massacra quel lavoro- rispose -è stata una sua scelta alla fine... - risposi, lo guardai e sorrisi leggermente - ma quindi...state assieme? - domandai, lui sorrise e nella sua espressione si notava l'imbarazzo - ma che dici, siamo amici- rispose - ma dai- risi - si vede che sei innamorato eh- continuai, lui mi spinse leggermente ridendo - stai zitta va- disse ridendo - vedi! Si vede- urlai ridendo - non fattela scappare, dopo mio padre, si merita di stare con qualcuno quasi intelligente.- risi, Clemente si alzò -grazie eh- disse ridendo e mandandomi a quel paese -ti voglio bene anche io- risi
-non solo io non devo lasciarmi scappare una persona - disse andando in cucina.

Ma quella persona era già scappata.



Boh volevo far vedere il rapporto tra i due.
Comunque....la storia è quasi finita, secondo voi finirà bene o male?👁️

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora